Una guida alla comprensione degli alberi filogenetici
L’ultimo fascicolo della rivista Evolution: Education and Outreach pubblica una breve guida di Ryan Gregory sulla costruzione, analisi e comprensione di alberi filogenetici.
Il ricorso ad alberi filogenetici è molto comune in biologia evoluzionistica, poiché permette di evidenziare in modo graficamente semplice i rapporti di “parentela” tra le specie. Guardando un albero filogenetico è, infatti, evidente che i viventi derivano l’uno dall’altro per modificazioni accumulate a partire da discendenti comuni. Come segnalato da Baum e colleghi nel 2005: “Phylogenetic trees are the most direct representation of the principle of common ancestry—the very core of evolutionary theory—and thus they must find a more prominent place in the general public’s understanding of evolution”.
La costruzione di alberi filogenetici si può basare su dati morfologici, genetici o genomici al fine di arrivare a descrivere in modo sempre più preciso le relazioni filogenetiche che intercorrono tra i viventi e tra organismi viventi e specie estinte. I dati che gli alberi filogenetici possono fornirci sono tuttavia di tipo diverso (rapporti di parentela, entità della differenza tra specie, tempi di divergenza, …), motivo per cui essi vanno correttamente interpretati.
Sebbene gli alberi (e la loro comprensione!) siano fondamentali in biologia evoluzionistica, uno studio del 2007 di Meir e colleghi indicava che numerosi studenti avevano grandi difficoltà a capirne il contenuto, andando a rendere improbabile una loro piena comprensione della teoria dell’evoluzione nel suo complesso. Come sottolineato dieci anni fa da O’Hara comprendere gli alberi filogenetici è tanto importante per la biologia evoluzionistica quanto saper leggere una carta geografica per la geografia!
L’ultimo fascicolo della rivista Evolution: Education and Outreach pubblica una guida introduttiva agli alberi filogenetici scritta da Ryan T. Gregory, in cui l’autore spiega cosa sono gli alberi filogenetici, illustrandone le diverse tipologie e mostrando come estrapolare correttamente le informazioni contenute. Particolarmente interessante è, infine, la seconda parte dell’articolo in cui sono illustrati i dieci errori più comunemente commessi nell’interpretazione di alberi filogenetici.
La semplicità con cui Gregory affronta questa tematica è tale da rendere questo articolo non solo leggibile e comprensibile anche da non addetti ai lavori (a dispetto di quanto l’argomento potrebbe fare pensare), ma anche utilizzabile come un prezioso supporto didattico per docenti interessati ad affrontare la filogenesi con i propri studenti o semplicemente per assicurare loro una piena comprensione di strumenti tanto importanti in biologia evoluzionistica quali sono gli alberi filogenetici.
Mauro Mandrioli
Gregory R.T. (2008) Understanding evolutionary trees. Evolution: Education and Outreach 1: 121–137.
Articoli citati nel testo:
Baum D.A., DeWitt Smith S., Donovan S.S.S. (2005) The tree-thinking challenge. Science 310: 979-980.
Meir E., Perry J., Herron J.C., Kingsolver J. (2007) College students’ misconceptions about evolutionary trees. The American Biology Teacher 69: 71-76.
O’Hara R.J. (1997) Population thinking and tree thinking in systematics. Zoologica Scripta 26: 323-329.
Fonte immagine: American Museum of Natural History
Biologo e genetista all’Università di Modena e Reggio Emilia, dove studia le basi molecolari dell’evoluzione biologica con particolare riferimento alla citogenetica e alla simbiosi. Insegna genetica generale, molecolare e microbica nei corsi di laurea in biologia e biotecnologie. Ha pubblicato più di centosessanta articoli su riviste nazionali internazionali e tenuto numerose conferenze nelle scuole. Nel 2020 ha pubblicato per Zanichelli il libro Nove miliardi a tavola- Droni, big data e genomica per l’agricoltura 4.0. Coordina il progetto More Books dedicato alla pubblicazione di articoli e libri relativi alla teoria dell’evoluzione tra fine Ottocento e inizio Novecento in Italia.