Tenebrio molitor: Il futuro dello smaltimento dei rifiuti

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Le larve di un comune coleottero possono sopravvivere nutrendosi di polistirolo e altri tipi di polystirene e potrebbero essere impiegate nello smaltimento di queste sostanze


Nuova eclatante scoperta in campo entomologico: le larve del coleottero Tenebrio molitor, o tarma della farina, possono sopravvivere nutrendosi di polistirolo e altri tipi di polystirene, materiali normalmente considerati non biodegradabili e certamente non edibili.

Lo studio, portato avanti dall’Università di Stanford, ha preso in esame 100 larve di Tenebrio molitor che sono state nutrite con 40 mg di polystirene al giorno. Grazie a dei particolari microbi intestinali, le tarme della farina, hanno trasformato metà di questa ”plastica” in CO2 e l’altra metà in sostanze di rifiuto biodegradabili. Per questa capacità di metabolizzare la plastica pare siano responsabili particolari batteri che vivono nel loro apparato digerente. Se gli scienziati riusciranno a capire esattamente quali batteri siano coinvolti nel processo, l’intenzione è di ingegnerizzare e produrre su vasta scala degli enzimi digestivi e utilizzarlo per lo smaltimento dei rifiuti. Il team sta studiando anche gli effetti che porterebbero nella catena alimentare, ad esempio quando queste larve vengono consumate da altri animali.


Ludovico Cataldi, da BioPills

Riferimenti:
Yang et al. Biodegradation and Mineralization of Polystyrene by Plastic-Eating Mealworms: Part 1. Chemical and Physical Characterization and Isotopic Tests. Environmental Science and Technology. 49 (20), 12080–12086

Credit image: Yu Yang