Alla scoperta dei messaggi che si celano nei bramiti dei cervi durante la stagione degli amori

Il bramito dei cervi è portatore di importanti informazioni per la vita sociale delle diverse specie, che sfruttano talvolta stratagemmi differenti. I ricercatori O. V. Sibirykova, I. A. Volodin e E. A. Volodina hanno cercato di ampliare le conoscenze in questo ambito con il loro studio sui cervi dell’Altai
Tra le pendici dei monti, durante la stagione degli amori, riecheggiano i potenti bramiti di cervi maschi, pronti per conquistare le femmine, creare il proprio harem e lottare per mantenerlo il più a lungo possibile. La dimensione del maschio è un parametro molto importante per il giudizio delle femmine, in quanto indice di prestanza e potenza. Questa informazione viene espressa nei vibranti richiami, che sono quindi fondamentali per mettersi in mostra e farsi scegliere dalle compagne, ma cos’altro comunicano i cervi attraverso questi vocalizzi?
Ogni specie di ungulato ha poi le sue peculiarità, alcune specie sono più conosciute e studiate di altre. I ricercatori O. V. Sibirykova, I. A. Volodin e E. A. Volodina hanno concentrato la loro attenzione su Cervus canadensis sibiricus o cervo dell’Altai, una sottospecie di wapiti diffusa nello Xinjiang (una regione autonoma della Cina) e in parti della Siberia e della Mongolia, aggiungendo così un altro tassello a questo enorme puzzle con la loro ricerca pubblicata su Journal of Zoology.
State alla larga, questo harem è mio
Gli studiosi hanno registrato dal 20 settembre al 4 ottobre 2018 i bramiti di 14 esemplari maschi di Cervus canadensis sibiricus di una popolazione tenuta in condizioni di semi-cattività. È stato scelto questo periodo in quanto coincide con il momento di maggior attività degli esemplari durante la stagione degli amori, chiamata anche “rut”. Sui 2100 file audio ottenuti, sono state effettuate analisi acustiche e statistiche, analizzando vari parametri, tra cui la frequenza fondamentale, ovvero la frequenza oscillatoria delle corde vocali espressa in Hz, che è inversamente proporzionale a lunghezza, massa e tensione delle corde stesse. Grazie a queste registrazioni è stato possibile osservare come le caratteristiche acustiche siano anche associate allo status di detentore dell’harem nei maschi di wapiti, i cui richiami sono caratterizzati da una diminuzione della durata delle parti iniziali e finali dei loro canti d’amore e un aumento della frequenza fondamentale minima e finale dopo aver conquistato il proprio harem.
L’aumento di quest’ultimo parametro è paradossale, in quanto, corde vocali di più grandi dimensioni, corrispondenti generalmente a un individuo più grosso, dovrebbero produrre sonorità con frequenze più basse. Comunque nei mammiferi è stato riscontrato come la laringe possa anche svilupparsi indipendentemente dalle altre strutture corporee. Lo status sociale non sembra invece influenzare la durata dei richiami degli esemplari maschi di altri ungulati precedentemente studiati, ovvero cervo rosso e daino. Per quanto riguarda la frequenza fondamentale, nei maschi di cervo rosso anche questo parametro non sembra mostrare una relazione con lo stato di accoppiamento, il messaggio viene invece trasmesso con basse frequenze di risonanza del tratto vocale. I daini eurasiatici invece si comportano esattamente all’opposto rispetto ai cervi dell’Altai, in quanto è un basso valore della frequenza fondamentale dei richiami a identificare gli esemplari in grado di mantenere un harem.
Durante la stagione degli amori, lo status sociale è più importante dell’individualità
Dallo studio è quindi emerso come i bramiti degli artiodattili comunichino le dimensioni di chi li emette e il suo status sociale. Cercando però di associare in maniera individuale i richiami allo specifico esemplare, la percentuale di appaiamento corretta da parte dei ricercatori, sia per quanto riguarda il presente caso studio di Cervus canadensis sibiricus, ma anche nelle altre ricerche focalizzate sulle specie differenti, risulta molto bassa, a indicare come i richiami non trasmettano informazioni strettamente identificative dello specifico esemplare. La ricercatrice Olga Sibirykova così riassume l’insieme di riflessioni scaturite da questi studi:
“Le vocalizzazioni possono trasmettere informazioni non solo sul singolo esemplare che emette il richiamo, ma anche sul suo status, e le informazioni sullo status sono trasmesse molto più chiaramente nei suoni rispetto all’individualità, il che suggerisce che la trasmissione di informazioni sullo status agli altri è di maggiore importanza durante il periodo dell’accoppiamento”
I risultati di questa ricerca possono essere applicati alla gestione dei branchi di ungulati in ambienti naturali, al monitoraggio di questi animali per scopi di conservazione e allo sviluppo di metodi non invasivi per il loro studio, consentendo a biologi ed ecologi di seguire lo stato e il comportamento dei cervi in varie condizioni senza sconvolgere il loro habitat naturale.
Riferimenti:
O. V. Sibirykova, I. A. Volodin, E. A. Volodina, “Rutting calls of harem-holders, harem-candidates and peripheral male of Siberian wapiti Cervus Canadensis Sibiricus: Acoustic correlates of stag quality and individual identuty”, Proceedings of Journal of Zoology, 15 september 2024 doi: 10.1111/jzo.13217
Immagine: Laika ac from UK, CC BY-SA 2.0, via Wikimedia Commons

Sono laureata in Scienze biologiche presso l’Università degli Studi dell’Insubria. Ho iniziato raccontando la natura ai ragazzi in un parco vicino casa e ho frequentato il Master Fauna e HD, per specializzarmi nella comunicazione ambientale.