Addio a George il solitario

Nei giorni scorsi si è spento “George il solitario”, l’ultimo rappresentante noto di taratruga gigante dell’isola di Pinta, della specie Chelonoidis nigra abingdoni. La sua scoperta risale al 1971 ad opera del dal biologo Joseph Vagvolgyi e, da quel momento, nessun altro individuo della sua specie è mai stato rinvenuto sull’isola. Per salvare ‘l’organismo più raro del mondo’, appellativo che

Nei giorni scorsi si è spento “George il solitario”, l’ultimo rappresentante noto di taratruga gigante dell’isola di Pinta, della specie Chelonoidis nigra abingdoni. La sua scoperta risale al 1971 ad opera del dal biologo Joseph Vagvolgyi e, da quel momento, nessun altro individuo della sua specie è mai stato rinvenuto sull’isola.

Per salvare ‘l’organismo più raro del mondo’, appellativo che si era meritato negli scorsi anni, dopo uno studio sul suo DNA (Pikaia ne ha parlato qui), George è stato trasferito sull’isola di Santa Cruz in compagnia di due femmine della specie Geochelone becki. La speranza per il futuro della specie era aumentata nel 2008, quando George aveva fecondato le uova di una delle femmine (Pikaia ne ha parlato qui), che purtroppo non sono mai schiuse, forse a causa di elevata diversità genetica durante lo sviluppo degli embrioni.

Con Geroge se ne va non solo un’icona planetaria della biodiversità in pericolo (qui un libro interamente dedicato a lui) ma anche una delle più straordinarie specie animali, adattatasi e sopravvissuta alle condizioni difficili della vita insulare fino all’arrivo dell’uomo.

Addio George, il mondo sentirà la tua mancanza…

Andrea Romano