Alle radici del bipedismo

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L’origine dell’andatura bipede negli ominidi è un tema estremamente dibattuto, dal momento che molte sono le ipotesi sia sul periodo in cui i nostri progenitori hanno iniziato a svincolarsi dal quadrupedismo che sulle pressioni selettive che ne hanno guidato l’evoluzione. Sull’origine di questa modalità locomotoria la situazione sembra più chiara: già in Orrorin tugenensis, una specie di 6 milioni di […]


L’origine dell’andatura bipede negli ominidi è un tema estremamente dibattuto, dal momento che molte sono le ipotesi sia sul periodo in cui i nostri progenitori hanno iniziato a svincolarsi dal quadrupedismo che sulle pressioni selettive che ne hanno guidato l’evoluzione.

Sull’origine di questa modalità locomotoria la situazione sembra più chiara: già in Orrorin tugenensis, una specie di 6 milioni di anni fa, risalgono alcune caratteristiche che consentono di deambulare con postura eretta, sebbene combinata con una vita arboricola (Pikaia ne ha parlato qui). L’andatura bidepe iniziò a crescere d’importanza in generi come Ardiphitecus (Pikaia ne ha parlato qui) e Australopithecus (Pikaia ne ha parlato qui e qui), divenendo poi principale modalità locomotoria nelle specie del genere Homo.

Più intricata è invece la questione sulle cause che portarono i nostri progenitori ad abbandonare la brachiazione, anche se sembra che i cambiamenti climatici, che ridussero le aree forestali africane in zone di savana, abbiano giocato un ruolo di primo piano. In questo contesto si inserisce un’interessante ricerca, pubblicata sulla rivista Current Biology, che ha indagato come la presenza di risorse limitanti, e il loro relativo trasporto mediante l’utilizzo degli arti anteriori, potrebbe aver favorito l’evoluzione della locomozione bipede.

Lo studio è stato condotto in Guinea su una popolazione selvatica di scimpanzé di cui è stato monitorato il comportamento in tre condizioni diverse di presenza/abbondanza relativa di risorse alimentari: 1) quando erano presenti solo le noci delle palme da olio, una risorsa molto abbondante in quella regione e di bassa qualità; 2) in presenza limitata di noci di Coula, una risorsa molto apprezzata dagli scimpanzé; o 3) quando le noci di Coula rappresentavano la maggioranza delle risorse alimentari.

I risultati indicano come le noci di Coula siano di gran lunga preferite rispetto a quelle di palma da olio dagli scimpanzé, in quanto in presenza di entrambe le scimmie antropomorfe disdegnano le seconde e competono, anche ferocemente, per le prime. Inoltre, quando le risorse predilette scarseggiano (condizione 2), si moltiplicano gli episodi di trasporto del cibo con gli arti superiori e, di conseguenza, di deambulazione bipede.

Questo studio, concludono i ricercatori, indica che la necessità di trasportare risorse alimentari limitate e di alta qualità potrebbe aver svincolato gli arti anteriori dei nostri progenitori dal compito di locomozione.

Andrea Romano


Riferimenti:
Susana Carvalho, Dora Biro, Eugénia Cunha, Kimberley Hockings, William C. McGrew, Brian G. Richmond, Tetsuro Matsuzawa. Chimpanzee carrying behaviour and the origins of human bipedality. Current Biology, 2012; 22 (6): R180 DOI: 10.1016/j.cub.2012.01.052