Anche i padri possono decidere il sesso dei figli

E’ noto come, in numerose specie di animali, la femmina gravida sia in grado di “decidere” il sesso dei nascituri in base al proprio stato di salute o in base alle condizioni ambientali. Solitamente in condizioni di buona salute ed in presenza di abbondanti risorse di cibo si assiste alla nascita di un alto numero di maschi. Questo aspetto è stato analizzato a fondo nelle vespe ed

E' noto come, in numerose specie di animali, la femmina gravida sia in grado di "decidere" il sesso dei nascituri in base al proprio stato di salute o in base alle condizioni ambientali. Solitamente in condizioni di buona salute ed in presenza di abbondanti risorse di cibo si assiste alla nascita di un alto numero di maschi. Questo aspetto è stato analizzato a fondo nelle vespe ed in molte specie di imenotteri, ma non mancano studi su uccelli e mammiferi. Ad esempio, è stato dimostrato che in alcune specie di ungulati le femmine in cattive condizioni fisiche portavano a termine un minor numero di gestazioni di embroni maschili, piuttosto che femminili. Per approfondire l'argomento si suggerisce, anche se datato, questo interessante articolo.

Un recente studio pubblicato su Science, condotto dall'ecologo Monserrat Gomendio e da alcuni colleghi del Museo Nazionale di Scienze Naturali di Madrid su una popolazione di cervi europei, ha dimostrato che anche i maschi possono influenzare il sesso della prole. I ricercatori hanno raccolto il liquido seminale di 14 individui ed hanno inseminato artificialmente 344 femmine, facendo in modo che ogni femmina ricevesse i gameti di un solo maschio. In particolare, è stato evidenziato che gli individui con uno sperma di qualità migliore hanno generato un numero più alto di figli di sesso maschile ripetto a quelli dotati di gameti di bassa qualità che, al contrario, hanno messo al mondo proporzionalmente più femmine. Sono stati scelti due parametri per discriminare la qualità dallo sperma: in primo luogo è stato misurato il tasso di fertilità, considerando la proporzione delle femmine ingravidate su quelle inseminate; secondariamente è stata valutata la percentuale di spermatozoi funzionanti e privi di anomalie strutturali. Dal momento che, nei mammiferi, il sesso è determinato dal cromosoma sessuale (X o Y) fornito dal padre, i ricercatori sono attualmente impegnati ad analizzare questi cromosomi con lo scopo di trovare una spiegazione causale a questa tendenza evidenziata.

I risultati sono interpretabili nel modo seguente: dal momento che i figli ereditano il tasso di fertilità dai genitori, la selezione naturale ha fatto in modo che i maschi con alto potenziale fecondante generassero più figli maschi con le loro stesse caratteristiche ed in grado, a loro volta, di fecondare numerose femmine, mentre quelli poco fertili mettessero al mondo più figlie femmine, in modo da non ereditare i problemi paterni. In questo modo, entrambi i gruppi massimizzano la propria fitness. Inoltre, viene mantenuto nella popolazione un rapporto costante tra il numero di maschi e di femmine, pari a circa 50:50.

 Dell'articolo originale è disponibile l'abstract.

Andrea Romano