Anthropica, pedalando nell’Italia del cambiamento ambientale

ANTHROPICA

Da Mantova a Venezia passando per il Trentino, e poi da Napoli a Taranto, attraversando la Basilicata. “Anthropica” è il diario di bordo dei Cammini dell’ecologia percorsi da Emanuela Dattolo e Domenico D’Alelio, cantastorie di scienza in sella a una bicicletta

Titolo: Anthropica. Viaggio nell’Italia del cambiamento ambientale
Autori: Emanuela Dattolo e Domenico D’Alelio
Editore: Hoepli
Anno: 2023
Pagine: XVI-192
Isbn: 9791254500415

Le pianure dell’Emilia, le montagne del Trentino, i calanchi della Basilicata e le scogliere della Costiera amalfitana. Le hanno attraversate Emanuela Dattolo, biologa molecolare, e Domenico D’Alelio, ecologo, entrambi ricercatori alla Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli. Il diario di bordo di questa avventura è diventato il libro Anthropica. Viaggio nell’Italia del cambiamento ambientale, pubblicato da Hoepli. Sono pagine di scienza e meraviglia, di speranza e di riflessioni tanto attuali quanto amare, se le leggiamo alla luce degli eventi in Emilia-Romagna e degli sviluppi del progetto Life Ursus. Vicende che evidenziano ancora una volta la nostra incapacità di convivere con la natura, di sentirci natura perché siamo natura.

Percorrendo la rete italiana per la ricerca ecologica

I protagonisti dei Cammini dell’ecologia sono scienziati in bicicletta che attraversano l’Italia per diffondere la conoscenza dell’ecologia tra cittadine e cittadini di tutte le età. Il progetto è nato all’interno della Rete Italiana per la Ricerca Ecologica di Lungo Termine (LTER-Italia): un network di siti terrestri, d’acqua dolce, di acque di transizione e marine, nei quali si conducono ricerche ecologiche — per l’appunto — di durata pluridecennale. Nel nostro Paese i siti appartenenti a questa rete sono più di 20, luoghi in cui si studiano gli ecosistemi, la loro evoluzione, e la reciproca influenza tra questi e le nostre attività.
Lungo le tappe di questi percorsi in bici si sviluppa l’unione tra il turismo dolce e la divulgazione, che porta ad ascoltare con tutti i nostri sensi il racconto di un paesaggio vissuto, esplorato, e narrato da chi quella natura la studia.

Bellezza e speranza in sella a una bicicletta

Anthropica è il titolo che abbiamo dato a questo libro, che è diventato un viaggio non più fisico ma intellettuale, un viaggio di conoscenza e di resistenza, di riscoperta e di testimonianza, un racconto itinerante scritto per dare voce alla storia naturale delle comunità umane, che è ancora impressa nella geografia dei luoghi”.

Anthropica è un viaggio nella bellezza dell’Italia, nella sua trama di natura e cultura che riusciamo a scorgere da Nord a Sud: dai meleti trentini che ci fanno riflettere sulle monocolture e sulla necessità di preservare la biodiversità (anche con l’aiuto di vere e proprie banche di semi), agli atavici antri lucani che conducono ai Sassi di Matera, testimonianza di tecniche di costruzione tanto antiche quanto efficienti e rispettose della geologia e geomorfologia del territorio di cui sono parte. Tra le pagine di questo diario ci sono anche lezioni di adattamento imparate a caro prezzo per affrontare il nostro presente e futuro, segnato dai cambiamenti climatici. C’è la distruzione delle foreste causata dalla tempesta Vaia del 2018, una tragedia da cui abbiamo appreso che piantare alberi di specie diverse ci rende meno fragili davanti a fenomeni meteorologici sempre più estremi; c’è la mitilicoltura di Taranto che pesca — è il caso di dirlo — tecniche sostenibili dal passato, sostituendo le reti in polipropilene con altre realizzate in sisal, una fibra naturale ricavata dalle foglie di agave. Il dialogo tra scienza, natura, cultura e il coinvolgimento delle comunità, sono gli insegnamenti più grandi dell’esperienza di questi Cammini dell’ecologia.

Cambiare noi stessi

I nostri camminanti dell’ecologia, che si definiscono nel libro come cantastorie di scienza in continuo movimento”, sono riusciti con le proprie conoscenze, supportate da una buona dose di entusiasmo, a instaurare e alimentare quel dialogo. Il contatto diretto con le persone, il gioco e la condivisione con i più piccoli sono semi che potrebbero germogliare in un rapporto più consapevole con la natura: tra le pagine di Anthropica è raccontato un laboratorio organizzato per i piccoli cittadini di Positano, in cui il gruppo di scienziati in bicicletta ha parlato di Posidonia oceanica e spiegato il ruolo delle meduse nelle reti alimentari. Quelle meduse di cui tanto avevano paura bambine e bambini, spesso uccise se incontrate durante i loro bagni estivi, si sono rivelate il nutrimento delle tartarughe marine. Un bel cambio di prospettiva reso possibile da una divulgazione fatta sul campo.

Perché nella cara vecchia Anthropica, tutto all’apparenza si può comprare, tranne il dialogo aperto, la cura reciproca e la mutua attenzione, tutti elementi utili a risolvere molti dei nostri problemi trovando un’unica soluzione: cambiare noi stessi”.