Antichi coccodrilli vegetariani
La complessa morfologia dei denti di alcuni Crocodyliformes estinti rivela che la loro dieta era composta prevalentemente da materiale vegetale
I crocodiliformi attuali, comunemente chiamati coccodrilli (ordine Crocodylia), presentano morfologie tra loro molto simili, al contrario dei loro antenati estinti, che si differenziavano maggiormente tra loro per via di alcune specializzazioni scheletriche, come ad esempio l’eterodonzia, cioè la presenza di diversità nella forma e nelle dimensioni dei denti. Questa caratteristica si è evoluta in modo indipendente svariate volte in questi organismi, ma di essa non è rimasta alcuna traccia nei loro discendenti. I coccodrilli attuali, infatti, possiedono denti semplici di forma conica, tutti simili tra loro (omodonzìa) e sono predatori semiacquatici carnivori generalisti, con simili abitudini alimentari ed ecologia. A cosa è correlata dunque la differenza nella morfologia dei denti tra i coccodrilli odierni e quelli antichi?
Uno studio pubblicato su Current Biology ha permesso di confermare l’ipotesi che da tempo veniva avanzata da alcuni paleontologi, ossia che nel corso dell’evoluzione i coccodrilli siano stati per un certo periodo erbivori. Gli scienziati Keegan Melstom e Randall Irmis, dell’Università dello Utah, hanno comparato la dentatura dei coccodrilli odierni con quella dei loro antenati estinti risalenti all’era dei dinosauri, il Mesozoico. Questi ultimi presentano un range notevole di morfologie scheletriche, con dentature inusuali che sono comparse ripetutamente durante l’evoluzione.
Per analizzarle, i ricercatori hanno applicato per la prima volta allo studio dei rettili estinti il metodo quantitativo OPCR (Orientation Patch Count Rotated), grazie al quale era già stata dimostrata, nei mammiferi e nei rettili attuali, la relazione tra dieta e morfologia dei molari e del quarto premolare superiore: in generale, gli animali carnivori possiedono denti semplici, mentre onnivori e, soprattutto, erbivori presentano una dentizione più complessa. Attraverso l’OPCR e altre analisi morfologiche su 146 denti appartenenti a 16 taxa differenti di crocodiliformi estinti, i ricercatori sono stati in grado di ricostruire quali potevano essere le loro diete. Per esempio, Boverisuchus vorax e Notosuchus terrestris possedevano una dentatura semplicissima, pertanto sono stati classificati come carnivori. Le specie che dalle analisi risultano avere una dentizione complessa invece erano molto probabilmente erbivore, come per esempio Simosuchus clarki, caratterizzato da una dentatura eterodonte simile alle attuali iguane erbivore. Nei casi intermedi, come Armadillosuchus, Candidodon, Mariliasuchus e Araripesuchus, è più difficile ricostruire la dieta soltanto sulla base della dentatura ma è molto probabile che le abitudini alimentari prevedessero una combinazione di materiale vegetale e animale, riconducibili quindi all’onnivoria.
Dallo studio si evince che i crocodiliformi erbivori sono vissuti da subito dopo l’estinzione di massa alla fine del Triassico (circa 205 milioni di anni fa) fino al termine del Cretaceo (circa 65 milioni di anni fa); tuttavia, e la capacità di digerire efficacemente il materiale vegetale è stata recentemente documentata anche in una specie attualmente esistente, come Alligator mississippiensis, che non presenta casi di erbivoria nella loro storia evolutiva. Questo fa ipotizzare una sorta di flessibilità nella dieta, che potrebbe essere collegata alla diversità nella morfologia della dentatura riscontrata nelle specie estinte.
Inoltre, studi precedenti dimostrano che alcuni crocodiliformi erbivori del Mesozoico hanno condiviso il loro habitat con i sinapsidi (antenati degli attuali mammiferi): resta ancora da dimostrare se effettivamente i due taxa abbiano condiviso le risorse trofiche, competendo tra loro per nutrirsi di materiale vegetale. In ogni caso, come ha dimostrato questo studio, i crocodiliformi hanno evoluto l’erbivoria svariate volte, in modo parallelo e indipendentemente dalla presenza dei sinapsidi mammaliamorfi (antenati dei mammiferi) e hanno sviluppato nel corso della loro storia una dentatura molto complessa, paragonabile a quella degli attuali mammiferi erbivori, diffondendosi in Laurasia e in Gondwana. Ciò suggerisce la presenza di una sorta di partizione ecologica delle risorse vegetali tra crocodiliformi e sinapsidi che non si riscontra in nessuno degli ecosistemi che oggi conosciamo, dove coccodrilli, alligatori, caimani e gaviali sono solo i superstiti carnivori di un gruppo di rettili che un tempo era assai più variegato nella forma e nelle abitudini alimentari.
Riferimenti: Melstrom, K. M., & Irmis, R. B. (2019). Repeated Evolution of Herbivorous Crocodyliforms during the Age of Dinosaurs. Current Biology.
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