Branchi di cacciatori
Con i suoi canini che potevano raggiungere una lunghezza di 20 cm, lo smilodonte (Smilodon fatalis), meglio conosciuto con il nome di tigre dai denti a sciabola, è una delle icone più rappresentative degli animali del passato. Anche se da sempre ha affascinato molto gli studiosi, poco si conosce sul comportamento sociale di questo straordinario predatore del Pleistocene, vissuto tra […]
Con i suoi canini che potevano raggiungere una lunghezza di 20 cm, lo smilodonte (Smilodon fatalis), meglio conosciuto con il nome di tigre dai denti a sciabola, è una delle icone più rappresentative degli animali del passato. Anche se da sempre ha affascinato molto gli studiosi, poco si conosce sul comportamento sociale di questo straordinario predatore del Pleistocene, vissuto tra 1,8 milioni e 10.000 anni fa. Un recente studio pubblicato sulla rivista Biology Letters potrebbe però aver fornito importanti informazioni su questo aspetto della vita delle tigri dai denti a sciabola.
Sembra infatti che lo smilodonte fosse una specie sociale, che viveva e cacciava in gruppo come gli attuali leoni piuttosto che un solitario abitante di foreste e steppe come le odierne tigri. Testimonianza di ciò è data dal ritrovamento di fossili di numerosi individui di questa specie gli uni vicini agli altri nei medesimi depositi di bitume, come quello di La Brea, nei pressi di Los Angeles. In questo sito, infatti, sono stati scovati molti resti di smilodonti, insieme ad altri di Canis dirus, una specie sociale estinta strettamente affine al lupo, e numerose testimonianze di erbivori. Si pensa che in questo caso alcuni erbivori siano rimasti intrappolati nel deposito e abbiano così attirato l’attenzione dei predatori della zona, che si sono precipitati sul posto a banchettare, sprofondando a loro volta.
Un gruppo di ricercatori della Zoological Society of London (ZLS) ha svolto un interessante ed innovativo studio comparativo, che ha confrontato i sistemi di caccia dei grandi carnivori africani con quelli presunti di questi predatori estinti rinvenuti nei depositi nordamericani. Mediante l’utilizzo di registrazioni di vocalizzazioni di prede in difficoltà, che simulava una situazione simile a quella ipotizzata al momento della morte delle tigri dai denti a sciabola rinvenute a La Brea, i ricercatori hanno valutato il comportamento delle diverse specie predatrici della savana africana.
Dai risultati emerge che le specie che sono risultate maggiormente attratte dai richiami erano quelle che solitamente vivono in grandi branchi. In particolare, la loro presenza nei pressi della potenziale preda era di circa 60 volte maggiore rispetto a quanto ci si sarebbe aspettato sulla base dell’abbondanza relativa nell’area di studio. E c’è di più…la proporzione di carnivori giunti verso la preda è simile a quella degli smilodonti accanto agli erbivori rimasti intrappolati nel bitume a La Brea, fatto che ha permesso ai ricercatori di sostenere che anche questa specie estinta probabilmente adottava comportamenti di caccia in gruppo. Anche la presenza di numerosi individui di Canis dirus, specie che viveva in branchi, è in linea con questa ipotesi.
Alla base di questo ragionamento vi è l’assunzione che, così oggi come allora, i carnivori sociali sono avvantaggiati nella competizione per il consumo di una preda in difficoltà o di una carcassa rispetto ad individui isolati di altre specie. Certamente questo studio non fornisce una prova diretta sulla struttura sociale degli smilodonti, ma ha consentito di formulare questa interessante ipotesi su un aspetto fino ad ora sconosciuto del loro comportamento, ipotesi che andrà saggiata da future ricerche.
Andrea Romano
Fonte dell’immagine: Wikimedia Commons
Ecologo e docente di Etologia e Comportamento Animale presso il Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università di Milano. Ha scritto di animali ed evoluzione su Le Scienze, Mente e Cervello, Oggiscienza e Focus D&R . Collabora con Pikaia, di cui è stato caporedattore dal lontano 2007 al 2020.