Capire la sesta estinzione: la più grande rivoluzione umanistica della storia

Capire la sesta estinzione

È disponibile il libro “Capire la sesta estinzione: La più grande rivoluzione umanistica della storia”, della giornalista ambientale Elisabetta Corrà

L’opera
La sesta estinzione di massa è la condizione storica ed ecologica del nostro XXI secolo. Siamo nei guai. La defaunazione globale avanza. Gli scienziati descrivono il lento commiato di migliaia di specie animali come un annientamento della ricchezza biologica del nostro Pianeta. Eppure, per capire la sesta estinzione i numeri non bastano. L’estinzione è un modo di produrre cultura, di inventare economie, di sperimentare idee. È stata uno strumento formidabile di espansione della Modernità.

Ecco perché, tra Seicento e Settecento, siamo diventati abili nello sfruttamento di animali, foreste e popoli non Europei. È allora che abbiamo cominciato ad elaborare modi nuovi di intendere l’esistenza. Ispirati alla libertà di pensiero, all’uguaglianza fra esseri umani e al diritto di intraprendere viaggi alla scoperta del mondo. Il capitalismo oceanico, che ha plasmato l’attuale assetto economico planetario, e l’uso sistematico dell’estinzione sono stati una impresa umanistica. Ciò che più amiamo della civiltà ci è però letteralmente costato il Pianeta. Perciò è così difficile accettarne l’evidenza. Non solo la nostra specie, Homo sapiens, ma la civiltà stessa è ambigua. Ed è allora da qui che bisogna partire per capire il collasso della biodiversità.


L’autrice:
Elisabetta Corrà è una giornalista ambientale con una lunga esperienza maturata a LA STAMPA. Il suo campo di ricerca è la sesta estinzione di massa, ossia il collasso globale della biodiversità e la conservazione degli habitat e delle specie animali. Dal 2013 il suo lavoro di reporting si distingue per il rigore scientifico dei dati proposti, che completano e supportano una discussione complessa e articolata sulla crisi biologica del XXI secolo. È fondatrice del progetto di ricerca Tracking Extinction (sulle tracce dell’estinzione), trackingextinction.com, che è stato citato sul catalogo della 11esima Biennale di Arti Visive del MERCOSUL (O Triângolo Atlântico), dedicata alla memoria storica dello schiavismo racchiusa nell’Oceano Atlantico e nelle nazioni africane e latinoamericane che vi si affacciano. Più volte invitata in trasmissioni radiofoniche, nel 2018 ha viaggiato nel parco nazionale del Kgalagadi, in Sudafrica, per completare una trilogia di reportage sul leone africano del Kalahari e il destino della specie, che le è valsa la partecipazione a BookCity 2018 a Milano. Il suo lavoro spazia oltre i confini naturali del giornalismo e può essere considerato una ipermoderna forma di “filologia ambientale”, che usa molteplici fonti (archivi, opere d’arte, fotografia, cinema). La sua lettura dello Humboldt Forum di Berlino, e degli sviluppi culturali della capitale tedesca, è uscita su ART TRIBUNE.

Fonte: scheda Amazon