C’è la rana, mancano i girini
Ancora una volta nuove specie. Ancora una volta rane. Ancora una volta con caratteristiche uniche al mondo. Stiamo parlando della scoperta nelle foreste dell’Eastern Arc, in Tanzania, anche note come Galapagos d’Africa per la loro straordinaria biodiversità, di alcune specie di anfibi anuri che non effettuano la metamorfosi dallo stadio larvale a quello adulto.La scoperta è stata realizztata da un […]
Ancora una volta nuove specie. Ancora una volta rane. Ancora una volta con caratteristiche uniche al mondo. Stiamo parlando della scoperta nelle foreste dell’Eastern Arc, in Tanzania, anche note come Galapagos d’Africa per la loro straordinaria biodiversità, di alcune specie di anfibi anuri che non effettuano la metamorfosi dallo stadio larvale a quello adulto.
La scoperta è stata realizztata da un gruppo di ricercatori guidato da Michele Menegon del Museo Tridentino di Scienze Naturali ed è stata presentata sull’ultimo numero della rivista Zoological Journal of the Linnean Society. Tutte e tre le nuove specie appartengono al genere Callulina (Callulina laphami, Callulina shengena e Callulina stanleyi) e la loro collocazione tassonomica è stata stabilita utilizzando informazioni di carattere morfologico, acustico e molecolare. Questi anfibi sono tutti di dimensioni piuttosto ridotte e sono dotati di numerose ghiandole distribuite su tutto il corpo che secernono una sostanza tossica, la loro principale arma difensiva. Inoltre, C. laphami, C. shengena e C. stanleyi possiedono un muso singolare, dalla forma molto schiacciata, e vivono nascoste nelle cavità degli alberi e nella lettiera delle foreste da cui emergono solamente nelle ore notturne. Ma il tratto più distintivo è senza dubbio il fatto che queste specie non attraversano gli stadi di metamorfosi tipici della maggior parte degli anfibi: i nuovi nati, infatti, escono dalle uova con l’identico aspetto che avranno da adulti anche se sono di dimensioni inferiori.
Appena scoperte, le tre specie sono state inserite direttamente nella Lista Rossa delle specie in pericolo redatta dalla IUCN, in quanto vivono in areali estremamente ristretti. La distribuzione di ciascuna specie, infatti, coincide con un solo blocco di catena montuosa ricoperto di foresta: C. stanleyi, ad esempio, è stata rinvenuta solamente in un tratto di foresta esteso 9,7 chilometri quadrati, anche se densamente popolato.
Andrea Romano
Riferimenti:
S.P. Loader, D.J. Gower, W. Ngalason, M. Menegon, Three new species of Callulina (Amphibia: Anura: Brevicipitidae) highlight local endemism and conservation plight of Africa’s Eastern Arc forests, Zoological Journal of the Linnean Society, Volume 160, Issue 3: 496–514.
Immagine:
La “nuova” Callulina shenegena. Foto © Michele Menegon (www.michelemenegon.it/). Da Flickr
Ecologo e docente di Etologia e Comportamento Animale presso il Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università di Milano. Ha scritto di animali ed evoluzione su Le Scienze, Mente e Cervello, Oggiscienza e Focus D&R . Collabora con Pikaia, di cui è stato caporedattore dal lontano 2007 al 2020.