Charles Darwin alle Isole Falkland

Una tappa particolare del viaggio del grande naturalista inglese durante la sua missione quinquennale, diretta all’esplorazione di strani, nuovi mondi, alla ricerca di nuove forme di vita e di civiltà…
Vi aspettavate le Galapagos? No! Sono sempre isole, ma sono le Falkland, un arcipelago dell’oceano Atlantico meridionale! Sentiamo come le descrive il nostro naturalista preferito….
Il 1° marzo del 1833 e di nuovo il 16 marzo 1834, la Beagle gettò l’àncora nel golfo di Berkeley, all’est delle isole Falkland. Questo arcipelago è collocato quasi alla stessa latitudine della bocca dello stretto di Magellano; copre uno spazio di centoventi su sessanta miglia geografiche, ed è grande un po’ più della metà dell’Irlanda.
Una terra ondulata, di un aspetto desolato e miserabile, è coperta per ogni dove da un terreno torboso ed erba inaridita di un colore bruno uniforme. Qua e là una punta ed uno scoglio di roccia quarzosa grigia rompono la monotonia della superfice.
Riguardo alle isole vi aggiungo io queste notizie …
L’arcipelago delle Falkland è formato dall’isola di Falkland Occidentale (West Falkland), dall’isola di Falkland Orientale (East Falkland) e da circa 200 isole minori. Il territorio delle due isole principali, separate dallo stretto di Falkland (Falkland Sound), è montuoso-collinare con fasce costiere pianeggianti, a tratti paludose. Le coste sono molto articolate. La Latitudine è 52° Sud.
L’inverno è freddo, ventoso e nevoso, mentre l’estate è molto fresca, se non fredda, ed è piovosa e anch’essa ventosa. L’umidità è elevata e la nuvolosità frequente tutto l’anno. In autunno e in inverno, i venti possono essere tempestosi, questo significa che il clima di queste isole è quasi subpolare, le temperature oscillano tra – 4° C e + 10 ° C. Questo clima non permette la presenza di alberi, ma solo di erbe di brughiera o costiere.
Ma torniamo al nostro Darwin!
Dopo aver visto gli animali introdotti dall’uomo, come cavalli, bovini e conigli, che vivevano allo stato brado, bacchetta i colleghi francesi, riguardo ai conigli …
I naturalisti francesi hanno considerato la varietà nera dei conigli come una specie distinta, e l’hanno chiamata Lepus magellanicus. Essi credono che Magellano, quando parlava di un animale chiamato Coneyos nello stretto di Magellano, si riferisse a questa specie, ma egli alludeva ad una piccola cavia, che anche oggi vien così chiamata dagli Spagnoli.
Vorrei ricordarvi che il Diario di Magellano fu compilato dal nostro Antonio Pigafetta, di cui io ho scritto qui per Pikaia.
Ora Darwin descrive le specie peculiari delle Isole.
Il lupo delle Falkland

Il solo quadrupede originario dell’isola è una grossa volpe lupiforme (Canis antarcticus), ora (Dusicyon australis) che è comune tanto sulle isole Falkland orientali, quanto sulle occidentali.
Non dubito che sia una specie particolare, e sia limitata a questo arcipelago; perché molti naviganti, Gauchos ed Indiani, che hanno visitato queste isole, asseriscono tutti che in nessun’altra parte del Sud America s’incontra un animale simile.
Molina, a causa di similitudini nelle abitudini, credette che appartenesse alla stessa specie del canide da lui scoperto il Canis magellanicus, ma io li vidi entrambi ed essi sono molto diversi.
Questi animali sono notissimi per la relazione di Byron, il quale parla della loro curiosità e della loro confidenza nei confronti dell’uomo, che fu scambiata, dai primi marinai giunti alle isole, per ferocia, tanto che volendo sfuggire loro, si gettarono in mare!
Vi spiego … quando una delle navi noleggiata dal Capitano FitzRoy attraccò per prima alle Falkland, i marinai vennero accolti in modo affettuoso da questi lupi e ne furono terrorizzati!
Anche oggi le loro abitudini rimangono uguali. Sono stati visti entrare in una tenda, e portar via un po’ di carne di sotto del capo di un uomo addormentato. I Gauchos li hanno spesso uccisi la sera, tenendo con una mano un pezzo di carne e con l’altra un coltello per ferirli.
Pare che qui gli unici esseri feroci e subdoli fossero gli uomini, as usual ! Questi poveri canidi avevano incontrato l’uomo da poco e non conoscevano la pericolosità della specie umana!
Per quanto io sappia, non c’è altro esempio in nessuna parte del mondo di una così piccola terra staccata dal continente che contenga un così grosso quadrupede tipico solo di quel luogo (endemico). Il loro numero va rapidamente diminuendo; essi sono già stati scacciati da quella parte dell’isola che sta ad oriente di quella lingua di terra fra il golfo di San Salvador e lo stretto di Berkeley. Quando queste isole saranno regolarmente colonizzate, è probabilissimo che questa volpe venga classificata dagli studiosi, come un animale scomparso dalla faccia della terra.
Quanto mi duole, in questo caso, sottolineare come Darwin abbia sempre ragione! La specie si estinse nel 1876. Le analisi genetiche hanno stabilito che questo canide era strettamente imparentato con la specie Dusicyon avus, un canide che all’epoca di Darwin si era già estinto e che viveva sul continente. Il lupo delle Falkand probabilmente deriva da un gruppo di individui di questa specie che era riuscito a raggiungere le isole 16000 anni fa, durante l’ultima era glaciale.
L’anatra vaporiera

Due parole per i non addetti ai lavori: l’anatra vaporiera è endemica delle Falkland, ha ali così corte che non le permettono il volo; il nome “steamer duck” deriva dal fatto che queste anatre, quando nuotano veloci, sbattono le loro ali sull’acqua, unitamente alle zampe, creando un effetto simile a quello di un battello a vapore con la ruota. Eccola…
Ma sentiamo Darwin….
In queste isole è abbondantissima una grossa e strana anatra Anas brachyptera, ora (Tachyeres brachypterus) la quale pesa talvolta 11 chilogrammi. Questi uccelli erano un tempo chiamati, per il loro modo straordinario di remare e sbattere l’acqua, “cavalli da corsa”; ma ora son detti con maggior proprietà Vaporiere! Le ali sono troppo piccole e deboli per permettere loro di volare, ma con il loro aiuto, in parte nuotando ed in parte battendo la superfice dell’acqua, si muovono molto velocemente. Il modo in cui nuotano rassomiglia un tantino a quello adoperato dall’anatra domestica per fuggire quando è inseguita da un cane; ma sono quasi certo che la Vaporiera batte le ali alternamente, e non insieme come fanno gli altri uccelli. Queste tozze e particolari anatre fanno un tal fracasso e spruzzano tanta acqua, che ne deriva un curiosissimo effetto.
Ecco però arrivare il colpo di genio:
Così nel Sud America noi troviamo tre uccelli che adoperano le ali per uno scopo diverso dal volo; il pinguino come pinne, l’anatra vaporiera come remi, e il nandù come vele;
Ricordiamo che anche l’Apterix (Kiwi) della Nuova Zelanda, come pure il gigantesco Dinornis (Moa) posseggono soltanto ali rudimentali.

John van Voorst, Public domain, via Wikimedia Commons
La Vaporiera può tuffarsi solo ad una piccolissima profondità. Si nutre di molluschi che prende fra le grandi alghe marine e fra le rocce bagnate dalla marea: quindi il becco ed il capo sono notevolmente pesanti e forti per poter spezzare le conchiglie. Il capo è tanto duro che ho potuto appena romperlo col mio martello geologico, e tutti i nostri cacciatori si accorsero in breve quanto questi uccelli fossero duri a morire! Quando la sera si radunano in un branco, producono quello strano miscuglio di suoni che le rane fanno ai tropici.
Ed eccoci all’intervento del suo “martello magico“! Perché gli avrà spaccato la testa a martellate? Non poteva ucciderla in modo meno cruento? Ma non è che Darwin avesse un lato oscuro?
I pinguini

Un altro giorno essendomi collocato fra il mare ed un pinguino (Aptenodytes demersa), mi divertii molto osservando il suo fare. Era un uccello coraggioso, e finché giunse al mare lottò regolarmente e mi spinse indietro. Ogni centimetro di terreno che guadagnava, lo conservava fortemente o rimanendo in faccia a me ritto e risoluto. Mentre contrastava in tal modo, volgeva il capo continuamente da una parte e dall’altra, in modo molto curioso, come se la facoltà di vedere risiedesse soltanto nella parte anteriore e basale di ogni occhio. Quest’uccello vien detto comunemente “pinguino somaro”, per il costume che ha, quando si trova in terra, di gettare indietro il capo mandando un suono strano e forte, che somiglia molto al raglio dell’asino; ma quando è in mare e non è disturbato la sua nota è profondissima e solenne, e spesso si ode durante la notte.
Come il lupo antartico, che oggi è chiamato Dusicyon australis e non più Canis antarcticus, anche il pinguino descritto da Darwin oggi è noto con un altro nome: Spheniscus magellanicus.
Ma nell’arcipelago sono presenti anche altre 4 specie oltre al pinguino di Magellano: il pigoscelide comune (Pygoscelis papua); Il pinguino saltarocce (Eudyptes chrysocome chrysocome); l’eudipte ciuffodorato (Eudyptes chrysolophus), e il pinguino reale (Aptenodytes patagonicus).
Il caracara striato
Il caracara striato (Phalcoboenus australis Gmelin, 1788) è un uccello rapace appartenente alla famiglia dei Falconidi, diffuso nelle aree costiere meridionali di Argentina, Cile e nelle isole Falkland.

La Beagle non rimase alle Falkland che una settimana, ma gli ufficiali dell’Adventure, che furono colà nell’inverno, fanno menzione di molti straordinari esempi di rapacità e di ardimento di questi uccelli.
Si dice che molti insieme aspettano all’imboccatura della tana di un coniglio, e s’impadroniscono dell’animale appena esce da quella. Volavano costantemente a bordo della nave quando era in porto, e bisognava far buona guardia affinché non strappassero il cuoio degli attrezzi, e la carne o la cacciagione appese a poppa.
Questi uccelli sono molto dispettosi e curiosi, beccano ogni cosa che vedono sul terreno; un grande cappello nero lucido fu portato lontano quasi un miglio, come pure un paio di grosse palle pesanti adoperate per cacciare il bestiame.
Il signor Usborne durante la spedizione ebbe a subire la perdita di un’eccellente bussola di Kater in marocchino rosso, che quegli uccelli gli avevano rubato, e che non poté più trovare.
Inoltre questi uccelli sono rissosi e molto collerici; presi dalla rabbia strappano col becco l’erba dal terreno.
Ciò che Darwin non poteva sapere è che questi Falconidi hanno un’intelligenza ed abilità note finora solo nei Corvidi. Curioso, abilissimo nel problem solving, amante del gioco e dotato di una memoria straordinaria il caracara striato ha un‘intelligenza brillante. Negli ultimi anni un team di ricercatrici guidate da Katie Harrington dell’Università di Vienna, sta lavorando con questi animali.
Per ulteriori approfondimenti vi rimando a questo articolo di Current Biology.
Bibliografia
Darwin, Charles. Viaggio di un naturalista intorno al mondo. Torino: Einaudi, 2017.
Keynes, Richard. Fossili, fringuelli e fuegini. Le avventure e le scoperte di Charles Darwin. Torino: Bollati Boringhieri, 2006.
Meiburg, Jonathan. A Most Remarkable Creature: The Hidden Life of the World’s Smartest Birds of Prey. New York: Knopf, 2021.

Laureata in Scienze Biologiche, indirizzo Biochimica, presso l’Università Statale di Milano. Da Eoni di anni insegnante di Biologia e Chimica in un Liceo. Ho una passione smodata per Charles Darwin e da decenni svolgo ricerche sulla sua vita e sui suoi testi. Amo la storia della scienza e da molti anni ne scrivo su Pikaia e sul mio blog Evolve or Die.