Cinquina finalista del Premio Galileo 2014

Decisa dalla Giuria scientifica presieduta da Nicoletta Maraschio la cinquina finalista del Premio letterario Galileo per la divulgazione scientifica 2014. La parola passa ora agli oltre 2500 ragazzi delle scuole superiori di ciascuna provincia italiana

Ecco la cinquina selezionata dalla Giuria scientifica che andrà ora al giudizio della Giuria popolare, formata da circa 2.500 studenti delle IV superiori di tutte le Province italiane. La riunione è stata seguita da 61 classi in streming TV online.
Marco Ciardi, Terra. Storia di un’idea, 2013 Laterza. “Siamo andati a esplorare la Luna ma, in realtà, abbiamo scoperto la Terra”. Parla l’astronauta Eugene Cernan, in riferimento all’impatto culturale delle missioni spaziali Apollo. Nessun paradosso ma l’idea di guardare la Terra da un altro punto di vista per comprendere meglio il nostro pianeta in relazione al resto dell’universo. Marco Ciardi racconta, a partire dalla nascita della scienza moderna nel 1600, il modo in cui è cambiata l’idea della Terra nel mondo occidentale, quali riflessioni sono scaturite nella scienza, nella filosofia, nella religione, nella letteratura e nell’arte, mutando il ruolo dell’umanità sul pianeta e il suo rapporto con l’ambiente e le risorse naturali.
Adriano Zecchina, Alchimie nell’arte. La chimica e l’evoluzione della pittura, Zanichelli 2012. La storia dei pigmenti che i pittori hanno avuto a disposizione nelle diverse epoche, dal Paleolitico all’arte contemporanea, mostra come il progresso della tecnologia abbia influenzato la creatività degli artisti. Per secoli le sostanze coloranti, estratte in remote miniere o ricavate da piante e animali esotici, hanno viaggiato come preziosa mercanzia fino alle botteghe degli artisti. Soltanto di recente abbiamo imparato a fabbricare in laboratorio tutti i colori che siamo in grado di percepire. Si è passati così dai dipinti preistorici realizzati con due soli pigmenti, ai gialli di Van Gogh sintetizzati dalla chimica dell’Ottocento, fino al moderno colorificio con la sua tavolozza sconfinata. Questo libro cambierà il vostro modo di guardare ai colori utilizzati nelle opere d’arte.
Frans de Waal, Il bonobo e l’ateo. In cerca di umanità fra i primati, Raffaello Cortina 2013. Frans de Waal è  etologo, primatologo e saggista di fama internazionale che in questo suo volume, sondando l’origine della morale,  propone un umanesimo non religioso, anche se non antireligioso, che sviluppi al meglio le capacità naturali umane. Che cosa direbbe un bonobo, un mammifero appartenente all’ordine dei primati, a un ateo? Per l’autore lo esorterebbe anzitutto a smettere di darsi tanto da fare per dimostrare l’assenza di un dio. La legge morale dentro di noi è nata ben prima delle religioni, che svolgono la funzione non di produrla, ma soltanto di sostenerla. Con il rigore scientifico e la prosa accattivante che gli sono soliti, ci mostra come i comportamenti morali dell’uomo, siano il frutto dell’evoluzione naturale e derivino da modi di agire e di sentire già presenti in altri mammiferi. L’etica, insomma, è nata dal basso e si è evoluta nel mondo animale  da forme embrionali di socialità.
Vincenzo Barone, L’ ordine del mondo. Le simmetrie in fisica da Aristotele a Higgs, Bollati Boringhieri, 2013. Il mondo ci appare come una lunga serie di contingenze locali: ogni fatto accade per ragioni sue e quindi ogni previsione relativa al fatto successivo sembra azzardata. C’è però un altro modo di guardare il mondo, ed è quello fondato sulle regolarità intrinseche. In fisica con Einstein si fa strada prepotentemente l’idea di necessità, o di inevitabilità, nel mondo fisico. Con la relatività ristretta, nel 1905, per la prima volta entra a far parte della fisica il concetto di simmetria. Da Einstein in poi, il mondo apparirà dotato di una sua struttura intrinseca, che permette lo sviluppo di certe regolarità, mentre ne nega altre.
Nicola Nosengo, I Robot Ci Guardano. Chirurghi A Distanza, Aerei Senza pilota e automi solidali, Zanichelli, 2013. I robot di oggi sono assai diversi da quelli immaginati nei vecchi film di fantascienza e all’uomo assomigliano poco. Il mondo ha problemi nuovi come i rischi ambientali, una popolazione invecchiata e bisognosa di assistenza, industrie che cercano manodopera a basso costo, ma istruita. Occorrono forme di intelligenza artificiale che portino ad automi capaci anche di improvvisare, per esempio quando occorre decontaminare ambienti inaccessibili come quelli radioattivi. Ma di chi sarà la responsabilità se un automa sbaglia? Robot come le auto che si guidano da sole, i treni automatici o gli aerei senza pilota, sono già fra noi. Se non li usiamo ancora su grande scala è perché le leggi non sono pronte.
Il Premio Galileo ha il sostegno della Fondazione Antonveneta. Sponsor: Consorzio Venezia Nuova, APS Holding,  MAAP. Con la collaborazione di: Auriga, Hotel Galileo, Morellato – Gioielli da vivere,  Consorzio Promozione Turistica Padova, Noleggiami.eu, Promovies, Radio Company, Planetario Padova.  Media sponsor: Rai Radio3, Radio Bue.it il, Focus, Mattino di Padova, la Tribuna di Treviso, la Nuova di Venezia e Mestre, Corriere delle Alpi, Coelum.il Bo, il Vivi Padova.