Come difendersi dai predatori, se sei una falena

Molte specie di falene usano l’emissione di ultrasuoni per disorientare il sonar dei pipistrelli in caccia, e alcune specie sgradevoli o tossiche emettono suoni di avvertimento che altre specie hanno “imparato” ad imitare
Hanno studiato 252 generi (!), rappresentanti la maggioranza delle famiglie di falene tropicali di grandi dimensioni, dal Borneo al Mozambico, dall’Equador alla Guyana francese trasmettendo suoni preregistrati di ultrasuoni di attacco di pipistrelli alle falene, registrandone le risposte e documentato la produzione di ultrasuoni anti-pipistrello in 52 generi appartenenti a otto diverse sottofamiglie. Basandosi sull’analisi acustica delle emissioni ultrasoniche e su esperimenti di “gradevolezza” con pipistrelli, sembra che segnali acustici e mimetismo siano la ragion d’essere per la produzione di suoni nella maggior parte delle falene.

La figura tratta dallo studio [clicca per ingrandire] mostra che nelle falene gli ultrasuoni antipredatori sono distribuiti in molte famiglie e sottofamiglie (foto a colori), anche filogeneticamente distanti. In bianco e nero quelle prive di ultrasuoni difensivi.
Non mancano gli imitatori
E naturalmente, esattamente come accade con i colori di avvertimento, sarà possibile che altre specie, magari non particolarmente nocive o tossiche, abbiano sviluppato segnali ultrasonici di imitazione delle specie tossiche (un fenomeno definito mimetismo batesiano)? Per verificare questa ipotesi i ricercatori hanno studiato una comunità di falene in Equador e hanno indotto la produzione di ultrasuoni anti-pipistrello per 14 notti consecutive. I suoni prodotti dalle falene sono stati analizzati con un sistema di intelligenza artificiale, che ha raggruppato le 33 specie studiate in cinque diversi gruppi acustici in ciascuno dei quali era presente almeno una specie non commestibile. Evidentemente le specie “commestibili” nel tempo hanno modificato i loro ultrasuoni di avvertimento per farli assomigliare a quelli delle forme non commestibili o tossiche. Gli autori concludono che le falene si potrebbe trovare il più esteso gruppo aposematico (gruppo di specie che convergono su simili segnali di avvertimento) esistente al mondo. Riferimenti: Barber, JR, Plotkin, D, Rubin, JJ, Homziak, NT, Leavell, BC, Houlihan, PR, Miner, KA, Breinholt, JW, Quirk-Royal, B, Padron, PS, Nunez, M, Kawahara, AY Anti-bat ultrasound production in moths is globally and phylogenetically widespread. PNAS, 119 (25), 2022 DOI10.1073/pnas.2117485119 Immagine: Michael Durham/Minden Pictures, Bat Conservation International, via Eurekalert

È stato Professore Ordinario di Evoluzione Biologica presso l’Università degli Studi di Milano. Ha svolto ricerche nel campo della riproduzione e filogenesi in diversi gruppi di invertebrati. È stato presidente della Società Italiana di Biologia Evoluzionistica e si è occupato attivamente della divulgazione di temi evoluzionisti e di traduzioni di testi di autori importanti. Ha curato il testo “Evoluzione, modelli e processi” per Pearson Italia. Ha diretto per 20 anni la Biblioteca Biologica dell’Università