Come gli scimpanzè riconoscono i volti
Una ricerca capace di far luce sull’evoluzione del meccanismo che consente ai primati, e in particolare alla nostra specie, di individuare i volti familiari. Un comportamento fondamentale per la sopravvivenza dei nostri progenitori. Lisa Parr, tra gli Autori dello studio, è esperta in ricerche di imaging funzionale negli esseri umani, soprattutto sulla rete di aree cerebrali implicate nel riconoscimento dei […]
Una ricerca capace di far luce sull’evoluzione del meccanismo che consente ai primati, e in particolare alla nostra specie, di individuare i volti familiari. Un comportamento fondamentale per la sopravvivenza dei nostri progenitori.
Lisa Parr, tra gli Autori dello studio, è esperta in ricerche di imaging funzionale negli esseri umani, soprattutto sulla rete di aree cerebrali implicate nel riconoscimento dei visi, tra cui l’area fusiforme per il volto (fusiform face area – FFA). Dopo anni di ricerche sui processi di riconoscimento facciale negli scimpanzè, notando le stesse strategie cognitive degli esseri umani, Parr si è chiesta se vi fosse anche lo stesso schema di attività cerebrale.
Per testare la sua ipotesi, Parr ha proposto a cinque scimpanzè tre facce di altri scimpanzè visualizzati al computer. Due delle immagini erano dello stesso volto, mentre una era di un viso diverso. Tutti i volti erano comunque sconosciuti agli scimpanzè, che dovevano riconoscere i volti uguali tra le immagini visualizzate. L’attività cerebrale degli scimpanzè veniva intanto monitorata tramite PET (positron emission tomography – Tomografia a Emissione di Positroni).
La PET ha mostrato l’attivazione delle stesse aree cerebrali degli esseri umani coinvolti in esperimenti analoghi. L’antenato comune di uomo e scimpanzè, probabilmente, possedeva già meccanismi cognitivi per riconoscere i volti.
Ora il gruppo di ricerca pensa di replicare l’esperimento con i macachi rhesus e studiare l’attivazione cerebrale degli scimpanzè durante i processi emozionali.
Tratto da Anthropos, Giornale online di antropologia, testo di Moreno Tiziani