Come sopravvivere ai freddi polari
Come fanno i piccoli invertebrati a superare gli inverni polari non essendo in grado di allontanarsi dalle zone fredde e non potendo regolare il proprio metabolismo e la propria temperatura corporea? La risposta perviene da un gruppo di ricercatori capeggiato dal Dr. Melody Clarck dell’Antarctic Survey che ha presentato la propria ricerca al Society for Experimental Biology’s Annual Meeting di […]
Come fanno i piccoli invertebrati a superare gli inverni polari non essendo in grado di allontanarsi dalle zone fredde e non potendo regolare il proprio metabolismo e la propria temperatura corporea? La risposta perviene da un gruppo di ricercatori capeggiato dal Dr. Melody Clarck dell’Antarctic Survey che ha presentato la propria ricerca al Society for Experimental Biology’s Annual Meeting di Glasgow.
Lo studio prende in considerazione due piccoli artropodi appartenenti all’ordine Collembola, quali Onychiurus arcticus e Cryptopygus antarcticus, che vivono agli antipodi l’uno dell’altro ma che devono affrontare lo stesso problema: superare le temperature dell’inverno polare. I due piccoli animaletti utilizzano due strategie differenti ma entramnbe ingegnose ed estremamente affascinanti.
Il primo disidrata il suo corpo man mano che le temperature diminuiscono tramite un gradiente di diffusione che si instaura tra l’animale e l’ambiente circostante, fino a prosciugarsi completamente. Se mantenesse anche solo una goccia d’acqua nel corpo rischierebbe di congelarsi e di distruggere le sue strutture interne.
Il secondo, invece, per proteggersi dal freddo antartico, concentra all’interno del suo corpo grandi quantità di sostanze che diminuiscono la temperatura di congelamento dell’acqua fino a circa -30 gradi, impedendogli quindi di ghiacciare.
Andrea Romano
Ecologo e docente di Etologia e Comportamento Animale presso il Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università di Milano. Ha scritto di animali ed evoluzione su Le Scienze, Mente e Cervello, Oggiscienza e Focus D&R . Collabora con Pikaia, di cui è stato caporedattore dal lontano 2007 al 2020.