Da cacciatore a preda

A volte un ragno diventa la preda. Almeno quando Stenolemus bituberus, un emittero che ha meritato l’eloquente nome di cimice assassina (assassin bug), è nei paraggi. Questo insetto predatore, infatti, è solito attrarre i ragni tessitori all’esterno della propria tana provocando alcune leggere vibrazioni sulle ragnatele e sferrando in un istante un attacco mortale. Come mai i ragni risultano attratti

A volte un ragno diventa la preda. Almeno quando Stenolemus bituberus, un emittero che ha meritato l’eloquente nome di cimice assassina (assassin bug), è nei paraggi. Questo insetto predatore, infatti, è solito attrarre i ragni tessitori all’esterno della propria tana provocando alcune leggere vibrazioni sulle ragnatele e sferrando in un istante un attacco mortale.

Come mai i ragni risultano attratti dalle vibrazioni mortali emesse dai predatori? La risposta giunge dalla rivista Proceedings of the Royal Society B, grazie ad uno studio di due ricercatori della Macquarie University di Sidney che hanno confrontato le risposte di alcuni ragni femmina in seguito alle vibrazioni sulle proprie ragnatele prodotte da diversi agenti: le cimici assassine, alcune loro prede comuni (afidi e moscerini drosofilidi), foglie cadenti e individui maschi della stessa specie durante le fasi di corteggiamento. Ognuno di questi agenti produce una vibrazione differente, tipica per durata, intensità e frequenza.

Dai risultati emerge che la maggior parte delle femmine di ragno (il 65% degli individui testati) hanno risposto alle sollecitazioni dell’emittero predatore allo stesso modo in cui si comportano in seguito alla percezione delle vibrazioni delle proprie prede. Diverso è stato invece il comportamento dei ragni alle vibrazioni delle foglie cadenti e dei maschi in fase di corteggiamento.

Questo significa che Stenolemus bituberus è in grado di simulare le vibrazioni delle prede dei ragni, perpetrando un vero e proprio inganno ai loro danni. In particolare, le vibrazioni realizzate dal predatore sono molto simili a quelle prodotte da piccoli insetti avviluppati nella ragnatela che cercano di liberarsi con le loro ultime forze residue. Ecco svelato l’inganno: solitamente, è proprio questo il momento in cui il ragno esce allo scoperto per cibarsi della propria preda, ma in questo caso da potenziale predatore diventa lui stesso inconsapevole preda, ormai vulnerabile agli attacchi della cimice assassina.

Andrea Romano

Riferimenti:
Anne E. Wignall, Phillip W. Taylor, Assassin bug uses aggressive mimicry to lure spider prey, Published online before print October 27, 2010, doi: 10.1098/rspb.2010.2060