Dalla predazione alla speciazione
Un evento di speciazione, solitamente, avviene dopo l’accumulo di sufficienti differenze genetiche che impediscono alle due specie di recente formazione di generare prole fertile. Quasi sempre questo processo implica tempi lunghi e isolamento geografico. In alcuni casi, però, può essere quasi ‘istantaneo’ con una singola mutazione responsabile della notevole riduzione delle probabilità di riproduzione tra possessori di alleli diversi, rendendo […]
Un evento di speciazione, solitamente, avviene dopo l’accumulo di sufficienti differenze genetiche che impediscono alle due specie di recente formazione di generare prole fertile. Quasi sempre questo processo implica tempi lunghi e isolamento geografico. In alcuni casi, però, può essere quasi ‘istantaneo’ con una singola mutazione responsabile della notevole riduzione delle probabilità di riproduzione tra possessori di alleli diversi, rendendo facile la strada verso l’evoluzione di barriere riproduttive.
Un caso simile è stato documentato in alcune specie di chiocciole di terra, che possono avere la conchiglia con spirale destrorsa e sinistrorsa. Le due varianti, però, difficilmente si ritrovano nella medesima specie (anche se sono noti diversi casi) in quanto le chiocciole con gusci con spiralizzazione differente hanno grossi problemi durante l’accoppiamento, sia a livello anatomico che comportamentale. La mutazione di tale gene, quindi, può generare una barriera riproduttiva e facilitare un evento di speciazione.
Un bellissimo studio pubblicato sulla rivista Nature Communication ha approfondito la questione, ipotizzando che le linee di chiocciole sinistrorse (più rare di quelle destrorse) in numerose isole dell’Oceano Indiano si formino con maggiore frequenza in presenza di un alto livello di predazione da parte dei serpenti della famiglia Pareatidae, specializzati proprio nella caccia di lumache e chiocciole.
Lo studio dimostra come questi serpenti siano abilissimi nel catturare le chicciole con spirale destrorsa, mentre nella quasi totalità dei casi le chicciole sinistrorse risultano indenni dagli attacchi dei predatori (qui un video). E’ possibile, dunque, che in presenza del predatore, la selezione naturale abbia favorito le chiocciole con guscio sinistrorso a scapito di quelle destrorse, favorendo la speciazione delle due varianti.
Ma lo studio non finisce qui: infatti, a suffraggio dell’ipotesi formulata, i ricercatori mostrano che la frequenza di specie sinistrorse aumenta notevolmente con la taglia, proprio in relazione alle abitudini alimentari dei serpenti. Questi predatori, infatti, si nutrono solamente di chiocciole di determinate dimensioni.
Infine, la ricerca fornisce anche informazioni biogeografiche di predatori e prede in accordo con gli altri risultati: le specie sinistrorse, infatti, si trovano solamente (o quasi) negli areali di distribuzione dei serpenti che le predano.
E se ci fosse una causa filogenetica? Tante chiocciole sinistrorse in pochi gruppi e poche in altri? E, invece, non è così: la presenza di spirali che girano verso sinistra è indipendente dall’affinità filogenetica delle specie in questione e questa anatomia del guscio si è evoluta svariate volte nel corso dell’evoluzione di questi molluschi terrestri.
Quattro indizi fanno una prova. I risultati, concludono i ricercatori, supportano l’ipotesi che la predazione da parte dei serpenti abbia favorito le varianti sinistrorse, esercitando una pressione selettiva tale da permettere alle specie di differenziarsi date le loro difficoltà ad accoppiarsi tra individui con chiocciole spiralizzate negli opposti versi. Grazie ai serpenti e allo loro abitudini alimentari dobbiamo, quindi, la straordinaria diversità di chiocciole terrestri nelle isole dell’Oceano Indiano.
Andrea Romano
Riferimenti:
Masaki Hoso,Yuichi Kameda,Shu-Ping Wu,Takahiro Asami,Makoto Kato, Michio Hori, A speciation gene for left–right reversal in snails results in anti-predator adaptation, Nature Communications, Volume: 1, Article number: 133 doi:10.1038/ncomms1133
L’immagine è tratta dall’articolo originale
Ecologo e docente di Etologia e Comportamento Animale presso il Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università di Milano. Ha scritto di animali ed evoluzione su Le Scienze, Mente e Cervello, Oggiscienza e Focus D&R . Collabora con Pikaia, di cui è stato caporedattore dal lontano 2007 al 2020.