Darwin Day 2025 a Bologna: Estinzioni e Rewilding

Dal 12 febbraio al 4 marzo 2025 L’Unione Bolognese Naturalisti (UBN), il Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali (BiGeA) e il Sistema Museale di Ateneo (SMA) dell’Università di Bologna e la Fondazione Golinelli, presentano un programma di eventi per celebrare la nascita di Charles Darwin (12 febbraio 1809)
Si svolgerà da mercoledì 12 febbraio a lunedì 4 marzo, il programma di eventi Darwin Day 2025, ESTINZIONI E REWILDING. IL RIPRISTINO DELLA NATURA PER FERMARE LA SESTA ESTINZIONE E LA CRISI DELLA BIODIVERSITÀ, organizzato dall’Unione Bolognese Naturalisti (UBN), dal Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali (BiGeA) e dal Sistema Museale di Ateneo (SMA) dell’Università di Bologna, e dalla Fondazione Golinelli. Le iniziative, gratuite e aperte a tutti, celebrano la nascita di Charles Darwin, avvenuta il 12 febbraio 1809. Quest’anno il tema portante è “Estinzioni e Rewilding”.
La storia della vita sulla Terra è segnata da almeno cinque grandi estinzioni che nel lontano passato hanno cambiato profondamente i percorsi dell’evoluzione. Lo stravolgimento degli antichi ecosistemi e la scomparsa di intere comunità vegetali e animali hanno lasciato il posto a nuove specie emergenti. I fossili di piante e animali testimoniano questi stravolgimenti. Prima di Darwin e della sua teoria dell’evoluzione, si credeva che la vita fosse stata creata una volta per tutte e che le estinzioni fossero impossibili e impensabili o che una serie di catastrofi avesse spazzato via gli esseri viventi del passato, rimpiazzati poi da nuovi eventi di creazione. Solo a seguito della pubblicazione dell’Origine delle Specie i cicli naturali di estinzione e speciazione iniziarono a essere correttamente integrati nella moderna visione dell’evoluzione biologica.
Le estinzioni del passato furono causate da eventi naturali e seguite da lunghi periodi di milioni di anni di ricostruzione della biodiversità incontaminata dalla presenza umana. Oggi siamo al centro di una sesta estinzione di massa, del tutto determinata dagli impatti delle nostre società umane sul mondo naturale. La distruzione della natura non-umana è rapidissima, gli impatti sulla biosfera forse resteranno per sempre. L’evoluzione biologica, i destini della biosfera e dell’umanità sono entrati in una fase di incertezza. Non sappiamo chi e che cosa sopravviverà all’Antropocene. Alla luce dell’evoluzionismo darwiniano e guidati dalle scienze della conservazione possiamo contrastare il vortice delle estinzioni, proteggendo le specie e le aree naturali rimaste, rinaturalizzando gli ecosistemi danneggiati e ripristinando le loro funzioni a tutela della biodiversità ed anche della nostra stessa sopravvivenza.
Da questi spunti ricercatori, docenti ed esperti partiranno per interagire e dialogare con i partecipanti delle numerose attività previste per questo Darwin Day 2025 bolognese.
Ad aprire la rassegna, mercoledì 12 febbraio, presso l’Aula Ghigi (via San Giacomo, 9 – Bologna), dalle 16.00 alle 18.00, la conferenza Estinzioni ed evoluzione a cura del Dipartimento BiGeA dell’Alma Mater e dell’Unione Bolognese Naturalisti. Interverranno i prof. Giuliano Pancaldi – Ambiente e antropizzazione. Da Darwin alla genetica e ritorno, e Federico Fanti – Posti che si sono svuotati. Estinzioni di massa e opportunità di massa. Poi Walter Leoni e Jacopo Peretti Cucchi col numero di Comics & Science intitolato The Evolution Issue presenteranno a fumetti il più grande spettacolo mai andato in scena: la storia della vita sulla Terra. Presentano e moderano Ettore Randi (UBN) e Federico Plazzi (Unibo).
Ancora in Aula Ghigi e dagli stessi curatori, mercoledì 19 febbraio, dalle 16.00 alle 18.00, è stato organizzato un pomeriggio dedicato a Strategie di conservazione, con due conferenze presentate dai prof. Alessandro Chiarucci – Sfide per la conservazione della biodiversità nell’Antropocene e Marco Musiani – Estinzioni, o quasi, anche in aree protette: il caso dei ghiottoni e caribù nordamericani. Presenta e modera Giancarlo Marconi (Presidente UBN).
Le due giornate di venerdì 21 e sabato 22 febbraio saranno interamente occupate dal convegno: Dall’evoluzione all’ecologia: Le orchidee spontanee come patrimonio da conservare, in Aula Ghigi dalle 9.00 alle 18.00. L’incontro sarà aperto dal prof. Giovanni Molari, Magnifico Rettore dell’Università di Bologna, e dai botanici prof. Chiarucci e Nascimbene. Interverranno Fabrizio Bartolucci, Salvatore Cozzolino, Michele Lussu, Mauro Biagioli, Umberto Mossetti, Fabrizio Buldrini e Daniel Klein. A cura del Dipartimento BIGeA dell’Alma Mater.
Sabato 1° marzo, dalle 16.00 alle 17.00, sarà il turno di Conosci e tutela: la reintroduzione di specie, visita guidata tematica per adulti e ragazzi dai 12 anni in su, dedicata agli animali a rischio estinzione per cause antropiche, con un approfondimento su alcuni casi di reintroduzioni di specie in aree nelle quali non sono più presenti. Domenica 2 marzo 2025, dalle 16.00 alle 17.30, Rewild, laboratorio didattico per bambini da 5 a 8 anni. I bambini conosceranno gli effetti dell’antropizzazione sulla natura e le buone pratiche per una buona convivenza dell’uomo con gli animali. Entrambi gli eventi si terranno presso la Collezione di Zoologia Unibo (Via Selmi, 3 – Bologna), e sono a cura del Sistema Museale di Ateneo – SMA.
A chiudere le celebrazioni lunedì 4 marzo dalle 9.30 alle 13.00, a cura di Fondazione Golinelli, si terrà Darwin Day: Rinaturalizzazione in Italia, con gli interventi di Laura Scillitani – Il ritorno della fauna in Italia e di Anna Loy – La lontra: il ritorno della regina delle acque. Il lieto fine di una storia iniziata molto male. Alle conferenze seguirà il gioco da tavolo Endless Evolution, in collaborazione con Federico Plazzi (Unibo).
Gli eventi si svolgeranno in presenza. Per restare aggiornati sul programma, le modalità di iscrizione, di accesso e fruizione è possibile consultare il sito: https://sma.unibo.it/it/agenda/DD2025
Programma
Tutti gli eventi sono aperti al pubblico e gratuiti.
MERCOLEDÌ 12 FEBBRAIO 2025, ORE 16.00-18.00
Estinzioni ed evoluzione
Aula Ghigi, via San Giacomo 9, Bologna
PRESENTANO E MODERANO:
Ettore Randi – Unione Bolognese Naturalisti
Federico Plazzi – Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali – Università di Bologna
INTERVENGONO:
Giuliano Pancaldi | Ambiente e antropizzazione. Da Darwin alla genetica e ritorno
Federico Fanti | Posti che si sono svuotati. Estinzioni di massa e opportunità di massa
Ognuno di noi, persino i meno interessati al tema, hanno sentito parlare delle estinzioni. Figuriamoci se poi si tratta di estinzioni di massa. In un mondo in cui dare un allarme è diventato più importante dello spiegare il motivo dell’allarme, persino una chiave fondamentale del perché gli esseri viventi sono oggi quello che sono viene davvero poco capita. La storia del nostro pianeta è infatti legata a doppio filo con le estinzioni: esistono infiniti esempi nel registro geologico e paleontologico della Terra che ci raccontano e documentano in dettaglio “cosa può andare storto”. Ma di fatto, questi momenti di grande crisi hanno aperto le porte all’evoluzione. Mai come oggi abbiamo la necessità di capire chi e perché ha superato le grandi crisi biologiche.
Walter Leoni e Jacopo Peretti Cucchi | Comics & Science. The Evolution Issue
La teoria dell’evoluzione moderna, la cosiddetta sintesi estesa, è un complesso insieme di fatti, formalizzazioni, fenomeni e meccanismi, che, anziché escludersi a vicenda a favore di una singola spiegazione, si sovrappongono senza essere mutuamente esclusivi e acquistano peso e rilevanza diversi in contesti diversi, a seconda dell’ambiente, delle condizioni esterne, delle contingenze storiche. Trasmettere questo bagaglio di possibilità al pubblico non è impresa facile: ogni specie attualmente vivente ha una sua storia da raccontare, ogni specie che troviamo nei fossili è la traccia di un’avventura evolutiva che si è conclusa, magari lasciando però discendenti. Nel numero di Comics & Science intitolato The Evolution Issue Walter Leoni ha provato a interpretare i capricci della storia della vita come le traversie di uno sceneggiatore alle prese con il più grande spettacolo mai andato in scena: la storia della vita sulla Terra.
A cura del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali (BiGeA) – Università di Bologna e dell’Unione Bolognese Naturalisti (UBN)
MERCOLEDÌ 19 FEBBRAIO 2025, ORE 16.00-18.00
Strategie di conservazione
Aula Ghigi, via San Giacomo 9, Bologna
PRESENTA E MODERA:
Giancarlo Marconi – Presidente Unione Bolognese Naturalisti
INTERVENGONO:
Alessandro Chiarucci | Sfide per la conservazione della biodiversità nell’Antropocene
Il concetto di Antropocene, sebbene non riconosciuto formalmente nella stratigrafia geologica, è fondamentale per rappresentare l’effetto preponderante delle attività umane sui processi naturali del pianeta Terra. Il cambiamento climatico e l’erosione della biodiversità sono due manifestazioni dei processi tipici dell’Antropocene e preoccupano per la stabilità degli ecosistemi e della vita umana. La biodiversità, caratteristica fondamentale del pianeta, sta andando incontro ad un inesorabile processo di erosione, a causa della distruzione e trasformazione degli ecosistemi. Diventa necessario sviluppare nuove strategie di conservazione della biodiversità, anche nell’ottica della strategia delineata nel quadro del Global Biodiversity Framework e della Strategia Europea per la Biodiversità. In questo contributo vengono discussi gli scenari di conservazione basata su area a livello europeo e mediterraneo e avanzate alcune idee per la preservazione dei processi ecologici fondamentali.
Marco Musiani | Estinzioni, o quasi, anche in aree protette: il caso dei ghiottoni e caribù nordamericani
Le popolazioni di tutte le specie seguono naturalmente cicli di crescita numerica, di declino o addirittura di estinzioni locali, spesso però seguite da ricolonizzazioni. Tuttavia, quando le estinzioni avvengono in areali che sono rimasti isolati, spesso per impatti umani che hanno prodotto frammentazione d’habitat, allora le ricolonizzazioni divengono impossibili. In quest’ultimo caso, i cicli naturali di estinzione-ricolonizzazione possono risultare interrotti, persino quando si verificano in aree protette circondate da aree antropizzate. In un primo studio, abbiamo infatti rilevato che le aree protette sono importanti per la conservazione delle specie, ma gli alti tassi di mortalità causata dall’uomo al di fuori dei loro confini e la crescente popolarità delle attività ricreative possono influire negativamente sulle popolazioni di fauna selvatica (per esempio quelle di ghiottone). In modo simile, le alterazioni di habitat e delle relazioni preda-predatore dentro e fuori dalle aree protette hanno avuto ripercussioni sul caribù, che è dunque diventato la prima specie di grande mammifero a scomparire da un parco nazionale canadese in oltre un secolo, proprio durante il nostro studio.
A cura del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali (BiGeA) – Università di Bologna e dell’Unione Bolognese Naturalisti (UBN)
VENERDÌ 21 E SABATO 22 FEBBRAIO 2025, ORE 9.00-18.00
Dall’evoluzione all’ecologia: le orchidee spontanee come patrimonio da conservare
Aula Ghigi, via San Giacomo 9, Bologna
> Venerdì 21 febbraio
Una giornata dedicata alla straordinaria bellezza e complessità del mondo delle orchidee. Un viaggio che intreccia scienza e cultura, alla scoperta del loro ruolo essenziale e affascinante. L’evento offrirà uno spazio di approfondimento grazie agli interventi di eminenti esperti che parleranno di tassonomia, sistematica, ecologia, sfide legate alla conservazione. Nel pomeriggio l’evento sarà animato da una tavola rotonda, uno spazio di dialogo e confronto in cui i partecipanti potranno intrecciare idee e prospettive sui temi affrontati.
APRONO IL CONVEGNO:
Giovanni Molari – Magnifico Rettore – Università di Bologna
Alessandro Chiarucci – Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali – Università di Bologna
Juri Nascimbene – Prefetto Orto Botanico ed Erbario – Università di Bologna
INTERVENGONO:
Fabrizio Bartolucci, Salvatore Cozzolino, Michele Lussu, Mauro Biagioli, Umberto Mossetti
> Sabato 22 febbraio
INTERVENGONO:
Fabrizio Buldrini e Daniel Klein
Verrà affrontato il tema “Scienza e Bellezza” e il pubblico verrà guidato in un viaggio suggestivo che esplora il legame profondo tra storia, scienza e cultura in cui le orchidee rappresentano un esempio di possibile convivenza tra Uomo e diversità biologica.
A cura del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali (BiGeA) – Università di Bologna
SABATO 1 MARZO 2025, ORE 16.00-17.00
Conosci e tutela: la reintroduzione di specie
Collezione di Zoologia, via Selmi 3, Bologna
Visita guidata dedicata agli animali a rischio estinzione per cause antropiche, con un approfondimento su alcuni casi di reintroduzioni di specie in aree nelle quali non sono più presenti. La visita sarà anche l’occasione per una riflessione sulle buone pratiche di convivenza dell’uomo con gli animali, nell’ottica del ripristino della natura e della coabitazione.
Per adulti e ragazzi dai 12 anni in su.
PRENOTA
A cura del Sistema Museale di Ateneo (SMA)
DOMENICA 2 MARZO 2025, ORE 16.00-17.30
Rewild
Collezione di Zoologia, via Selmi 3, Bologna
Durante il laboratorio i bambini conosceranno gli effetti dell’antropizzazione sulla natura e le buone pratiche per una buona convivenza dell’uomo con gli animali. I piccoli partecipanti potranno “rinaturalizzare” una mappa di un contesto urbanizzato e agricolo: con colori, spugne e pennelli, le città perderanno il grigio dovuto all’antropizzazione per colorarsi del verde della natura.
Laboratorio didattico per bambini da 5 a 8 anni.
PRENOTA
A cura del Sistema Museale di Ateneo (SMA)
MARTEDÌ 4 MARZO 2025, ORE 9.00-13.00
Rinaturalizzazione in Italia
Fondazione Golinelli, via Paolo Nanni Costa 14, Bologna
SALUTI INTRODUTTIVI:
Raffaella Spagnuolo – Fondazione Golinelli
INTERVENGONO:
Laura Scillitani | Il ritorno della fauna in Italia
Se vi foste trovati a passeggiare in montagna o collina sessant’anni fa o poco più, non sarebbe stato facile imbattersi in lupi, cervi, caprioli o cinghiali. La maggior parte delle popolazioni di mammiferi nel secondo dopoguerra erano ridotte infatti ai minimi storici a causa di disboscamento, sfruttamento agricolo, industrializzazione ed espansione urbana. Alcune specie, come lupi, orsi, aquile e avvoltoi, sono state perseguitate perché considerate nocive; altre, come il castoro, sono state cacciate fino all’estinzione per la pelliccia. I grandi erbivori sopravvivevano con popolazioni sparse qua e là, decimate da una caccia eccessiva per le loro carni e trofei. La situazione è iniziata a cambiare negli anni ’70, quando anche in Italia si è sviluppato un interesse ai temi ambientali come l’inquinamento e l’estinzione delle specie che ha favorito la nascita della biologia della conservazione e di associazioni per la tutela della natura, ma anche il varo delle prime leggi per la tutela della fauna, l’ordinamento e l’istituzione di aree protette e la tutela del paesaggio, e le reintroduzioni di stambecchi, cervi, caprioli, camosci appenninici e avvoltoi in luoghi in cui erano scomparsi. Nel frattempo, il boom economico ha portato molte persone a scegliere un impiego in città, di conseguenza la riduzione di attività umane ha riportato il bosco sulle montagne e colline di gran parte dell’Appennino e delle Alpi. Il ritorno di molte specie è un successo di conservazione, ma pone nuove sfide per la coesistenza, inedita in molti casi, e da costruire. E anche se alcune specie sono tornate a popolare la nostra penisola ancora tanto c’è da fare per altre in cattivo stato di conservazione o di cui si sa poco e niente.
Anna Loy | La lontra: il ritorno della regina delle acque. Il lieto fine di una storia iniziata molto male
Conosci la lontra euroasiatica e la sua storia? Si tratta dell’unica specie di lontre presente nel continente europeo, e a più ampia diffusione tra le 14 specie esistenti al mondo. Mammifero semiacquatico legato agli ambienti d’acqua dolce, si nutre per lo più pesci, anfibi e crostacei. Il suo riposo diurno e l’allevamento della prole si svolgono fuori dell’acqua, in presenza di una vegetazione ripariale ben strutturata. Inoltre, trovandosi ai vertici della catena alimentare, qualsiasi alterazione della qualità, quantità e caratteristica delle acque che influiscono sulle comunità acquatiche si riflette e si amplifica nella vita della lontra. Con una delle pellicce più pregiate al mondo, è stata a lungo cacciata fino alla sua estinzione in molte aree del pianeta. In Italia, negli anni ’90, la lontra sopravviveva solo in una trentina di fiumi in Basilicata, Puglia, Campania e Calabria, e la specie veniva classificata a rischio di estinzione entro 10 anni. La situazione ha portato a rigorose misure di tutela a scala internazionale e europea, e a un piano d’azione in Italia per il recupero delle popolazioni di lontra. Questi progressi hanno permesso di allontanare il rischio della sua estinzione, ma non dobbiamo abbassare la guardia: nuove minacce, tra cui il riscaldamento globale e la presenza di nuovi inquinanti nelle acque, potrebbero reinvertire la rotta e annullare gli effetti positivi delle misure adottate negli anni passati.
> Ore 11.30 – 13.00
Endless Evolution – Il gioco sull’evoluzione
Laboratorio per studenti
Endless Evolution è un gioco da tavolo collaborativo pensato appositamente per replicare accuratamente i fenomeni naturali alla base dell’origine delle specie (il tema darwiniano per definizione) e contemporaneamente per essere una sfida divertente.
In collaborazione con Federico Plazzi – Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali – Università di Bologna.
INFO E PRENOTAZIONI
A cura di Fondazione Golinelli
Fonte: comunicato stampa Unibo, Sistema Museale di Ateneo di Bologna