Dedicato un asteroide a Telmo Pievani

asteroide pievani

La notizia sull’ultimo bollettino del gruppo di lavoro della Unione Astronomia Internazionale che si occupa di assegnare i nomi ai corpi minori del Sistema solare

All’inizio è stato chiamato 2003 EJ50, che significa che è stato il 1259esimo corpo minore scoperto nella prima metà di marzo 2003. Poi gli è stato assegnata una sigla permanente, 120098, ma adesso sarà più facile per tutti ricordarlo: telmopievani. La nuova designazione è stata ufficializzata nell’ultimo numero dello WGSBN Bulletin, uscito il 26 febbraio. Si tratta del bollettino dello WG (working group) Small Bodies Nomenclature, cioè il gruppo di lavoro dell’Unione Astronomica Internazionale che si occupa di dare un nome ai corpi minori (asteroidi, comete e altri piccoli oggetti celesti).

L’asteroide si trova nella Fascia Asteroidale Principale, ha un diametro di 3,477 km e un periodo orbitale di 5,226 anni (o 1908,8 giorni). È stato scoperto il 10 marzo 2003 all’osservatorio di Campo Imperatore da Fabrizio Bernardi e Maura Tombelli. Per le regole dell’Unione Astronomica Internazionale, gli scopritori possono proporre un nome da assegnare all’asteroide, ma la procedura di “battesimo” richiede una serie di passaggi e alcune regole, come spiega Media Inaf:
Il processo di nomina di un asteroide è piuttosto lungo e comincia dalla sua scoperta: per dichiararla è necessario raccogliere misure precise circa la sua posizione per almeno due notti e inviarle al Minor Planet Center (Mpc), che si occupa di verificare che non si tratti di un corpo precedentemente noto. Se la scoperta viene confermata, l’Mpc assegna un nome provvisorio composto dall’anno corrente e due lettere. Dopo che l’asteroide è stato osservato per almeno quattro opposizioni e l’orbita è stata determinata con precisione, alla designazione provvisoria viene aggiunto un numero d’ordine progressivo e, a quel punto, lo scopritore ha dieci anni di tempo per proporre e motivare un nuovo nome. Le regole sono semplici e chiare: la lunghezza non deve superare i 16 caratteri, e deve preferibilmente trattarsi di una sola parola; deve inoltre essere pronunciabile, non essere offensiva e infine non essere troppo simile al nome di un asteroide o satellite naturale già noto,
Alla fine Maura Tombelli e Fabrizio Bernardi, su suggerimento dell’astrofisica Sabrina Masiero, hanno deciso di omaggiare Pievani, che nel bollettino è descritto così: Telmo Pievani (n. 1970), evoluzionista e filosofo della scienza italiano, ricopre il primo incarico italiano in Filosofia delle Scienze Biologiche presso l’Università di Padova. Svolge un ruolo importante nel coinvolgere le generazioni più giovani nello studio di aree come il cambiamento climatico, l’evoluzione umana e il futuro del nostro pianeta attraverso la sensibilizzazione del pubblico.

Il nuovo nome dell’asteroide e la motivazione della scelta ora si può leggere su tutte le “carte di identità” digitali dell’oggetto, per esempio sul sito del Minor Planet Center e nello Small-Body Database Lookup del JPL. Qui si trovano ulteriori informazioni tecniche sull’asteroide 120098 telmopievani e attraverso lo strumento Orbit Viewer è possibile accedere a un’animazione dell’oggetto in orbita nel sistema solare.

telmopievani asteroide

(clicca per ingrandire)

“Quando me lo hanno comunicato, pensavo a uno scherzo. Poi ho visto che si trattava in effetti del bollettino ufficiale della International Astronomical Union sulla tassonomia dei piccoli corpi celesti. Ringrazio moltissimo Maura Tombelli, Fabrizio Bernardi e Sabrina Masiero per avere pensato a questa dedica, che mi onora e che voglio immaginare non tanto per me, quanto per il pensiero evoluzionistico e ambientale. Un asteroide dedicato all’evoluzione. E poi, per fortuna, non è tra quelli pericolosi per il pianeta Terra!”
Telmo Pievani
A proposito di futuro della Terra cogliamo l’occasione per segnalare che domenica 3 marzo il direttore di Pikaia sarà al teatro Menotti di Milano con Un equilibrio difficile.

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Se la vita sul pianeta è un grande sistema che si autoregola per trovare il proprio equilibrio e, da sempre, evolve assieme al pianeta, c’è da aspettarsi che una specie fastidiosa e disturbatrice come la nostra prima o poi venga eliminata. In soli dieci millenni, ovvero dall’invenzione dell’agricoltura in poi, noi umani siamo riusciti ad annientare il 40-45% di tutte le forme viventi. Un’estinzione di massa, che ha impoverito enormemente il sistema. La storia evolutiva ci insegna che il sistema resiste a perturbazioni anche per lunghi periodi, ma che esistono momenti drammatici in cui si supera una soglia oltre la quale è necessaria una riorganizzazione complessiva. Ciò che molti scienziati temono è la cosiddetta tempesta perfetta, un modello che noi umani stiamo seguendo mettendo assieme i peggiori parametri di impatto sul pianeta: il collasso della diversità biologica e i cambiamenti climatici provocati dalle attività umane. Forse ci stiamo dirigendo verso quella soglia, al di là della quale la vita, certo, troverà il modo di adattarsi nuovamente. Ma siamo sicuri che il nuovo assetto preveda anche la nostra sopravvivenza? Con TELMO PIEVANI, Docente di Filosofia delle scienze biologiche all’Università di Padova Conduce Massimo Polidoro Musica di Nadio Marenco

Con Francesco Lancia e Chiara Galeazzi

Per maggiori informazioni:
https://www.teatromenotti.org/event/la-scatola-di-archimede