Delfini e foche nella dieta dei Neanderthal

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Nel corso degli anni stiamo accumulando sempre maggiori conoscenze sullo stile di vita delle popolazioni arcaiche di Homo sapiens e dei nostri “cugini” uomini di Neanderthal. Ad esempio, sappiamo che durante le grandi glaciazioni del Pleistocene, le popolazioni umane che vivevano sulle coste del Mar Rosso fecero un intenso uso alimentare di una specie di grosso mollusco facilmente reperibile, Tridacna […]

Nel corso degli anni stiamo accumulando sempre maggiori conoscenze sullo stile di vita delle popolazioni arcaiche di Homo sapiens e dei nostri “cugini” uomini di Neanderthal. Ad esempio, sappiamo che durante le grandi glaciazioni del Pleistocene, le popolazioni umane che vivevano sulle coste del Mar Rosso fecero un intenso uso alimentare di una specie di grosso mollusco facilmente reperibile, Tridacna costata, e la ridussero quasi all’estinzione (Un mollusco gigante racconta una pagina sconosciuta del nostro passato, Pikaia del 04/09/2008). Per quanto riguarda i Neanderthal sappiamo invece che possedevano una buona abilità nella fabbricazione di strumenti litici, usati nelle attività di ogni giorno e nella caccia, e che nei periodi di forte scarsità alimentare praticavano un cannibalismo diffuso (Neanderthal: cannibale per necessità, Anthropos del 13/12/2006).

Ora le informazioni sulle abitudini dell’Homo neanderthalensis si arricchiscono di un nuovo ed interessante particolare: le popolazioni che vivevano sulle coste del Mediterraneo, in particolare nei pressi dello Stretto di Gibilterra, cacciavano comunemente i grandi mammiferi marini, oltre a pesci e molluschi, che popolavano le acque poche decine di migliaia di anni fa.

Un gruppo di paleontologi inglesi e spagnoli, che ha pubblicato i propri risultati sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS), ha infatti rinvenuto numerosi resti fossili di alcuni mammiferi marini, quali foche e delfini, nelle grotte di Vanguard e Gorham, vicino alla Rocca di Gibilterra, il luogo di rifugio di alcune popolazioni di uomini di Neanderthal. Probabilmente, sostengono i ricercatori, questi animali erano cacciati per scopi alimentari, come indicato dalle profonde lacerazioni da taglio rinvenute sulle ossa. Che la pesca, sia di pesci che di foche e delfini, fosse un’attività tutt’altro che marginale è dimostrato dal fatto che i resti animali sono molto abbondanti e comuni nell’arco di tempo tra 60.000 e 30.000 anni fa. Tra le vittime ritrovate nelle grotte si contano numerosi esemplari di foca monaca (Monachus monachus), delfino comune (Delphinus delphis) e tursiope, detto anche delfino costiero (Tursiops truncatus).

Lo studio non indica le probabili modalità di caccia, anche se viene ipotizzato che le popolazioni neanderthaliane uccidessero le loro prede non in mare, bensì dalla riva: non è un caso infatti che la maggior parte dei resti di foca monaca appartengano a cuccioli da poco venuti alla luce. E’ possibile, sostengono i ricercatori, che i Neanderthal fossero a conoscenza del ciclo annuale di questa specie e si recassero a cacciare in quei luoghi solo nei momenti in prossimità del parto o subito successivi. Per quanto riguarda i delfini, sebbene le loro tracce nelle grotte siano abbondanti, si pensa che il loro consumo sia stato invece più casuale e dipendente dal ritrovamento di individui spiaggiati o in difficoltà vicino alla costa.

Gli uomini di Neanderthal si dimostrarono dunque molto abili nello sfruttamento delle risorse a loro disposizione, soprattutto in un periodo, quello delle grandi glaciazioni, di grande difficoltà e penuria alimentare. Con questa ulteriore informazione sul loro stile di vita, considerando anche che le prime popolazioni umane arrivarono a Gibilterra circa 3-4.000 anni dopo la scomparsa degli ultimi Neanderthal in quelle terre, risulta sempre più difficile comprendere le reali cause dell’estinzione dei nostri cugini.

Andrea Romano


Riferimenti:
C.B. Stringer, J.C. Finlayson, R.N.E. Barton, Y. Fernández-Jalvo, I. Cáceres, R.C. Sabin, E.J. Rhodes, A.P. Currant, J. Rodríguez-Vidal, F. Giles-Pacheco, and J.A. Riquelme-Cantal. Neanderthal exploitation of marine mammals in Gibraltar. PNAS 2008 105:14319-14324

Fonte dell’immagine: Wikimedia Commons