Dieci risposte dal mondo della ricerca italiana alla comunità animalista
Dieci domande e dieci risposte sulla vivisezione
Con questo documento, un gruppo di ricercatori italiani risponde alle “Dieci domande a cui i vivisettori non rispondono” pubblicate recentemente dal Dr Cagno (membro del Comitato Equivita) con la seguente premessa:
“Pseudoscienze, un modello che non funziona alla base di esperimenti inutili“
Tutti ricordano le 10 domande che la Repubblica ha posto a Berlusconi senza, per altro, ricevere alcuna risposta. Analogamente presento 10 domande che invio ai vivisettori, ritenendole comunque uno stimolo di riflessione per tutti su un tema che è sempre più sentito dall’opinione pubblica.
Qui comincia la disinformazione alla base della propaganda delle organizzazioni animaliste, LAV in testa, che vorrebbero, addirittura, far passare i ricercatori impegnati nella ricerca biomedica come incapaci di reggere il confronto con le loro argomentazioni.
Così non è. Come si può vedere nelle pagine seguenti dalle risposte di autorevoli studiosi impegnati a vario titolo nel campo della ricerca scientifica, le cui pacate ma esaurienti argomentazioni sono anche una risposta ad un’altra scorrettezza, quella di indicarli come ‘vivisettori’, per cercare di squalificarli preventivamente, sapendo benissimo che ciò non corrisponde al vero. Agli slogan, crediamo sia più giusto rispondere con spiegazioni e dati di fatto, nella speranza che si apra un confronto con chi in buona fede è convinto del contrario. Dal dialogo e dal reciproco rispetto potrebbero uscire anche soluzioni ancor più avanzate a tutela del benessere degli animali e non solo nell’interesse della salute umana.
In totale onestà dobbiamo dire che non è stato per nulla difficile ottenere le risposte da importanti esponenti del mondo scientifico italiano, che hanno aderito in maniera totalmente spontanea; molto più difficile è stato limitare il numero delle risposte a 10 in quanto numerose sono state le richieste di poter esprimere la propria opinione da parte di altri ricercatori.
L’auspicio di tutti è che, finalmente, si abbandoni ogni tipo di preconcetto e di fondamentalismo, per iniziare finalmente a fornire informazioni corrette e precise a chi, giustamente, vuole essere certo che la sperimentazione animale venga effettuata solo quando assolutamente necessaria e nel totale rispetto delle leggi e dei principi etici.
Di seguito le 10 domande con le risposte di:
Prof. Paolo de Girolamo, Professore ordinario di Anatomia veterinaria, Direttore Centro Servizi Veterinari – Università degli Studi di Napoli Federico II, Presidente Associazione Italiana per le Scienze degli Animali da Laboratorio.
Dr Gianni Dal Negro, Past-President AISAL
Prof. Giuseppe Remuzzi, Coordinatore delle Ricerche Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri – Centro Anna Maria Astori, Bergamo.
Prof. Silvio Garattini, Direttore Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri.
Dr. Giuliano Grignaschi, Responsabile Stabulario Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri
Lorenzo Moja, MD, MSc, Dr Pub Health, Assistant Professor, Università di Milano
Prof. Bruno Cozzi, Professore ordinario di Anatomia veterinaria – Dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione Università di Padova.
Dr. Gianluigi Forloni, Capo Dipartimento di Neuroscienze, Capo Laboratorio di Biologia delle Malattie Neurodegenerative, Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri
Prof. Roberto Caminiti, Dipartimento di Fisiologia e Farmacologia – Università di Roma La Sapienza
Prof. Filippo Drago, Dipartimento di Biomedicina Clinica e Molecolare, Università di Catania, Scuola di Medicina, Catania