E l’uomo conobbe i cereali
La dieta delle antiche popolazioni di Homo sapiens era a base di carne, frutta, radici e noci fino a che, circa 20.000 anni or sono, l’uomo iniziò a consumare con continuità i cereali, abitudine che favorì l’inzio dell’agricoltura in diverse parti del mondo intorno a 12-11.000 anni fa. Questa visione potrebbe presto essere modificata, almeno per quanto concerne le popolazioni […]
La dieta delle antiche popolazioni di Homo sapiens era a base di carne, frutta, radici e noci fino a che, circa 20.000 anni or sono, l’uomo iniziò a consumare con continuità i cereali, abitudine che favorì l’inzio dell’agricoltura in diverse parti del mondo intorno a 12-11.000 anni fa. Questa visione potrebbe presto essere modificata, almeno per quanto concerne le popolazioni umane che vivevano nell’Africa meridionale. Uno studio pubblicato sull’ultimo numero di Science avrebbe, infatti, individuato ingenti tracce di questi alimenti in un sito che si trova nei pressi del lago Niassa, in Mozambico, datati oltre 90.000 anni fa.
Julio Mercader, un paleoarcheologo della University of Calgary, in Canada, ha analizzato un vasto assortimento di utensili di pietra (circa 70 oggetti), tra cui molti utilizzati per la cucina, risalenti ad un periodo compreso tra 100.000 e 42.000 anni fa, rinvenendo una cospicua presenza di amido. Questa sostanza si trova in abbondanza nei cereali e, secondo Mercader, la sua presenza sugli utensili indicherebbe l’abituale consumo di questi alimenti da parte delle popolazioni umane che vivevano in Africa meridionale. In particolare, circa l’89% degli utensili contengono tracce di sorgo selvatico, la pianta da cui fu addomesticato l’attuale sorgo (Sorghum vulgare), che viene comunemente coltivato nel continente. Questo ritrovamento è molto importante in quanto retrodata di circa 90.000 anni la comparsa dell’utilizzo alimentare dei cereali.
Un aspetto molto interessante legato all’utilizzo del sorgo circa 100.000 anni fa, oltre a retrodatare di decine di migliaia di anni il presunto inizio del consumo di cereali da parte dell’uomo, è la lavorazione che questo imponeva ai consumatori: rendere, infatti, i cereali gradevoli da mangiare necessita alcuni elaborati passaggi, a partire dalla raccolta fino ad arrivare alla cottura o alla macinazione per trasformarli in farina. I numerosi utensili ritrovati nella cava mozambicana sono, infatti, molto diversificati tra loro e si può pensare che gli abitanti del tempo avessero ottenuto una buona dimestichezza nella lavorazione dei cereali.
Oltre al sorgo selvatico, Mercader ha rinvenuto la presenza di numerose altre specie vegetali, quali legumi, banane e arance selvatiche, che venivano abitualmente consumate dalle popolazioni africane ad indicare che la dieta di questi antichi uomini fosse molto variegata e che le popolazioni locali erano pefettamente in grado di sfruttare al meglio tutte le risorse rese disponibili dall’ambiente circostante.
Andrea Romano
Riferimenti:
Julio Mercader, Mozambican Grass Seed Consumption During the Middle Stone Age, Science Vol. 326. no. 5960, pp. 1680 – 1683
Fonte dell’immaigne: Wikimedia Commons
Ecologo e docente di Etologia e Comportamento Animale presso il Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università di Milano. Ha scritto di animali ed evoluzione su Le Scienze, Mente e Cervello, Oggiscienza e Focus D&R . Collabora con Pikaia, di cui è stato caporedattore dal lontano 2007 al 2020.