Epigenetica della domesticazione
Eva Jablonka presenta il suo ultimo libro in una serie di conferenze a Milano
Eva Jablonka è genetista e professore al Cohn Institute for the History of Philosophy of Science and Ideas alla Tel Aviv University. Il suo interesse è sull’ereditarietà epigenetica, e proprio questo è l’argomento trattato nel libro e nelle conferenze che ha tenuto ieri a Milano.
Nella mattinata ha parlato presso l’Università degli Studi Milano Bicocca per celebrare il decennale dell’ateneo e, davanti a molti colleghi e studenti, ha raccontato il suo approccio pluralistico all’evoluzione e le sfide che vuole lanciare al neodarwinismo della sintesi moderna.
Secondo lei, infatti, sarebbe necessaria una riforma del “pensiero evoluzionistico standard” per includere i nuovi elementi legati alle scoperte sull’epigenetica: lo studio della regolazione dei geni con processi chimici che non portano però cambiamenti nel DNA, ma che modificano il fenotipo.
Siamo nati darwiniani e moriremo lamarkiani? Si e no. Quando parliamo di fenomeni epigenetici, infatti, possiamo vedere diversi meccanismi che portano a cambiamenti nel fenotipo che sono ereditabili ma che non sono mostrano differenze nel genoma. Molti dei meccanismi che permettono questi fenomeni sono stati studiati e sono noti, molti altri necessitano altra ricerca per essere svelati.
Quella della Jablonka è una posizione un po’ particolare e fa certamente riflettere chi l’epigenetica non l’ha mai molto considerata come un fattore importante per l’evoluzione.
Dopo di lei il professor Claudio Bandi del Dipartimento di Patologia Animale, Igiene e Sanità Pubblica Veterinaria dell’Università degli Studi di Milano ha parlato di simbiosi. Bandi ha raccontato come le sue posizioni siamo piuttosto vicine a quelle della Jablonka e come anche secondo lui andrebbe riformata la teoria sintetica perchè potesse includere le scoperte fatte con gli studi sull’epigenetica e sulla simbiosi.
La sera presso il Museo di Storia Naturale di Milano Eva Jablonka ha presentato il suo libro, scritto con Marion J. Lamb: Evoluzione in quattro dimensioni, 2007. UTET. La presentazione degli argomenti del libro è stata fatta utilizzando come filo conduttore storie di domesticazioni e ha portato a una interessante discussione con Telmo Pievani e Marco Ferraguti che introducevano la serata. “La reazione più comune alle teorie della Jablonka è di sconforto“, ha detto Ferraguti, “ma questo libro è uno dei poichi sull’evoluzione che dice cose nuove e che mi è piaciuto perchè rappresenta uno stimolo per il dibattito e per nuove ricerche“.
Il libro e le presentazioni di Eva Jablonka sono arricchite e abbellite dai disegni di Anna Zeligowski che per il Darwin Day di quest’anno sulla domesticazione ha appositamente realizzato nuovi disegni su questo tema. Presso il Museo di Storia Naturale si possono vedere questi disegni nei pressi dell’aula magna dove si svolgono le conferenze.
Nella mattinata ha parlato presso l’Università degli Studi Milano Bicocca per celebrare il decennale dell’ateneo e, davanti a molti colleghi e studenti, ha raccontato il suo approccio pluralistico all’evoluzione e le sfide che vuole lanciare al neodarwinismo della sintesi moderna.
Secondo lei, infatti, sarebbe necessaria una riforma del “pensiero evoluzionistico standard” per includere i nuovi elementi legati alle scoperte sull’epigenetica: lo studio della regolazione dei geni con processi chimici che non portano però cambiamenti nel DNA, ma che modificano il fenotipo.
Siamo nati darwiniani e moriremo lamarkiani? Si e no. Quando parliamo di fenomeni epigenetici, infatti, possiamo vedere diversi meccanismi che portano a cambiamenti nel fenotipo che sono ereditabili ma che non sono mostrano differenze nel genoma. Molti dei meccanismi che permettono questi fenomeni sono stati studiati e sono noti, molti altri necessitano altra ricerca per essere svelati.
Quella della Jablonka è una posizione un po’ particolare e fa certamente riflettere chi l’epigenetica non l’ha mai molto considerata come un fattore importante per l’evoluzione.
Dopo di lei il professor Claudio Bandi del Dipartimento di Patologia Animale, Igiene e Sanità Pubblica Veterinaria dell’Università degli Studi di Milano ha parlato di simbiosi. Bandi ha raccontato come le sue posizioni siamo piuttosto vicine a quelle della Jablonka e come anche secondo lui andrebbe riformata la teoria sintetica perchè potesse includere le scoperte fatte con gli studi sull’epigenetica e sulla simbiosi.
La sera presso il Museo di Storia Naturale di Milano Eva Jablonka ha presentato il suo libro, scritto con Marion J. Lamb: Evoluzione in quattro dimensioni, 2007. UTET. La presentazione degli argomenti del libro è stata fatta utilizzando come filo conduttore storie di domesticazioni e ha portato a una interessante discussione con Telmo Pievani e Marco Ferraguti che introducevano la serata. “La reazione più comune alle teorie della Jablonka è di sconforto“, ha detto Ferraguti, “ma questo libro è uno dei poichi sull’evoluzione che dice cose nuove e che mi è piaciuto perchè rappresenta uno stimolo per il dibattito e per nuove ricerche“.
Il libro e le presentazioni di Eva Jablonka sono arricchite e abbellite dai disegni di Anna Zeligowski che per il Darwin Day di quest’anno sulla domesticazione ha appositamente realizzato nuovi disegni su questo tema. Presso il Museo di Storia Naturale si possono vedere questi disegni nei pressi dell’aula magna dove si svolgono le conferenze.
Chiara Ceci, naturalista, si occupa di comunicazione della scienza. Autrice di “Emma Wedgwood Darwin. Ritratto di una vita, evoluzione di un’epoca” (Sironi, 2013).