Eureka per i corvi
Il senso dei corvi per l’acqua in movimento e la loro capacità di utilizzarla a proprio vantaggio
La rivista PLoS One ha recentemente pubblicato un interessante studio che ha mostrato come una specie di uccello, il corvo della Nuova Caledonia (Corvus moneduloides), sia in grado di di intuire lo spostamento dell’acqua e di sfruttarlo come strumento per ottenere un premio in cibo.
Mediante una serie di ingegnosi esperimenti, lo studio dimostra come questa specie sia in grado accedere al cibo contenuto in un tubo pieno d’acqua, inserendo delle pietre in modo tale da causarne l’innalzamento del livello. La stessa procedura non viene compiuta con oggetti galleggianti al posto delle pietre e se in un identico tubo viene posta la sabbia anziché l’acqua. Inoltre, se posizionati di fronte a tubi riempiti in modo diverso, gli uccelli scelgono quelli più pieni di acqua, in modo tale da minimizzare lo sforzo, ma non tubi sottili rispetto ad altri più spessi a parità di livello di acqua.
Oltre all’uomo e ad alcuni primati (non tutti), è il secondo caso in cui un uccello dimostra simili capacità: anche il caso precedente riguardava un corvide, in particolare il corvo comune (Corvus frugilegus; Pikaia ne ha parlato qui).
Secondo gli autori, nel complesso i risultati indicano come questi animali, già noti per le loro straordinarie capacità cognitive, siano in grado quindi di comprendere le relazioni causa-effetto in maniera simile ai bambini di età compresa tra 5 e 7 anni.
Riferimenti:
Mediante una serie di ingegnosi esperimenti, lo studio dimostra come questa specie sia in grado accedere al cibo contenuto in un tubo pieno d’acqua, inserendo delle pietre in modo tale da causarne l’innalzamento del livello. La stessa procedura non viene compiuta con oggetti galleggianti al posto delle pietre e se in un identico tubo viene posta la sabbia anziché l’acqua. Inoltre, se posizionati di fronte a tubi riempiti in modo diverso, gli uccelli scelgono quelli più pieni di acqua, in modo tale da minimizzare lo sforzo, ma non tubi sottili rispetto ad altri più spessi a parità di livello di acqua.
Oltre all’uomo e ad alcuni primati (non tutti), è il secondo caso in cui un uccello dimostra simili capacità: anche il caso precedente riguardava un corvide, in particolare il corvo comune (Corvus frugilegus; Pikaia ne ha parlato qui).
Secondo gli autori, nel complesso i risultati indicano come questi animali, già noti per le loro straordinarie capacità cognitive, siano in grado quindi di comprendere le relazioni causa-effetto in maniera simile ai bambini di età compresa tra 5 e 7 anni.
Riferimenti:
Jelbert et al. Using the Aesop’s Fable Paradigm to Investigate Causal Understanding of Water Displacement by New Caledonian Crows. PLoS ONE
Credit image: Sarah Jelbert; CC-BY
Credit image: Sarah Jelbert; CC-BY
Ecologo e docente di Etologia e Comportamento Animale presso il Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università di Milano. Ha scritto di animali ed evoluzione su Le Scienze, Mente e Cervello, Oggiscienza e Focus D&R . Collabora con Pikaia, di cui è stato caporedattore dal lontano 2007 al 2020.