Evoluzione cerebrale
E’ stato pubblicato il volume 88 (2010) del Journal of Anthropological Sciences, rivista dell’Istituto Italiano di Antropologia. Per quanto riguarda temi di evoluzione cerebrale, da notare la presenza di due review piuttosto complete e utili.Le relazioni tra encefalizzazione e intelligenza nei primati vengono analizzate da David Alba, dell’Institut Català de Paleontologia, attraverso una vasta analisi allometrica delle variazioni nelle forme […]
E’ stato pubblicato il volume 88 (2010) del Journal of Anthropological Sciences, rivista dell’Istituto Italiano di Antropologia. Per quanto riguarda temi di evoluzione cerebrale, da notare la presenza di due review piuttosto complete e utili.
Le relazioni tra encefalizzazione e intelligenza nei primati vengono analizzate da David Alba, dell’Institut Català de Paleontologia, attraverso una vasta analisi allometrica delle variazioni nelle forme attuali e in quelle fossili. L’articolo ha una eccellente parte metodologica, che considera nel dettaglio le difficoltà degli approcci di regressione bivariata, troppo spesso usati alla leggera nei contesti di studio allometrico sull’encefalizzazione. Il problema nasce soprattutto quando si analizzano relazioni tra specie differenti, che producono ibridi numerici poco informativi. Utilizzando statistiche a un livello tassonomico biologicamente informativo, si può quantificare l’effettiva encefalizzazione delle scimmie antropomorfe, e le discontinuità nei livelli cognitivi.
La seconda review, a nome di Lambros Malafouris del McDonald Institute for Archaeological Research, presenta lo scenario concettuale e metodologico della Neuroarcheologia : archeologia della mente, integrazione tra neuroscienze e discipline umanistiche, le interazioni tra plasticità neurale e culturale. Vale la pena dare un’occhiata…
Emiliano Bruner
Tratto da Neuroantropologia
Le relazioni tra encefalizzazione e intelligenza nei primati vengono analizzate da David Alba, dell’Institut Català de Paleontologia, attraverso una vasta analisi allometrica delle variazioni nelle forme attuali e in quelle fossili. L’articolo ha una eccellente parte metodologica, che considera nel dettaglio le difficoltà degli approcci di regressione bivariata, troppo spesso usati alla leggera nei contesti di studio allometrico sull’encefalizzazione. Il problema nasce soprattutto quando si analizzano relazioni tra specie differenti, che producono ibridi numerici poco informativi. Utilizzando statistiche a un livello tassonomico biologicamente informativo, si può quantificare l’effettiva encefalizzazione delle scimmie antropomorfe, e le discontinuità nei livelli cognitivi.
La seconda review, a nome di Lambros Malafouris del McDonald Institute for Archaeological Research, presenta lo scenario concettuale e metodologico della Neuroarcheologia : archeologia della mente, integrazione tra neuroscienze e discipline umanistiche, le interazioni tra plasticità neurale e culturale. Vale la pena dare un’occhiata…
Emiliano Bruner
Tratto da Neuroantropologia