Exaptation e avvento del simbolico: come l’evoluzione diventa culturale
Il 29 maggio a Trento, Telmo Pievani terrà uninteressante Lectio Magistralis
Lectio Magistralis
Exaptation e avvento del simbolico: come l’evoluzione diventa culturale
Ugo Morelli dialoga con Telmo Pievani
29 maggio 2014 | ore 17.30-19.30
Trento, Palazzo Geremia, Sala Falconetto – Via Belenzani, 20
La riflessione per cercare le vie verso una società possibile nel tempo dell’ipermodernità si articola tra scienza e quotidianità. Decisivo è il ruolo della cultura che sola può connettere il molecolare alla morale, alimentando le nostre capacità di immaginazione, aspirazione, revisione. Esplorare la funzione della cultura nella nostra evoluzione implica riflettere ancora una volta su cosa significano le relazioni intepersonali e sul rapporto evolutivo tra la nostra storia profonda, il presente e il futuro.
Il Master World Natural Heritage Management-Conoscenza e gestione dei Beni Naturali iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO (Dolomiti e altri siti montani), organizzato dalla Provincia autonoma di Trento, in collaborazione con la step-Scuola per il governo del territorio e del paesaggio e l’Università di Torino, è giunto alla seconda edizione e anche quest’anno propone un ciclo di tre incontri per affrontare e discutere alcuni dei temi più rilevanti per sostenere l’affermazione di una cultura della vivibilità e del paesaggio nella civiltà planetaria. MasterInvita è organizzato in partnership con il Comune di Trento, Servizio Cultura, Turismo e Politiche Giovanili.
Ora che sappiamo qualcosa di più della lunga durata dell’universo, circa 13 miliardi e 700mila anni, possiamo sentirci ancora più giovani come abitanti del pianeta Terra, essendo qui da non più di 6 milioni e 800mila anni. Eppure in così poco tempo siamo diventati pervasivi come specie umana e abbiamo combinato molti guai. Se poi si calcola che siamo diventati Homo sapiens da circa 200mila anni, allora la nostra azione e i nostri comportamenti appaiono quelli di veri e propri discoli che fanno quello che vogliono in un salotto pieno di “cose” fragili e delicate. Il fatto è che quelle “cose” sono il sistema vivente di cui siamo parte e la nostra vita è possibile se è possibile la loro. Riusciremo a utilizzare in modo appropriato le distinzioni evolutive, come l’immaginazione, il linguaggio verbale, il comportamento simbolico, per coevolvere in modo non distruttivo con la natura di cui siamo parte? A questa e altre domande mira a rispondere l’incontro con Telmo Pievani, che dell’evoluzione è uno dei massimi studiosi e che da anni analizza i contributi più avanzati della ricerca cercando di aiutarci a comprendere le dinamiche del pluralismo evolutivo.