Gli stambecchi come le lucertole

Di certo non è per avere un’abbronzatura da manuale, senza la quale si viene considerati un po’ retrò, che gli stambecchi amano prendere il sole. Una ricerca dell’Università di Vienna ci rivela che, durante gli inverni rigidi, quando le risorse di cibo iniziano drasticamente a scarseggiare e le condizioni climatiche non sono affatto delle più favorevoli, gli stambecchi adottano una

Di certo non è per avere un’abbronzatura da manuale, senza la quale si viene considerati un po’ retrò, che gli stambecchi amano prendere il sole. Una ricerca dell’Università di Vienna ci rivela che, durante gli inverni rigidi, quando le risorse di cibo iniziano drasticamente a scarseggiare e le condizioni climatiche non sono affatto delle più favorevoli, gli stambecchi adottano una strategia curiosa: il loro metabolismo si riduce, comunemente a tutti i mammiferi, e contemporaneamente iniziano a prediligere i caldi raggi del sole per recuperare energia.

Lo studio, realizzato dal gruppo di Walter Arnold al Research Institute of Wildlife Ecology, è stato condotto su venti esemplari di stambecchi adulti selvatici (Capra ibex ibex) delle regioni alpine ai confini tra la Svizzera e l’Italia, per un periodo di due anni; il gruppo di ricerca ha monitorato, attraverso dei sensori telemetrici, il ritmo cardiaco come buon indicatore del ritmo metabolico; la temperatura del rumine, indice della temperatura corporea; l’attività motoria. L’obiettivo principale: analizzare la variazione di questi parametri fisiologici durante il giorno, rispetto alle condizioni ambientali, e al mutare delle stagioni.

Estate e inverno segnano i punti di svolta: il ritmo cardiaco, infatti, diminuisce in modo significativo durante la stagione invernale, mentre in estate raggiunge i suoi valori massimi. Ma è considerando la singola giornata, nell’arco dell’intero anno, che si registrano i risultati più interessanti: il ritmo cardiaco e l’attività motoria aumentano durante le ore diurne e decrescono durante la notte; la temperatura corporea si innalza nel tardo pomeriggio e raggiunge il valore minimo all’alba. Indipendentemente dalla stagione, però, il picco giornaliero della temperatura corporea coincide con il picco dell’attività motoria all’imbrunire.

In base ai livelli di irraggiamento solari e ai valori giornalieri della temperatura corporea di questi animali, in relazione con le temperature da loro percepite, gli stambecchi sono soliti prendere il sole per facilitare il loro riscaldamento durante la mattinata, raggiungendo i luoghi assolati nelle vicinanze. Una normale attività motoria, infatti, non viene registrata sino al pomeriggio, indicando che questi animali sfruttano a pieno i raggi solari.

Lo sfruttamento dell’irraggiamento solare potrebbe essere un’abilità molto più diffusa di quanto si pensasse nei mammiferi, sia di piccola che di grossa taglia, forse retaggio del nostro passato evolutivo in comune con i vertebrati a sangue freddo, che ci permette di conservare le energie necessarie per fronteggiare periodi difficili.

Stefania Stivanin

Riferimenti:
Hypometabolism and basking: the strategies of Alpine ibex to endure harsh over-wintering conditions, Claudio Signer, Thomas Ruf, Walter Arnold; Functional Ecology DOI: 10.1111/j.1365-2435.2010.01806.x

Immagine: da Wikimedia Commons