I primi 100 anni della legge di Hardy-Weinberg
“To The Editor of Science: I am reluctant to intrude in a discussion concerning matters of which I have no expert knowledge, and I should have expected the very simple point which I wish to make to have been familiar to biologists.” Con queste parole inizia la lettera di G.H. Hardy, scritta esattamente 100 anni fa, il 05/04/1908 e pubblicata […]
“To The Editor of Science: I am reluctant to intrude in a discussion concerning matters of which I have no expert knowledge, and I should have expected the very simple point which I wish to make to have been familiar to biologists.” Con queste parole inizia la lettera di G.H. Hardy, scritta esattamente 100 anni fa, il 05/04/1908 e pubblicata su Science il 10/07/1908, che getterà le basi della genetica di popolazione.
La genetica di popolazione è la branca della genetica che descrive in termini matematici le conseguenze dell’ereditarietà mendeliana a livello di popolazione. In altre parole, è lo studio della composizione genetica delle popolazioni e di come questa si modifica con il passare delle generazioni.
In questa sua lettera, intitolata “Mendelian Proportions in a Mixed Population“, il matematico inglese risponde alla domanda che gli fu posta da R.C. Punnet “Come mai, se l’allele per le dita corte è dominante, non abbiamo tutti le dita corte?“, formalizzando quella che oggi è conosciuta come legge di Hardy-Weinberg. Questa legge è alla base della genetica di popolazioni, in quanto fornisce una semplice spiegazione di come i principi mendeliani della segregazione siano alla base anche dei concetti di frequenze alleliche e frequenze genotipiche di una popolazione.
La legge di Hardy-Weinberg sancisce che, se sulla popolazione considerata non agiscono forze esterne, la frequenza relativa dei diversi alleli e quella dei diversi genotipi rimangono costanti col passare delle generazioni. Per questo si parla di equilibrio di Hardy-Weinberg.
L’equilibrio di Hardy-Weinberg si verifica se:
– la popolazione è infinitamente grande (assenza di deriva genetica)
– gli incroci avvengono completamente a caso (popolazione panmittica)
– gli individui non differiscono tra loro per il tasso di riproduzione e la
capacità riproduttiva (assenza di selezione)
– gli alleli sono del tutto stabili (assenza di mutazione)
– non c’è migrazione
In caso contrario, la composizione allelica della popolazione si modifica nel tempo.
Da sotto è scaricabile il PDF della pagine di Science che contiene la lettera di G.H. Hardy.
Andrea Romano
Fonte dell’immagine: Wikimedia Commons
Ecologo e docente di Etologia e Comportamento Animale presso il Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università di Milano. Ha scritto di animali ed evoluzione su Le Scienze, Mente e Cervello, Oggiscienza e Focus D&R . Collabora con Pikaia, di cui è stato caporedattore dal lontano 2007 al 2020.