Il bizzarro “lama proboscidato”
La ricostruzione della storia (naturale) di una specie di erbivoro pleistocenico poco conosciuto, vissuto in Sud America per tutta l’”Era Glaciale”
Durante l’Epoca Glaciale sono esistiti molti animali di grossa taglia, caratterizzati da tratti unici ed alquanto bizzarri. A tal proposito, particolarmente degna di considerazione è una specie pleistocenica di ungulati sudamericani, appartenente all’ordine Liptoterna e chiamata Macrauchenia patachonica.
Questo nome fu coniato dal biologo e paleontologo britannico Richard Owen nel 1840 e significa “grande lama”. M. patachonica era, infatti, simile al lama attuale, ma mostrava dimensioni corporee maggiori (superava in peso i 1000 chilogrammi). Inoltre si contraddistingueva per la presenza di una proboscide di media lunghezza, all’incirca paragonabile a quella del tapiro odierno, la cui funzione era probabilmente quella di strappare le foglie dagli arbusti e dagli alberi. Il suo cranio era lungo e appiattito, le ossa nasali si presentavano ridotte, le narici erano posizionate in alto e i denti possedevano una corona molto sviluppata. A livello post-craniale gli arti lunghi e abbastanza possenti hanno suggerito agli studiosi che questo imponente erbivoro pleistocenico non fosse adattato alla corsa, bensì fuggisse dai predatori cambiando bruscamente la sua traiettoria attraverso scatti a zig-zag come effettuano le antilopi attuali. Infine, le zampe erano munite solamente di tre dita, come si può osservare nel rinoceronte odierno.
M. patachonica è vissuto nella parte meridionale del Sud America, sia nelle pampas che nei territori montuosi, durante tutto il Pleistocene, da circa 2,5 milioni di anni fa a 10.000 anni fa. Alcuni autori, tuttavia, ritengono che la specie sia comparsa addirittura in precedenza, circa 7 milioni di anni fa. I più importanti record fossiliferi sono stati ritrovati presso Lujan Formation e Paso Otero in Argentina, Piauí, Touro Passo e Sanga da Cruz in Brasile, Tarija in Bolivia, Calama in Cile e Arroyo Naposta Grande in Venezuela.
L’estinzione di M. patachonica è attribuibile in gran parte al passaggio da un clima più freddo e secco a uno più caldo e umido sopraggiunto alla fine del Last Glacial Maximum, 10.000 anni fa. Tuttavia, probabilmente è stata determinante anche l’intensa caccia condotta sia da parte di Homo sapiens che dalla “tigre dai denti a sciabola” Smilodon populator.
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Immagine: Robert Bruce Horsfall [Public domain], via Wikimedia Commons