Il Corriere della Sera: un nuovo modello didattico per spiegare i concetti di selezione ed adattamento
Quando ho iniziato a fare le mie prime lezioni all’Università, un collega mi consigliò di cercare sempre nuovi esempi per spiegare i processi biologici che dovevo illustrare e di cercarli sempre in situazioni che gli studenti potevano trovare nel mondo a loro vicino. Dopo aver letto il Corriere della Sera negli ultimi anni, mi sono accorto che questo quotidiano può […]
Quando ho iniziato a fare le mie prime lezioni all’Università, un collega mi consigliò di cercare sempre nuovi esempi per spiegare i processi biologici che dovevo illustrare e di cercarli sempre in situazioni che gli studenti potevano trovare nel mondo a loro vicino. Dopo aver letto il Corriere della Sera negli ultimi anni, mi sono accorto che questo quotidiano può essere un buon esempio per spiegare alcuni aspetti chiave nell’evoluzione tra cui i concetti di adattamento, nicchia ecologica e selezione naturale (compresa la selezione direzionale). Vediamo come….
Tutte le volte che si parla di ambiente la prima cosa necessaria è definire cosa si intende: un ambiente è un luogo di dimensioni finite nello spazio caratterizzato da specifiche caratteristiche chimico-fisiche. Il Corriere della Sera è un giornale con un determinato numero di pagine, caratteristiche della carta, dell’inchiostro, dimensioni, etc..
Ogni ambiente può contenere un numero finito di nicchie ecologiche. Le nicchie ecologiche sono parti di un ambiente, caratterizzate da specifiche proprietà ed in cui una specie per adattarsi deve essere in grado di recuperare le risorse di cui necessita, anche sulla base delle altre specie presenti che possono agire come competitori. In modo analogo il Corriere della Sera ha sezioni e rubriche che in tutto e per tutto ricalcano le nicchie ecologiche, dato che ogni rubrica occupa uno spazio del giornale ed in questo spazio sono presenti risorse finite e numerosi competitori (rappresentati dai diversi autori che vorrebbero pubblicare nelle varie rubriche e sezioni del giornale le proprie idee). Tanto in natura, quanto sul Corriere, quindi, una specie per potersi affermare in una sezione deve vincere la competizione delle altre.
Ogni ambiente (ed ogni nicchia) è caratterizzato da specifiche popolazioni e tra le specie che popolano il Corriere della Sera abbiamo la specie Charles darwin che ogni tanto riesce a vincere la lotta per le risorse e ad avere spazio nelle nicchie ecologiche/sezioni dedicate alla “Scienza” ed alla “Cultura”.
Tuttavia, i livelli di adattamento sono molto diversi, tanto che quando la specie C. darwin arriva sul Corriere della Sera viene descritta come vitale e sana nelle pagine dedicate alla “Scienza” e come malata o addirittura morente (se non già morta assieme alla teoria derivata da C. darwin) nella nicchia ecologica rappresentata dalle pagine della “Cultura”. Questo dato cosa ci insegna dell’evoluzione? Che una stessa specie in un uno stesso momento storico non è necessariamente adattata a tutti gli ambienti, ma che l’adattamento ha un valore assolutamente locale. Quindi anche se due nicchie sono vicine (come lo sono le pagine della “Cultura” e della “Scienza”) non necessariamente le specie hanno le stesse possibilità di risultare adattate.
Perché queste differenze? Questo deriva dal fatto che, sebbene due nicchie presentino le stesse caratteristiche chimico-fisiche, non necessariamente hanno, ad esempio, gli stessi predatori ed evidentemente la specie C. darwin non è adattata ai predatori che popolano la nicchia “Cultura”, mentre lo è nella nicchia “Scienza”. Questo ci permette quindi di introdurre il concetto di selezione ed il fatto che esistano tipologie diverse di selezione, tra cui la selezione stabilizzante, direzionale, diversificante e purificante. E’ quindi facile suggerire che sulla specie C. darwin agiscano tipologie di selezione diverse nelle pagine della “Scienza” rispetto alle pagine dedicate alla cultura, da cui risulta una diversa fitness della specie C. darwin nelle due nicchie.
Andando a confrontare le apparizioni di Darwin nel Corriere si nota poi che nel corso degli anni la sua fitness è andata cambiando, in quanto nel passato (anche abbastanza recente) Darwin aveva una buona fitness anche nelle pagine “Cultura”. Questo ci insegna che l’essere adattati non è una conquista permanente nel tempo e si può essere adattati alle pagine “Cultura” negli anni ’90 e non esserlo oggi. Questo risultato ha in biologia evoluzionistica una spiegazione precisa legata al fatto che gli ambienti cambiano nel tempo e quindi nella nicchia “Cultura” qualche cosa è cambiato nel tempo sfavorendo la specie C. darwin.
Il Corriere della sera quindi ci insegna che l’adattamento ad un ambiente non è una conquista definitiva, ma che una stessa specie (e nel caso in questione la specie C. darwin) può avere una fitness differenziale in nicchie ecologiche vicine, ma caratterizzate da diverse tipologie di predatori presenti. L’adattamento non è, inoltre, definitivo nel tempo perché (come dimostrato dalle pagine “Cultura”) una specie può essere adattata al proprio ambiente nel momento storico A, ma non esserlo in quello B. Il Corriere della sera ci insegna, infine, che esistono diverse tipologie di selezione naturale motivo per cui nella nicchia ecologica “Scienza” la specie C. darwin subisce una selezione positiva, mentre nella nicchia “Cultura” subisce una selezione negativa il cui scopo sarebbe portare questa specie all’estinzione.
Mauro Mandrioli
Biologo e genetista all’Università di Modena e Reggio Emilia, dove studia le basi molecolari dell’evoluzione biologica con particolare riferimento alla citogenetica e alla simbiosi. Insegna genetica generale, molecolare e microbica nei corsi di laurea in biologia e biotecnologie. Ha pubblicato più di centosessanta articoli su riviste nazionali internazionali e tenuto numerose conferenze nelle scuole. Nel 2020 ha pubblicato per Zanichelli il libro Nove miliardi a tavola- Droni, big data e genomica per l’agricoltura 4.0. Coordina il progetto More Books dedicato alla pubblicazione di articoli e libri relativi alla teoria dell’evoluzione tra fine Ottocento e inizio Novecento in Italia.