Il morso del giovane tirannosauro
Quanto poteva fare male il morso di un giovane tirannosauro? Parecchio, secondo questo studio bio-meccanico che ha utilizzato una replica in cobalto cromo montata su una struttura meccanica
La potenza del morso di un Tyrannosaurus rex di giovane età è stata recentemente calcolata in uno studio bio-meccanico, progettato per replicarne le caratteristiche. La ricerca e i suoi risultati possono essere consultati in questo articolo, sulla rivista PeerJ.
I tirannosauri sono tra i dinosauri più conosciuti e amati dal grande pubblico, cosa che si traduce in un grandissimo numero di ricerche loro dedicate (Pikaia, ad esempio, ne ha parlato qui e qui). Molte di queste ricerche, ultimamente, si sono dedicate alle fasi iniziali della vita degli antichi predatori (Pikaia ne ha parlato qui, qui e qui). Uno step fondamentale per ottenere una comprensione il più completa possibile sulla loro vita e ruolo ecologico.
Lo spunto per questo studio sono i segni di morso trovati sulle ossa facciali di due tirannosauri e su una vertebra caudale di Edmontosaurus (un grande dinosauro erbivoro dal becco d’anatra, vissuto in Nord America intorno a 65 milioni di anni fa). Queste impronte di denti, per la loro forma, sono state attribuite a giovani esemplari di Tyrannosaurus rex.
Per questa ricerca è stato preso a campione il dente superiore di un esemplare di Tyrannosaurus rex subadulto. Del dente è stata realizzata una replica, in una lega di cobalto cromo, montata poi su una struttura meccanica. Questa è stata usata per spingere la zanna, a una velocità bassa e controllata, all’interno di un omero e di un radio/ulna di bovino.
In questo modo è stato determinato che i giovani tirannosauri fossero in grado di mordere con una forza fino a 5.641 newton. Abbastanza per perforare le ossa, ma ben diverso dai circa 35.000 newton cui poteva arrivare un esemplare adulto, il cui morso era in grado di frantumarle. Si tratta, inoltre, di numeri molto più alti di quanto ipotizzato finora. Stime precedenti, infatti, attribuivano al morso dei giovani tirannosauri circa 4.000 newton, un livello di potenza decisamente inferiore. Per farsi un’idea, il morso di un essere umano raggiunge i 300 newton.
I risultati di questa ricerca mostrano come i morsi dei T-rex in fase di crescita fossero più temibili di quanto si credeva in precedenza, una forza utilizzata sia durante la caccia che in scontri intraspecifici. Una conoscenza che permetterà di farsi un’idea più accurata di quale fosse il loro ruolo nell’ecosistema di cui facevano parte, di come e cosa si nutrissero.
Riferimenti:
J.E. Peterson et al. 2021. Bite force estimates in juvenile Tyrannosaurus rex based on simulated puncture marks. PeerJ 9: e11450; doi: 10.7717/peerj.11450
Riferimenti immagine: Image credit: PaleoEquii / CC BY-SA 4.0.
I tirannosauri sono tra i dinosauri più conosciuti e amati dal grande pubblico, cosa che si traduce in un grandissimo numero di ricerche loro dedicate (Pikaia, ad esempio, ne ha parlato qui e qui). Molte di queste ricerche, ultimamente, si sono dedicate alle fasi iniziali della vita degli antichi predatori (Pikaia ne ha parlato qui, qui e qui). Uno step fondamentale per ottenere una comprensione il più completa possibile sulla loro vita e ruolo ecologico.
Lo spunto per questo studio sono i segni di morso trovati sulle ossa facciali di due tirannosauri e su una vertebra caudale di Edmontosaurus (un grande dinosauro erbivoro dal becco d’anatra, vissuto in Nord America intorno a 65 milioni di anni fa). Queste impronte di denti, per la loro forma, sono state attribuite a giovani esemplari di Tyrannosaurus rex.
Per questa ricerca è stato preso a campione il dente superiore di un esemplare di Tyrannosaurus rex subadulto. Del dente è stata realizzata una replica, in una lega di cobalto cromo, montata poi su una struttura meccanica. Questa è stata usata per spingere la zanna, a una velocità bassa e controllata, all’interno di un omero e di un radio/ulna di bovino.
In questo modo è stato determinato che i giovani tirannosauri fossero in grado di mordere con una forza fino a 5.641 newton. Abbastanza per perforare le ossa, ma ben diverso dai circa 35.000 newton cui poteva arrivare un esemplare adulto, il cui morso era in grado di frantumarle. Si tratta, inoltre, di numeri molto più alti di quanto ipotizzato finora. Stime precedenti, infatti, attribuivano al morso dei giovani tirannosauri circa 4.000 newton, un livello di potenza decisamente inferiore. Per farsi un’idea, il morso di un essere umano raggiunge i 300 newton.
I risultati di questa ricerca mostrano come i morsi dei T-rex in fase di crescita fossero più temibili di quanto si credeva in precedenza, una forza utilizzata sia durante la caccia che in scontri intraspecifici. Una conoscenza che permetterà di farsi un’idea più accurata di quale fosse il loro ruolo nell’ecosistema di cui facevano parte, di come e cosa si nutrissero.
Riferimenti:
J.E. Peterson et al. 2021. Bite force estimates in juvenile Tyrannosaurus rex based on simulated puncture marks. PeerJ 9: e11450; doi: 10.7717/peerj.11450
Riferimenti immagine: Image credit: PaleoEquii / CC BY-SA 4.0.
Dopo la laurea magistrale in Quaternario, Preistoria e Archeologia, conseguita presso l’Università di Ferrara, si iscrive al master in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della Scienza, grazie al quale inizia a collaborare con Pikaia. Con l’intenzione di continuare la divulgazione della scienza, in particolare della paleontologia, ha partecipato alla fondazione dell’associazione La Lampada delle Scienze.