Il pollice dell’elefante

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Come il panda, anche l’elefante avrebbe un sesto dito oltre alle cinque tipiche della quasi totalità dei vertebrati tetrapodi. La scoperta è stata divulgata dalla prestigiosa rivista Science.Come nel panda, anche nell’elefante il ‘sesto dito’ non è un vero e proprio dito: non è nient’altro che il sesamoide, un osso del polso che negli altri vertebrati terrestri è di lunghezza […]


Come il panda, anche l’elefante avrebbe un sesto dito oltre alle cinque tipiche della quasi totalità dei vertebrati tetrapodi. La scoperta è stata divulgata dalla prestigiosa rivista Science.

Come nel panda, anche nell’elefante il ‘sesto dito’ non è un vero e proprio dito: non è nient’altro che il sesamoide, un osso del polso che negli altri vertebrati terrestri è di lunghezza esigua e che si è allungato in maniera considerevole in queste due specie così diverse, in risposta a pressioni selettive differenti.

Nel panda, infatti, il sesto dito è utile per poter impugnare il bambù, unica sua fonte di sostentamento (il panda è infatti l’unica specie della famiglia Carnivora che è totalmente erbivora), e si è accreciuto in modo tale da originare un organo molto simile al pollice opponibile dei primati. In questo caso, non potendo modificare la struttura delle dita, incanalata in un arto da carnivoro, la selezione naturale ha trovato questa curiosa, ma molto efficace, soluzione alternativa.

Nell’elefante, invece, il sesamoide si è allungato per favorire la camminata e sorreggere meglio di un semplice arto con cinque dita un corpo tanto pesante come quello dell’organismo di taglia maggiore che vive sulla terraferma. Finora questa struttura non era ancora stata scoperta in quanto il sesto dito dell’elefante è totalmente immerso in un cuscinetto di grasso che anch’esso favorisce la locomozione e il sostegno del corpo.

Due specie eccezionali, un carnivoro erbivoro e il più grande animale quadrupede, hanno utilizzato una soluzione simile sottoposti a pressioni selettive completamente differenti: un esempio splendido di come la selezione naturale utilizzi il materiale a sua disposizione per creare strutture adattative.

Andrea Romano


Riferimenti:
John R. Hutchinson, Cyrille Delmer, Charlotte E. Miller, Thomas Hildebrandt, Andrew A. Pitsillides, Alan Boyde. From Flat Foot to Fat Foot: Structure, Ontogeny, Function, and Evolution of Elephant “Sixth Toes”. Science Vol. 334: 1699-1703 DOI: 10.1126/science.1211437

Foto di Andrea Romano