Il primo bilaterio
Un gruppo di ricercatori canadesi ha rinvenuto alcune testimonianze fossili dell’esistenza di organismi animali complessi circa 30 milioni di anni prima rispetto a quanto ritenuto finora. Diversamente da quello che si potrebbe pensare, non si tratta di resti corporei fossilizzati, bensì di tracce di una deambulazione nel sedimento marino.Secondo i paleontologi, che hanno presentato la loro scoperta sulle pagine di […]
Un gruppo di ricercatori canadesi ha rinvenuto alcune testimonianze fossili dell’esistenza di organismi animali complessi circa 30 milioni di anni prima rispetto a quanto ritenuto finora. Diversamente da quello che si potrebbe pensare, non si tratta di resti corporei fossilizzati, bensì di tracce di una deambulazione nel sedimento marino.
Secondo i paleontologi, che hanno presentato la loro scoperta sulle pagine di Science, le tracce rappresenterebbero il cammino di un bilaterio, un organismo con simmetria del corpo bilaterale, che presenta dunque una parte anteriore e una posteriore del corpo (Bilateria). Il responsabile di queste tracce fossili doveva con ogni probabilità essere un piccolo invertebrato, di lunghezza non superiore al centrimetro, dotato però della muscolatura necessaria per spostarsi in una direzione precisa sui fondali sabbiosi in cerca di cibo. Ma di piccoli organismi che lasciavano le tracce sulla sabbia se ne conoscono giù numerosi: quello che distingue l’attuale ritrovamento, avvenuto in Cile, dai precedenti è la datazione, in quanto risale a circa 585 milioni di anni fa. Finora, le più antiche testimonianze di organismi a simmetria bilaterale note erano state datate non oltre 555 milioni di anni or sono (da un ritrovamento in Russia).
L’organizzazione di un asse corporeo bilaterale è considerato uno degli stadi fondamentali dell’evoluzione degli eumetazoi, in quanto costituisce il primo passo verso il processo di cefalizzazione, che portò successivamente alla concentrazione dei centri nervosi nella regione anteriore del corpo. La simmetria bilaterale si contrappone a quella radiale, tipica di alcuni organismi molto antichi come i poriferi (le spugne) e gli cnidari (meduse e coralli). Questa fondamentale conquista degli animali fu dunque raggiunta nel pieno dell’era neoproterozoica, e forse, concludono i ricercatori, potrebbe essere legata agli importanti cambiamenti climatici che interessarono quel periodo geologico.
Andrea Romano
Riferimenti:
Ernesto Pecoits, Kurt O. Konhauser, Natalie R. Aubet, Larry M. Heaman, Gerardo Veroslavsky, Richard A. Stern, and Murray K. Gingras. Bilaterian Burrows and Grazing Behavior at >585 Million Years Ago. Science, 29 June 2012 DOI: 10.1126/science.1216295
Immagine:
Credit: Richard Siemens
Ecologo e docente di Etologia e Comportamento Animale presso il Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università di Milano. Ha scritto di animali ed evoluzione su Le Scienze, Mente e Cervello, Oggiscienza e Focus D&R . Collabora con Pikaia, di cui è stato caporedattore dal lontano 2007 al 2020.