Il raptor forzuto
Dal New Mexico proviene una nuova specie di dromeosauride. Era piccolo, piumato, e le sue ossa erano adattate per fornirgli una maggiore forza negli arti
Una nuova specie di dinosauro, proveniente dal New Mexico, è stata determinata. Dineobellator notohesperus era un dromeosauride, cioè un agile carnivoro appartenente alla stessa famiglia di Velociraptor, con alcune peculiarità interessanti, come una coda più flessibile e una maggior forza negli arti sia anteriori che posteriori. È vissuto nel tardo Cretacico, circa 67 milioni di anni, fa poco prima del K-T event, la grande estinzione di massa che ha segnato la fine dei dinosauri. Si colloca cronologicamente nella porzione finale del Cretacico, nota come Maastrichtiano, che si estende dai 72 ai 66 milioni di anni fa. Si tratta del primo dromeosauride determinabile proveniente de quel periodo scoperto nel sud degli Stati Uniti. La descrizione, a cura dell’Università della Pennsylvania, è stata pubblicata in un studio pubblicato su Scientific Reports.
I resti di questo dinosauro sono stati scoperti nel 2008 nelle rocce del Bacino del San Juan, e sono stati raccolti nel corso di quattro campagne di scavo. Il suo nome deriva da una commistione di termini in lingue diverse: Dineobellator deriva dalla parola “Diné”, che nella lingua dei nativi americani Navajo si riferisce alle persone appartenenti al loro popolo, e “bellator”, che vuol dire “guerriero” in latino; il nome specifico proviene invece dai termini greci “noto”, cioè sud, e “hesper”, che indica l’ovest. Nel complesso il nome significa “Guerriero Navajo del sud-ovest”.
Dineobellator era, come già citato, un dromeosauride, cioè uno di quei carnivori cui ci si riferisce spesso col termine “raptor”, e si trattava di un animale dal fisico agile e di piccole dimensioni, alto circa un metro al bacino e lungo due metri. La relativa esilità che caratterizza i dromeosauridi fa sì che le loro ossa facciano più fatica a conservarsi e siano quindi più rare da trovare. Anche i resti di Dineobellator sono solo parziali, ma bastano per poter analizzare alcune sue caratteristiche. Sulle ossa dell’avambraccio sono presenti i caratteristici “bozzi” che indicano la presenza di piume, una caratteristica comune a tutta la famiglia dei raptor. Delle creste particolari sulle ossa degli arti anteriori fanno dedurre che questo predatore fosse in grado di fletterli (cioè di piegare l’avambraccio verso il braccio) con notevole forza, e le zampe sembrano adattate per una grande forza di presa. Queste suo essere particolarmente “forzuto” per la sua taglia gli avrebbe fornito un notevole vantaggio durante la caccia. La sua coda sembra più flessibile, alla base, rispetto a quella di altri membri della sua famiglia. Questo gli avrebbe permesso, durante la corsa ad esempio, di utilizzare la coda come un timone o un contrappeso, fornendogli una maggiore agilità.
La determinazione di Dineobellator è molto importante per la paleontologia del Nord America. Infatti, nonostante la presenza dei dromeosauridi sia nota dal primo al tardo Cretacico, le loro evidenze durante il Maastrichtiano (la già citata ultima parte del Cretacico, durato tra i 72 e i 66 milioni di anni fa) sono molto scarse. Questo nuovo raptor è il primo dromeosauride determinabile proveniente dal Maastrichtiano della parte sud degli Stati Uniti, e uno dei più completi di tutto il Nord America.
La scoperta non solo fornisce un nuovo tassello nella ricostruzione ambientale del Nord America del tardo Cretacico, ma prova che i dromeosauridi erano una famiglia vitale che si stava ancora diversificando alla fine del Cretacico, e probabilmente avrebbe continuato a farlo se non fosse stato per la grande estinzione.
Riferimenti:
Steven E. Jasinski, Robert M. Sullivan, Peter Dodson. New Dromaeosaurid Dinosaur (Theropoda, Dromaeosauridae) from New Mexico and Biodiversity of Dromaeosaurids at the end of the Cretaceous. Scientific Reports, 2020; 10 (1) DOI: 10.1038/s41598-020-61480-7
Riferimenti Immagine: Image: Mary P. Williams
I resti di questo dinosauro sono stati scoperti nel 2008 nelle rocce del Bacino del San Juan, e sono stati raccolti nel corso di quattro campagne di scavo. Il suo nome deriva da una commistione di termini in lingue diverse: Dineobellator deriva dalla parola “Diné”, che nella lingua dei nativi americani Navajo si riferisce alle persone appartenenti al loro popolo, e “bellator”, che vuol dire “guerriero” in latino; il nome specifico proviene invece dai termini greci “noto”, cioè sud, e “hesper”, che indica l’ovest. Nel complesso il nome significa “Guerriero Navajo del sud-ovest”.
Dineobellator era, come già citato, un dromeosauride, cioè uno di quei carnivori cui ci si riferisce spesso col termine “raptor”, e si trattava di un animale dal fisico agile e di piccole dimensioni, alto circa un metro al bacino e lungo due metri. La relativa esilità che caratterizza i dromeosauridi fa sì che le loro ossa facciano più fatica a conservarsi e siano quindi più rare da trovare. Anche i resti di Dineobellator sono solo parziali, ma bastano per poter analizzare alcune sue caratteristiche. Sulle ossa dell’avambraccio sono presenti i caratteristici “bozzi” che indicano la presenza di piume, una caratteristica comune a tutta la famiglia dei raptor. Delle creste particolari sulle ossa degli arti anteriori fanno dedurre che questo predatore fosse in grado di fletterli (cioè di piegare l’avambraccio verso il braccio) con notevole forza, e le zampe sembrano adattate per una grande forza di presa. Queste suo essere particolarmente “forzuto” per la sua taglia gli avrebbe fornito un notevole vantaggio durante la caccia. La sua coda sembra più flessibile, alla base, rispetto a quella di altri membri della sua famiglia. Questo gli avrebbe permesso, durante la corsa ad esempio, di utilizzare la coda come un timone o un contrappeso, fornendogli una maggiore agilità.
La determinazione di Dineobellator è molto importante per la paleontologia del Nord America. Infatti, nonostante la presenza dei dromeosauridi sia nota dal primo al tardo Cretacico, le loro evidenze durante il Maastrichtiano (la già citata ultima parte del Cretacico, durato tra i 72 e i 66 milioni di anni fa) sono molto scarse. Questo nuovo raptor è il primo dromeosauride determinabile proveniente dal Maastrichtiano della parte sud degli Stati Uniti, e uno dei più completi di tutto il Nord America.
La scoperta non solo fornisce un nuovo tassello nella ricostruzione ambientale del Nord America del tardo Cretacico, ma prova che i dromeosauridi erano una famiglia vitale che si stava ancora diversificando alla fine del Cretacico, e probabilmente avrebbe continuato a farlo se non fosse stato per la grande estinzione.
Riferimenti:
Steven E. Jasinski, Robert M. Sullivan, Peter Dodson. New Dromaeosaurid Dinosaur (Theropoda, Dromaeosauridae) from New Mexico and Biodiversity of Dromaeosaurids at the end of the Cretaceous. Scientific Reports, 2020; 10 (1) DOI: 10.1038/s41598-020-61480-7
Riferimenti Immagine: Image: Mary P. Williams
Dopo la laurea magistrale in Quaternario, Preistoria e Archeologia, conseguita presso l’Università di Ferrara, si iscrive al master in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della Scienza, grazie al quale inizia a collaborare con Pikaia. Con l’intenzione di continuare la divulgazione della scienza, in particolare della paleontologia, ha partecipato alla fondazione dell’associazione La Lampada delle Scienze.