In principio fu il volo
I pipistrelli (ordine Chiroptera) sono dei mammiferi piuttosto insoliti, in quanto presentano due caratteristiche particolari che li differenziano da tutti gli altri: sono infatti gli unici mammiferi euteri in grado di volare attivamente e di ecolocalizzare, abilità utilizzate soprattutto per la caccia e gli spostamenti. Quale di queste capacità si sia evoluta prima ha sempre suscitato grandi dibattiti, tuttavia un […]
I pipistrelli (ordine Chiroptera) sono dei mammiferi piuttosto insoliti, in quanto presentano due caratteristiche particolari che li differenziano da tutti gli altri: sono infatti gli unici mammiferi euteri in grado di volare attivamente e di ecolocalizzare, abilità utilizzate soprattutto per la caccia e gli spostamenti. Quale di queste capacità si sia evoluta prima ha sempre suscitato grandi dibattiti, tuttavia un recente ritrovamento fossile potrebbe aver risolto questo enigma.
L’esemplare rinvenuto appartiene alla specie di chirottero più antica fino ad ora conosciuta, vissuta circa 52 milioni di anni fa e nominata Onychonycteris finneyi. Dalla sua descrizione, pubblicata sulla rivista Nature, i ricercatori del University of Michigan Museum of Paleontology, autori della scoperta, hanno concluso che questa specie fosse in grado di volare, ma non di ecolocalizzare, caratteristica che si sarebbe evoluta solo in seguito nei pipistrelli.
Questo fossile presenta alcuni tratti sorprendenti, che non sono caratteristici delle specie attuali come tutte e cinque le dita dotate di artigli (i pipistrelli odierni ne hanno al massimo due) e le zampe anteriori molto più lunghe di quelle posteriori, entrambi tipici dei mammiferi che planano e che vivono sugli alberi piuttosto che degli altri chirotteri. Comunque, caratteristiche fisiche come lo sterno carenato, le lunghissime dita e due piccole ma larghe ali fanno pensare che fosse in grado di volare, anche se probabilmente non per lunghi periodi e con la potenza delle specie attuali. Questi tratti suggeriscono infatti che Onychonycteris finneyi non volasse in modo continuativo, ma intervallasse momenti di volo attivo a momenti di planata tra gli alberi. Sembra proprio la descrizione di una tappa evolutiva intermedia nel passaggio dei pipistrelli da semplici mammiferi planatori ad attivi volatori.
Nonostante le somiglianze di alcune componenti anatomiche, questa specie non presenta le caratteristiche del cranio e delle orecchie che vengono utilizzate dai pipistrelli moderni nel processo di ecolocalizzazione. E’ probabile dunque che cacciasse le sue prede, prevalentemente insetti da quanto emerge dalla dentatura, servendosi di informazioni visive, olfattive e sonore. I progenitori degli attuali pipistrelli furono quindi in grado di volare e solo successivamente utilizzarono l’ecolocalizzazione come stratagemma per la cattura delle prede e per orientarsi al meglio nel buio della notte.
Andrea Romano
Fonte dell’immagine: Wikimedia Commons.
Ecologo e docente di Etologia e Comportamento Animale presso il Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università di Milano. Ha scritto di animali ed evoluzione su Le Scienze, Mente e Cervello, Oggiscienza e Focus D&R . Collabora con Pikaia, di cui è stato caporedattore dal lontano 2007 al 2020.