Intervista a Frans de Waal: Noi come scimmie
De Waal è a Roma per presentare il suo nuovo libro, La scimmia che siamo appena uscito per Garzanti. Una sorta di testimonianza di come lo studio dei nostri cugini genetici possa fornire risposte a molte domande cruciali sull’uomo: da dove discendono l’ egoismo e l’altruismo della nostra specie? Perché esistono? In che misura sono presenti nella nostra natura? Quanto […]
De Waal è a Roma per presentare il suo nuovo libro, La scimmia che siamo appena uscito per Garzanti. Una sorta di testimonianza di come lo studio dei nostri cugini genetici possa fornire risposte a molte domande cruciali sull’uomo: da dove discendono l’ egoismo e l’altruismo della nostra specie? Perché esistono? In che misura sono presenti nella nostra natura? Quanto bisogno abbiamo di equità? E di competizione? Che ruolo ha il sesso nella nostra società?
Attraverso storie vissute di animali, de Waal riesce ad appassionare; i suoi commenti illuminano su queste vecchie questioni e ci obbligano a riflettere sull’essenza della natura umana. Ci siamo evoluti da un antenato comune a noi, agli scimpanzé e ai bonobo. Non abbiamo ereditato solo l’aggressività, la violenza, la forma gerarchica delle nostre società, caratteristiche presenti anche negli scimpanzé; ma anche la generosità la gentilezza, l’altruismo, qualità tipiche dei bonobo. E perfino il desiderio di equità, l’empatia e la moralità. Troppo abbiamo insistito sull’origine animale delle nostre qualità negative e ingenerosamente abbiamo rivendicato per noi le qualità positive, come se fossero nostra esclusiva prerogativa.
Professore, cosa la rende così certo che bonobo e scimpanzé siano buoni modelli per capire la natura umana?
Partiamo da questo concetto: cinque o sei milioni di anni fa viveva l’antenato comune a noi e loro. Questa distanza evolutiva brevissima, oltre all’enorme somiglianza genetica, rendono questi animali i più simili a noi nel mondo. Così, osservando loro e facendo comparazioni con la nostra specie possiamo estrapolare il comportamento dell’antenato comune. Non si tratta quindi di tirare conclusioni direttamente dal comportamento di scimpanzé e bonobo che si sono evoluti come noi per milioni di anni, quelli in cui sono sorte le differenze.
Lei insiste sul fatto che l’aggressività non è l’unico elemento della natura umana...
Infatti. Quando ci paragoniamo agli animali lo facciamo sempre in senso negativo: se siamo violenti diciamo che ci comportiamo come animali, se siamo altruisti o tolleranti diciamo che è frutto della cultura o della religione. Per esempio, il grande etologo Konrad Lorenz si è focalizzato solo sull’aggressività. Invece io dimostro, facendo esempi di empatia, altruismo e cooperazione negli scimpanzé, e ancora di più nei bonobo, che l’intero nostro lato positivo è anche parte della biologia dei primati.
Dentro di noi ci sarebbero due tendenze, una sorta di Dr Jekyll e Mr Hide?
Sì, abbiamo in comune con i bonobo l’altruismo, la generosità, la gentilezza e molte altre qualità. Con gli scimpanzé condividiamo la violenza, la crudeltà, la struttura gerarchica della società. Quale di queste tendenze emerge dipende dalle circostanze.
Sono così crudeli gli scimpanzé?
Le racconto quanto accadde allo zoodi Arnhem. Trovai Luit, il mio scimpanzé maschio preferito, in una pozza di sangue. Era il prezzo che pagava per aver raggiunto il ruolo di leader a scapito di due maschi, Nikkie e Yeroen. Il primo era più debole di Luit ma aveva conquistato il potere con la complicità del vechio Yeroen che otteneva in cambio piccoli favori. Il corpo di Luit era tutto costellato di fori profondi, alcune dita delle mani e dei piedi mancavano, organi vitali erano danneggiati. Mentre il veterinaio lo ricuciva con centinaia di punti scoprimmo che i testicoli non erano più nella sacca dello scroto. Li trovarono i guardiani in mezzo alla paglia: glieli avevano spremuti fuori. I due avevano compiuto la loro vendetta nella notte: Yeroen teneva Luit e Nikkie lo massacrava con i suoi lunghi canini. Luit non si svegliò più dal’anestesia. Anche gli umani sono capaci di azioni violente come queste e si alleano per togliere il potere a un capo.
Certo, ma noi siamo anche capaci di pensare che due contro uno non è fair play... Forse l’uomo ha creato valori come l’onore?
Riguardo all’onore non saprei, ma gli scimpanzé e i bonobo hanno il senso di ciò che giusto e ciò che è ingiusto, come si vede dagli esperimenti. Comunque è vero che l’uomo crea valori, che intendo come qualcosa che va contro le normali tendenze della specie. Ma anche le scimmie, per esempio la tolleranza è molto importante nelle scimmie antropomorfe.
E l’empatia?
È un meccanismo psicologico: la capacità di vedere le emozioni degli altri ed esserne affetto. Se io prendo un coltello e lo premo sul mio dito chiunque ne rimane impressionato anche se non mi conosce. Stadi più complessi di empatia sono quelli in cui devo immaginare le sofferenze degli altri. Bonobo e scimpanzé sono capaci di empatia, come noi.
Lei avrà assistito a molte storie di altruismo?
Una volta il bonobo Kuni vide uno storno sbattere in volo contro il vetro del suo recinto. Lo raccolse e provò piano piano a spingerlo con le dita per farlo volare, ma invano. Allora salì a fatica sulla cima dell’albero più alto, gli dispiegò le ali con delicatezza e lo lanciò. Ma l’uccello finì sulla riva di un fossato. Allora lo raggiunse e rimase a sorvegliarlo per un’intera giornata, finché riuscì a riprendere il volo e fuggire via.
Qualcuno ha teorizzato che le nostre prime forme di società erano uno stato di guerra di tutti contro tutti: homo homini lupus...
Avevano torto. Noi discendiamo dai primati che hanno forme anche molto gerarchiche di società, come gli scimpanzé. Non c’è motivo di pensare che anche le nostre società non si siano evolute da forme simili.
Che ruolo ha il sesso nelle società umane?
Negli umani l’evoluzione ha preso una via differente. I bonobo vivono il sesso in tutte le varianti possibili e lo praticano per piacere e per rafforzare i vincoli sociali. Nelle società umane invece le restrizioni sul sesso sono fortissime perché siamo circondati da moralità, religione e cultura. Con l’effetto che i legami familiari sono più stabili.
Ho letto che al ristorante lei siede sempre in posti che le permettono di osservare la gente che mangia...
(ride) Sì, io sono una sorta di osservatore che non smette mai di fare comparazioni tra i primati. Naturalmente ho cominciato prima a osservare gli umani.
Ha mai avuto una scimmia per amico?
Ricordo che quando sono tornato in Olanda nello zoo dove avevo lavorato la vecchia femmina Mama era così ecccitata dal rivedermi che ero commosso. Ma la mia migliore amica era una chiamata Kuif: lei non aveva abbastanza latte per alllattare i figli e così io le ho insegnato riempire il biberon e come allattare con questo. Purtroppo due anni fa è morta.
Luca Sciortino
Science writer
Panorama magazine editorial staff - Mondadori
Science division
Attraverso storie vissute di animali, de Waal riesce ad appassionare; i suoi commenti illuminano su queste vecchie questioni e ci obbligano a riflettere sull’essenza della natura umana. Ci siamo evoluti da un antenato comune a noi, agli scimpanzé e ai bonobo. Non abbiamo ereditato solo l’aggressività, la violenza, la forma gerarchica delle nostre società, caratteristiche presenti anche negli scimpanzé; ma anche la generosità la gentilezza, l’altruismo, qualità tipiche dei bonobo. E perfino il desiderio di equità, l’empatia e la moralità. Troppo abbiamo insistito sull’origine animale delle nostre qualità negative e ingenerosamente abbiamo rivendicato per noi le qualità positive, come se fossero nostra esclusiva prerogativa.
Professore, cosa la rende così certo che bonobo e scimpanzé siano buoni modelli per capire la natura umana?
Partiamo da questo concetto: cinque o sei milioni di anni fa viveva l’antenato comune a noi e loro. Questa distanza evolutiva brevissima, oltre all’enorme somiglianza genetica, rendono questi animali i più simili a noi nel mondo. Così, osservando loro e facendo comparazioni con la nostra specie possiamo estrapolare il comportamento dell’antenato comune. Non si tratta quindi di tirare conclusioni direttamente dal comportamento di scimpanzé e bonobo che si sono evoluti come noi per milioni di anni, quelli in cui sono sorte le differenze.
Lei insiste sul fatto che l’aggressività non è l’unico elemento della natura umana...
Infatti. Quando ci paragoniamo agli animali lo facciamo sempre in senso negativo: se siamo violenti diciamo che ci comportiamo come animali, se siamo altruisti o tolleranti diciamo che è frutto della cultura o della religione. Per esempio, il grande etologo Konrad Lorenz si è focalizzato solo sull’aggressività. Invece io dimostro, facendo esempi di empatia, altruismo e cooperazione negli scimpanzé, e ancora di più nei bonobo, che l’intero nostro lato positivo è anche parte della biologia dei primati.
Dentro di noi ci sarebbero due tendenze, una sorta di Dr Jekyll e Mr Hide?
Sì, abbiamo in comune con i bonobo l’altruismo, la generosità, la gentilezza e molte altre qualità. Con gli scimpanzé condividiamo la violenza, la crudeltà, la struttura gerarchica della società. Quale di queste tendenze emerge dipende dalle circostanze.
Sono così crudeli gli scimpanzé?
Le racconto quanto accadde allo zoodi Arnhem. Trovai Luit, il mio scimpanzé maschio preferito, in una pozza di sangue. Era il prezzo che pagava per aver raggiunto il ruolo di leader a scapito di due maschi, Nikkie e Yeroen. Il primo era più debole di Luit ma aveva conquistato il potere con la complicità del vechio Yeroen che otteneva in cambio piccoli favori. Il corpo di Luit era tutto costellato di fori profondi, alcune dita delle mani e dei piedi mancavano, organi vitali erano danneggiati. Mentre il veterinaio lo ricuciva con centinaia di punti scoprimmo che i testicoli non erano più nella sacca dello scroto. Li trovarono i guardiani in mezzo alla paglia: glieli avevano spremuti fuori. I due avevano compiuto la loro vendetta nella notte: Yeroen teneva Luit e Nikkie lo massacrava con i suoi lunghi canini. Luit non si svegliò più dal’anestesia. Anche gli umani sono capaci di azioni violente come queste e si alleano per togliere il potere a un capo.
Certo, ma noi siamo anche capaci di pensare che due contro uno non è fair play... Forse l’uomo ha creato valori come l’onore?
Riguardo all’onore non saprei, ma gli scimpanzé e i bonobo hanno il senso di ciò che giusto e ciò che è ingiusto, come si vede dagli esperimenti. Comunque è vero che l’uomo crea valori, che intendo come qualcosa che va contro le normali tendenze della specie. Ma anche le scimmie, per esempio la tolleranza è molto importante nelle scimmie antropomorfe.
E l’empatia?
È un meccanismo psicologico: la capacità di vedere le emozioni degli altri ed esserne affetto. Se io prendo un coltello e lo premo sul mio dito chiunque ne rimane impressionato anche se non mi conosce. Stadi più complessi di empatia sono quelli in cui devo immaginare le sofferenze degli altri. Bonobo e scimpanzé sono capaci di empatia, come noi.
Lei avrà assistito a molte storie di altruismo?
Una volta il bonobo Kuni vide uno storno sbattere in volo contro il vetro del suo recinto. Lo raccolse e provò piano piano a spingerlo con le dita per farlo volare, ma invano. Allora salì a fatica sulla cima dell’albero più alto, gli dispiegò le ali con delicatezza e lo lanciò. Ma l’uccello finì sulla riva di un fossato. Allora lo raggiunse e rimase a sorvegliarlo per un’intera giornata, finché riuscì a riprendere il volo e fuggire via.
Qualcuno ha teorizzato che le nostre prime forme di società erano uno stato di guerra di tutti contro tutti: homo homini lupus...
Avevano torto. Noi discendiamo dai primati che hanno forme anche molto gerarchiche di società, come gli scimpanzé. Non c’è motivo di pensare che anche le nostre società non si siano evolute da forme simili.
Che ruolo ha il sesso nelle società umane?
Negli umani l’evoluzione ha preso una via differente. I bonobo vivono il sesso in tutte le varianti possibili e lo praticano per piacere e per rafforzare i vincoli sociali. Nelle società umane invece le restrizioni sul sesso sono fortissime perché siamo circondati da moralità, religione e cultura. Con l’effetto che i legami familiari sono più stabili.
Ho letto che al ristorante lei siede sempre in posti che le permettono di osservare la gente che mangia...
(ride) Sì, io sono una sorta di osservatore che non smette mai di fare comparazioni tra i primati. Naturalmente ho cominciato prima a osservare gli umani.
Ha mai avuto una scimmia per amico?
Ricordo che quando sono tornato in Olanda nello zoo dove avevo lavorato la vecchia femmina Mama era così ecccitata dal rivedermi che ero commosso. Ma la mia migliore amica era una chiamata Kuif: lei non aveva abbastanza latte per alllattare i figli e così io le ho insegnato riempire il biberon e come allattare con questo. Purtroppo due anni fa è morta.
Luca Sciortino
Science writer
Panorama magazine editorial staff - Mondadori
Science division