Invasione di ultracorpi? No! Solamente vespe…
In un celeberrimo film di fantascienza degli anni ’50, strani baccelli venuti dallo spazio parassitavano inconsapevoli vittime alterandone il comportamento. Una abilità extraterrestre? Niente affatto, ogni giorno diviene sempre più lunga la lista delle specie (assolutamente terrestri!) che esibiscono questa capacità per trarne qualche vantaggio.La rivista PLoS ONE ha recentemente pubblicato un articolo dal titolo “Parasitoid Increases Survival of Its Pupae by […]
In un celeberrimo film di fantascienza degli anni ’50, strani baccelli venuti dallo spazio parassitavano inconsapevoli vittime alterandone il comportamento. Una abilità extraterrestre? Niente affatto, ogni giorno diviene sempre più lunga la lista delle specie (assolutamente terrestri!) che esibiscono questa capacità per trarne qualche vantaggio.
La rivista PLoS ONE ha recentemente pubblicato un articolo dal titolo “Parasitoid Increases Survival of Its Pupae by Inducing Hosts to Fight Predators” in cui Amir Grosman e colleghi mostrano come le vespe parassite del genere Glyptapanteles sono in grado non solo di parassitare le larve del lepidottero Thyrinteina leucocerae, ma anche di alterarne il comportamento in modo da renderle attive e vigili sentinelle delle proprie pupe.
In particolare, quando le larve della vespa parassita abbandonano il corpo del bruco (in cui hanno trovato riparo sino a quel momento) e si impupano prima di divenire adulte, vengono sorvegliate dal buco parassitato, il quale attivamente allontana eventuali insetti pericolosi per le pupe della vespa.
Questo comportamento, che risulta estremamente utile per le vespe che vedono dimezzata la mortalità delle pupe, è assente nei bruchi non infettati (anche in presenza di pupe della vespa parassita) ad indicare che è frutto di una alterazione comportamentale indotta dalla vespa. Questo è quindi un ottimo esempio di come un parassita possa non limitarsi ad utilizzare altri organismi come fonte di cibo, ma anche come sentinelle per la propria prole agendo come efficace manipolatore comportamentale.
Le strategie che ciascun organismo adotta per massimizzare la propria fitness sono quindi molto eterogenee ad indicare l’enorme varietà di soluzioni trovate dai diversi organismi viventi nel corso dell’evoluzione per garantire un futuro roseo alla propria prole.
Mauro Mandrioli
Amir H. Grosman, Arne Janssen, Elaine F. de Brito, Eduardo G. Cordeiro, Felipe Colares, Juliana Oliveira Fonseca, Eraldo R. Lima, Angelo Pallini, Maurice W. Sabelis (2008) Parasitoid Increases Survival of Its Pupae by Inducing Hosts to Fight Predators. PLoS ONE 3(6): e2276. doi:10.1371/journal.pone.0002276
Biologo e genetista all’Università di Modena e Reggio Emilia, dove studia le basi molecolari dell’evoluzione biologica con particolare riferimento alla citogenetica e alla simbiosi. Insegna genetica generale, molecolare e microbica nei corsi di laurea in biologia e biotecnologie. Ha pubblicato più di centosessanta articoli su riviste nazionali internazionali e tenuto numerose conferenze nelle scuole. Nel 2020 ha pubblicato per Zanichelli il libro Nove miliardi a tavola- Droni, big data e genomica per l’agricoltura 4.0. Coordina il progetto More Books dedicato alla pubblicazione di articoli e libri relativi alla teoria dell’evoluzione tra fine Ottocento e inizio Novecento in Italia.