Istantanea dal Cretaceo
La rivista PLoS Biology pubblica il resoconto di uno straordinario ritrovamento fossile risalente a 67 milioni di anni fa: si tratta di un serpente lungo tre metri e mezzo avvinghiato a quello che doveva essere un uovo di sauropode, il gruppo di dinosauri erbivori più grossi mai apparsi sulla terra. La scena si svolge nei pressi del nido della preda, […]
La rivista PLoS Biology pubblica il resoconto di uno straordinario ritrovamento fossile risalente a 67 milioni di anni fa: si tratta di un serpente lungo tre metri e mezzo avvinghiato a quello che doveva essere un uovo di sauropode, il gruppo di dinosauri erbivori più grossi mai apparsi sulla terra. La scena si svolge nei pressi del nido della preda, da cui sporge un piccolo sauropode (di lunghezza pari a mezzo metro), il probabile pasto del serpente. Questa è insolita scena di caccia in cui si sono imbattuti paleontologi del Geological Survey of India e della University of Michigan, un’istantanea dal Cretaceo Superiore ambientata nell’antica India occidentale.
Se a questo ritrovamento aggiungiamo altri resti della stessa specie, battezzata Sanajeh indicus (gen. et sp. nov.), rinvenuti in prossimità di nidiate di sauropodi, ecco che otteniamo il più antico serpente predatore di cuccioli di dinosauro fino ad ora conosciuto. Ma il ritrovamento è importante anche per un ulteriore aspetto, che riguarda l’intero gruppo dei serpenti (Sottordine Serpentes). Sanajeh indicus costituirebbe, infatti, una forma di transizione tra i primi serpenti, dotati di una piccola bocca, abile a cacciare solo insetti, anellidi o piccoli anfibi privi di zampe, e le attuali specie, note a tutti per le loro capacità di apertura boccale. Chi non si è mai stupito della straordinaria abilità dei serpenti di inghiottire prede di gran lunga più grosse di loro (qui un video)?
La transizione tra la condizione ancestrale e quella odierna è da sempre stato un aspetto ignoto dell’evoluzione di questi rettili, a causa della quasi totale assenza di resti fossili. Oggi si aggiunge un pezzo del puzzle evolutivo: Sanajeh indicus presenta, infatti, caretteristiche intermedie tra quelle ancestrali e quelle attuali. Il cacciatore di piccoli dinosauri non possiede, infatti, gli adattamenti mandibolari che consentono agli attuali serpenti di ingerire prede di grosse dimensioni, tuttavia mostra un’interessante specializzazione per il trasporto intraorale della preda, che lo distingue dalle specie alla base del gruppo dei serpenti. Per queste sue caratteristiche, che non gli consentivano di ingoiare interamente le uova di dinosauro ma solo i piccoli appena fuoriusciti dal guscio, Sanajeh indicus si colloca in una posizione intermedia dell’albero filogenetico dei serpenti, ricostruito nello studio e visualizzabile qui.
La predazione dei dinosauri appena usciti dalle uova, piccole e con ossa e corazze non ancora completamente sviluppate, probabilmente favorì sia l’incremento della taglia dei serpenti e costituì un’iniziale pressione selettiva per il consumo di prede di grosse dimensioni e l’evoluzione di tutte le caratteristiche esclusive degli attuali macrostomati, gli odierni serpenti dalla bocca grossa.
Andrea Romano
Riferimenti:
Wilson JA, Mohabey DM, Peters SE, Head JJ. Predation upon Hatchling Dinosaurs by a New Snake from the Late Cretaceous of India. PLoS Biology, 2010; 8(3): e1000322 DOI: 10.1371/journal.pbio.1000322
Ecologo e docente di Etologia e Comportamento Animale presso il Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università di Milano. Ha scritto di animali ed evoluzione su Le Scienze, Mente e Cervello, Oggiscienza e Focus D&R . Collabora con Pikaia, di cui è stato caporedattore dal lontano 2007 al 2020.