Jeanne Barret, esploratrice e botanica

Jeanne Barret Google doodle

Storia di Jeanne Barret, la prima donna a circumnavigare la Terra

Jeanne Barret nacque il 27 luglio 1740 nel villaggio di La Comelle, nella regione francese della Borgogna, da una famiglia di braccianti. Conosceva bene le erbe, anche quelle curative (indicate con il nome volgare), il cui uso aveva imparato dalla madre. Un piccolo mistero è da chi Jeanne avesse appreso a leggere e scrivere. Dopo aver perso entrambi i genitori si trasferì a Toulon-sur-Arroux, circa 20 km a sud di La Comelle, dove purtroppo conobbe Philibert Commerson.

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Commerson Philibert 1727-1773 – Philibert Commerson, pubblico dominio, via Wikimedia Commons

Ma vediamo chi era questo studioso … Philibert Commerson nacque il 18 novembre 1727 a Châtillon les Dombes, oggi Châtillon-sur-Chalaronne. Studiò Medicina e Botanica a Montpellier, ma amava la Botanica in modo smodato. Divenne poi un apprezzato botanico conosciuto anche da Linneo.

Nel 1760, all’età di 33 anni, sposò la figlia di un notaio, Antoinette Vivante Beau. La coppia si stabilì a Toulon-sur-Arroux, dove Philibert aprì uno studio medico. Suo cognato, François Beau, era il sacerdote del villaggio.

Commerson assunse Jeanne Barret come governante e assistente per le escursioni botaniche. Dopo due anni di felice unione, sua moglie morì di parto nel 1762, dando alla luce un figlio, François Archambault, che il padre affidò alle cure del cognato Beau. Fu allora che Jeanne e Philibert divennero amanti, anche se Barret aveva 13 anni meno di lui.

In seguito, i due si trasferirono a Parigi, anche perché Jeanne era in stato di avanzata gravidanza. Commerson fu assunto ai Jardin des Roi, ora Jardin des Plant a Parigi.

Poi la grande occasione …

Il 26 ottobre 1766, re Luigi XV diede istruzioni Louis-Antoine de Bougainville di attraversare lo stretto di Magellano per fare un giro attorno al mondo, in realtà cercava nuove colonie, visto che aveva perso quelle del Nord America. Come sappiamo, ogni spedizione doveva avere con sé un naturalista che potesse riconoscere, raccogliere e catalogare le nuove specie di flora e fauna incontrate durante le esplorazioni di terra.

A Commerson venne offerta questa posizione. Ma mentre la marina militare britannica permetteva la presenza di donne a bordo, mogli di ufficiali e dei marinai con ruoli chiave, la corona francese la proibiva categoricamente.

Commerson avrebbe avuto molte cose da preparare se avesse accettato l’incarico. Doveva trovare un nuovo assistente che fosse all’altezza delle richieste. Inoltre la sua salute non era delle migliori: si era appena ripreso da quella che i suoi biografi hanno identificato come una pleurite. Di certo non era nelle condizioni fisiche ideali per affrontare un viaggio in nave di tre anni attorno al mondo.

Durante il periodo di malattia si sa per certo che fu Barret a rimanergli accanto per prendersene cura, sottraendo tempo e attenzioni al loro bimbo Jean-Pierre, appena nato, che Commerson non aveva riconosciuto, tanto che Jeanne decise di darlo in affidamento ad un orfanatrofio. Il bimbo morì poco dopo.

Non so voi ma io arrivata a questo punto delle mie ricerche avevo già iniziato a detestare questo individuo.

Allora Jeanne prese una decisione: si sarebbe travestita da uomo e si sarebbe imbarcata con Philibert.

Mentre la fregata La Boudeuse comandata da Bougainville era già in navigazione, Commerson si imbarcò a Rochefort, il 1° febbraio 1767, sull’Étoile con il suo “valletto di camera, impegnato e nutrito dal re”, un certo Jean Barret. Devo dire, a onor di cronaca, che solo a pochi marinai francesi sorse qualche dubbio a proposito del sesso di Barret, ma tacquero!

Nel maggio 1767 l’Etoile raggiunse Rio de Janeiro, Barret e Commerson sbarcarono dalla nave per iniziare le esplorazioni botaniche, ma Commerson non stava bene, aveva ulcere su entrambe le gambe ed era a rischio setticemia. Il naturalista si limitò quindi a sbarcare, trovare un posto adatto e sufficientemente arieggiato per trascorrere la giornata, accamparvisi e attendere che Jeanne sbrigasse tutto il lavoro.

Nel frattempo Barret non si risparmiava: si addentrava sempre più nella natura brasiliana, andava avanti e indietro per tutto il giorno, trasportando esemplari di piante e insetti. Lavorava tanto alacremente che si guadagnò l’epiteto di “bestia da soma” di Commerson.

Questo soprannome fu documentato nel giornale di bordo di Bougainville. Jeanne era molto forte, possiamo immaginare che avesse la corporatura robusta e muscolosa di chi è cresciuto lavorando nei campi, ma tonica e agile. Io penso che qui siamo arrivati al limite in questo rapporto tra Jeanne e Philibert: più che tossico, era una sorta di schiavitù fisica e psicologica!

Barret era sopraffatta dal paesaggio lussureggiante di quella terra, che per la prima volta le si dispiegava davanti agli occhi. In mezzo a tutti quegli esemplari aveva l’imbarazzo della scelta, ma il suo sguardo venne attratto da una pianta di un intenso color magenta. Essendo un’esperta in fatto di erbe, non dev’essere stato solo l’aspetto estetico ad attrarla. Era un rampicante con le foglie verde brillante e dei delicati fiorellini color crema dalla forma allungata, incorniciati da brattee di un fucsia intenso e brillante era una pianta di una bellezza étonnant !

Immagine che contiene pianta, fiore, petalo, Pianta annuale Descrizione generata automaticamente

Dinkun Chen
CC BY-SA 4.0, da Wikimedia Commons

Fu Commerson, che non l’aveva scoperta, a chiamarla Bougainvillea, in onore dell’Ammiraglio Louis-Antoine de Bougainville. La spedizione si spostò poi a Montevideo, dove Barret proseguì quelle che il Grande Linneo chiamava Herbationes. Poi la Boudeuse e Étoile si diressero verso Sud; il passaggio attraverso lo Stretto di Magellano fu molto difficile, come era accaduto a tutti i navigatori che li avevano preceduti. La traversata del Pacifico fu durissima, come lo era stata per Magellano, con pochissimo cibo e acqua. Ma Jeanne ebbe l’opportunità di vedere per la prima volta balene, pinguini e delfini. Commerson invece scoprì una nuova specie: Il cefalorinco di Commerson Cephalorhynchus commersonii, un delfino con testa e coda nera, e corpo bianco.

Photo by Kirsten Wahlquist
Photo by Kirsten Wahlquist, Copyrighted free use, da Wikimedia Commons

Poi ad inizio aprile 1768 arrivarono a Tahiti, che de Bouganville chiamò Nouvelle Cythère, come l’isola greca dalle cui acque era nata Afrodite, dea dell’Amore e della Bellezza.

Bougainville rese famosa Tahiti in Europa quando pubblicò “Voyage autour du monde”. Descrisse l’isola come un paradiso terrestre, dove gli uomini e le donne vivevano felicemente in innocenza, lontano dalla corruzione della civiltà. Il suo racconto ha creato il concetto del Buon selvaggio e influenzato i pensieri utopistici di filosofi come Jean-Jacques Rousseau.

E fu proprio a Tahiti che scoppiò la tragedia … sì perché, quando alcuni indigeni si avvicinarono a Barret dissero subito che era UNA DONNA! Pensate la reazione dei 200 marinai francesi, che avevano viaggiato per un anno con lei senza accorgersi di nulla! Diciamo che qui ci scade molto l’immagine dell’uomo francese, Tombeur de femmes!

A questo punto Barret e Commerson dovettero confessare il tutto a De Bouganville, che li chiuse nella stessa cabina. Alcune fonti affermano che in Nuova Guinea, un gruppo di marinai abbia seguito a terra Barret, che era disarmata, e sia avvenuto uno stupro di gruppo ai danni della povera Jeanne.

Finalmente il 7 novembre 1768 la spedizione arrivò a Port Louis (ora Mauritius) dove la coppia abbandonò la spedizione definitivamente.

Credo sia venuto il momento di parlare di Botanica

Immagine che contiene erba, Suffrutex, Pianta da seme, cespugli Descrizione generata automaticamente
Foto di Kurt Stüber [1]CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

Durante le ricerche in Sud America, Commerson e Barret raccolsero 1.800 campioni vegetali, di cui ricordiamo, oltre alla già citata Bouganville, una pianta speciale …

Un arbusto senza foglie, ma dotato di spine piatte verdi con forma di triangolo, disposte a croce, che Commerson chiamò Colletia cruciata, dedicandola all’amico botanico Philibert Collet. Questa Rhamnacea possiede dei noduli che ospitano batteri fissatori di azoto, come le Fabacee (per i comuni mortali Leguminose).

Arrivati a Port Louis la coppia lavorò per Pierre Poivre, un agronomo che era stato incaricato dal Re di sviluppare la coltura delle spezie, il cui commercio era controllato al tempo dagli Olandesi. Allora Pierre Poivre creò Le Jardin de Mont-Plaisir, che divenne poi Le Jardin de Pamplemousses, nel quale venivano acclimatate spezie come chiodi di garofano e noci moscate.

Due anni dopo il suo arrivo a l’Isle de France, Philibert Commerson partì senza Jeanne per scoprire il Madagascar, viaggio che durò solo 2 mesi, ma dove il botanico raccolse quasi 500 specie. Tra questi vegetali straordinari Commerson si innamorò di un albero con foglie e frutti molto belli e decise di dedicarlo alla moglie scomparsa Marie-Antoinette Vivante Beau, chiamandolo Pulcheria commensonia (pulcheria e beau, significano bella). Ma il genere Pulcheria scomparirà, sostituito da Polycardia. Lo stesso accade ad una specie che il botanico aveva dedicato a Jeanne Baret, che da Baretia quivia diverrà Turraea eterophylla.

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Nivo Rakotoarivelo, Aina Razanatsima, Fortunat Rakotoarivony, Lucien Rasoaviety, Aro Vonjy Ramarosandratana, Vololoniaina Jeannoda, Alyse R. Kuhlman, Armand Randrianasolo & Rainer W. BussmannCC BY 4.0, via Wikimedia Commons

Philibert scoprì una palma bellissima i cui rami sono disposti a ventaglio, endemica dell’isola, ora conosciuta con il nome di Pianta del Viaggiatore e simbolo del Madagascar, e la chiamò Dalambertia uranoscopa in onore di Jean le Rond d’Alembert, uno degli autori dell’Enciclopedie.

Ma cosa successe nel 1782 Pierre Sonnerat (giovane nipote di Pierre Poivre) la rinominò Ravenala madagascariensis, e ci risiamo!

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Photo by A Goddard

Commerson visiterà poi l’Isle Bourbon (conosciuta ora come Isle de la Réunion, un’isola vulcanica favolosa dominata dal vulcano: Il Piton de la Fournaise, situato nel Sud-est dell’isola, che è uno dei vulcani più attivi al mondo. E qui Commerson scoprì le Ortensie!

Philibert Commerson morì a causa di una pleurite il 13 marzo 1773 a 46 anni. Jeanne aveva perso l’uomo che per decenni era stato tutto per lei ed aveva solo 33 anni.

Negli anni successivi Barret lavorò come cameriera. Fu durante questa nuova vita che conobbe Jean Dubernat, militare del reggimento di fanteria francese Royal-Comtois. Proprio come lei, era nato in un piccolo villaggio francese, in Dordogna, dipartimento della regione Nuova Aquitania. I due iniziarono a frequentarsi e il 17 maggio 1774 si sposarono nella parrocchia di Port Louis, a Mauritius.

Insieme tornarono in Francia, così Jeanne Barret completò il giro intorno al mondo, diventando la prima donna a circumnavigare il globo.

Tornata in patria, finalmente poté riscuotere l’eredità lasciatale da Philibert Commerson. Successivamente la marina francese le concesse una pensione di 200 livres per i servizi resi.

Jeanne Barret è, a mio parere, una delle donne eccezionali che hanno fatto la Storia al femminile del mondo. E infatti alla cerimonia inaugurale delle Olimpiadi 2024 di Parigi Jeanne Barret è stata inserita nel novero delle grandi donne francesi che hanno fatto la Storia di Francia. È stata per me una sorpresa e un’emozione grandissima vedere la sua statua, lungo la Senna, Vive Jeanne Barret!

Immagine in apertura: il doodle che il motore di ricerca google ha dedicato a Jeanne Barret nel 2020