La caccia aumenta le dimensioni del cervello degli uccelli?

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Uno studio danese riscontra una correlazione tra dimensione del cervello e probabilità di essere uccisi dai cacciatori in alcune specie di uccelli locali


La caccia compiuta dall’uomo è un’importante causa di mortalità per molti animali, tra cui numerose specie di uccelli; questo la rende potenzialmente un elemento di pressione selettiva sulle popolazioni naturali. Alcuni studi hanno mostrato che la mortalità dovuta alla caccia non è casuale, bensì correlata a fattori quali età e sesso; di recente un ricercatore danese ha ipotizzato che anche la dimensione del cervello possa avere un ruolo.

Secondo il ricercatore, un cervello più grande fornirebbe maggiori capacità cognitive agli uccelli e dunque una maggior probabilità di sfuggire ai cacciatori, grazie all’abilità di distinguere gli umani potenzialmente pericolosi. Per testare tale ipotesi ha compiuto uno studio, pubblicato su Biology Letters, basato sulla consultazione di un ampio database, in cui vengono registrati in Danimarca i decessi dei volatili di cui si conosce la causa di morte. Infatti la legislazione danese prevede che i tassidermisti conservino data e causa di morte di ogni esemplare trattato. Il coautore dello studio, ornitologo e tassidermista, ha effettuato l’autopsia degli esemplari, pesandone corpo e cervello, determinandone età e stato fisico e in seguito incrociandone i dati con quelli della causa di morte.

Lo studio si riferisce a un intervallo che va dal 1960 al 2015, e ha preso in considerazione 3781 uccelli appartenenti a 197 specie diverse, di cui 299 (il 7,9%) erano stati uccisi dallo sparo di un cacciatore. Non è strano scoprire che uccelli di maggior dimensione, che costituiscono un più ampio bersaglio, abbiano più probabilità di essere uccisi; ma, a conferma dell’ipotesi, i dati mostrano che gli uccelli con cervelli più piccoli cadono più facilmente preda dei cacciatori. In particolare una differenza di 87 volte nella massa cerebrale corrisponde ad una differenza di 30 volte nel rischio di essere uccisi. Gli uccelli col cervello più grande, a prescindere dalla specie, hanno quindi meno probabilità di essere uccisi; ed è risultato indipendente dalle potenziali variabili confondenti di età, sesso, condizioni fisiche e massa corporea.

Gli autori ritengono dunque che la caccia possa aver influenzato le dimensioni cerebrali delle popolazioni naturali degli uccelli, controselezionando gli individui con cervello più piccolo e dunque minori capacità cognitive; tuttavia non è stato possibile studiarne l’andamento nel passato, a causa delle modifiche ai regolamenti venatori che hanno proibito la caccia in zone in cui era prima permessa.

Studi precedenti, analoghi a questo, avevano già trovato correlazioni della massa cerebrale con i più diversi fattori, che spaziano dalla flessibilità comportamentale alla composizione della dieta, dalla complessità sociale alla promiscuità sessuale; tuttavia sono stati criticati per vari motivi. Innanzitutto la massa dell’encefalo non è necessariamente un buon indicatore delle capacità cognitive, dato che non tiene conto della divisione funzionale delle aree cerebrali, che sovrintendono a comportamenti molto diversi; inoltre riscontrare una correlazione non permette di dedurne l’esistenza di un rapporto causa – effetto, al cui scopo è necessario compiere studi sperimentali, non sempre possibili.

Per confermare l’ipotesi dello studio in oggetto, occorrerebbe mostrare che manipolando la variabile caccia si modifica la variabile in esame, cioè la dimensione cerebrale. Per fare questo l’autore dello studio si propone ora di sfruttare le nuove legislazioni europee, che hanno bandito da alcuni anni la caccia ad alcune specie di uccelli. Se la sua ipotesi è corretta, si dovrebbe evidenziare una diminuzione delle dimensioni cerebrali di questi uccelli rispetto al periodo precedente la cessazione dell’attività venatoria.


Riferimenti: 
Anders Pape Møller, Johannes Erritzøe. Brain size and the risk of getting shot. Biology Letters DOI: 10.1098/rsbl.2016.0647

Immagine: Photo credit: USFWS/Pat Hagan Author: U.S. Fish and Wildlife Service Headquarters. Creative Commons Attribution 2.0 Generic license. Via Wikimedia Commons