La dimensione dell’uovo condiziona il sesso
In molti vertebrati la determinazione del sesso della progenie avviene per via cromosomica: il nascituro sarà maschio o femmina in base al tipo di cromosomi sessuali (nei mammiferi X e Y, negli uccelli W e Z) presenti nei gameti che si fondono a dare origine allo zigote. Come molti sanno, nei rettili esiste un’ulteriore complicazione e il sesso può essere […]
In molti vertebrati la determinazione del sesso della progenie avviene per via cromosomica: il nascituro sarà maschio o femmina in base al tipo di cromosomi sessuali (nei mammiferi X e Y, negli uccelli W e Z) presenti nei gameti che si fondono a dare origine allo zigote. Come molti sanno, nei rettili esiste un’ulteriore complicazione e il sesso può essere determinato anche da fattori ambientali, primo fra tutti la temperatura del nido durante l’incubazione.
La determinazione del sesso dipendente dalla temperatura (DSDT) è ampiamente diffusa in questo gruppo di vertebrati ed è conoscita in tutti i quattro ordini che compongono la classe: Chelonia, Crocodylia, Squamata e Sphenodontia. Nella maggior parte di coccodrilli e sauri, ad esempio, le alte temperature d’incubazione producono quasi esclusivamente prole maschile, mentre quelle basse la pressocchè totalità di femmine. Nei cheloni, ovvero le tartarughe, avviene l’esatto opposto.
Un recente studio, pubblicato sulla rivista Current Biology, mette in luce come in alcune specie la questione potrebbe esser ancora più confusa, con un altro fattore coinvolto nella determiazione del sesso. Si tratta della dimensione dell’uovo, in particolare della quantità di tuorlo presente (i due fattori sono spesso legati, con l’incremento della taglia dell’uovo come conseguenza di un maggior quantitativo di tuorlo). La specie studiata è stata una piccola lucertola australiana della famiglia degli Scincidae, chiamata Bassiana duperreyi e già nota nell’adottare una forma di determinazione del sesso dipendente dalla temperatura.
La ricerca mostra che dalle uova di dimensioni maggiori (all’interno della covata), infatti, tende a schiudere una prole la cui sex-ratio, il rapporto tra gli individui dei due sessi, è sbilanciata in favore delle femmine. Ma non è la dimensione dell’uovo in sè che conta, ma l’ammontare di tuorlo contenuto al suo interno. La rimozione o l’aggiunta sperimentali di un piccolo quantitativo di questo componente, a simulare una diversa allocazione materna di tuorlo al momento dell’ovoposizione, sembra essere sufficiente ad influenzare il sesso dei nascituri. Dalle uova che hanno subito la rimozione di parte del contenuto di tuorlo l’88% degli individui nuovi nati era di sesso maschile, mentre in quelle che avevano subito il trattamento opposto le femmine rappresentavano il 93% della prole! Un risultato difficilmente attribuibile al caso.
Bisogna sottolineare, però, che questa modificazione della sex-ratio della progenie si verifica solamente quando l’incubazione delle uova avviene a basse temperature, mentre il contenuto di tuorlo sembra non influenzare il sesso ad alte temperature. Questa evidente interazione tra la temperatura di incubazione e l’ammontare di tuorlo nell’uovo segnala la grande complessità, fino ad ora sconosciuta, dei meccanismi di determinazione del sesso nei rettili.
A tal proposito, è noto da tempo che le femmine di molti animali ovipari possono variare il proprio investimento parentale sia come qualità che come quantità di risorse destinate a ciascun uovo in relazione al valore riproduttivo dei diversi individui della prole. E’ dunque possibile, concludono i ricercatori, che le madri, al momento dell’ovopozione, possano influire direttamente e in maniera determinante sul sesso della progenie, sia selezionando il luogo idoneo alla deposizione delle uova in base alla temperatura sia allocando diverse quantità di tuorlo alle stesse.
Andrea Romano
Riferimenti:
Rajkumar S. Radder,David A. Pike,Alexander E. Quinn, Richard Shine, Offspring Sex in a Lizard Depends on Egg Size, Current Biology, 04 June 2009, doi:10.1016/j.cub.2009.05.027
La determinazione del sesso dipendente dalla temperatura (DSDT) è ampiamente diffusa in questo gruppo di vertebrati ed è conoscita in tutti i quattro ordini che compongono la classe: Chelonia, Crocodylia, Squamata e Sphenodontia. Nella maggior parte di coccodrilli e sauri, ad esempio, le alte temperature d’incubazione producono quasi esclusivamente prole maschile, mentre quelle basse la pressocchè totalità di femmine. Nei cheloni, ovvero le tartarughe, avviene l’esatto opposto.
Un recente studio, pubblicato sulla rivista Current Biology, mette in luce come in alcune specie la questione potrebbe esser ancora più confusa, con un altro fattore coinvolto nella determiazione del sesso. Si tratta della dimensione dell’uovo, in particolare della quantità di tuorlo presente (i due fattori sono spesso legati, con l’incremento della taglia dell’uovo come conseguenza di un maggior quantitativo di tuorlo). La specie studiata è stata una piccola lucertola australiana della famiglia degli Scincidae, chiamata Bassiana duperreyi e già nota nell’adottare una forma di determinazione del sesso dipendente dalla temperatura.
La ricerca mostra che dalle uova di dimensioni maggiori (all’interno della covata), infatti, tende a schiudere una prole la cui sex-ratio, il rapporto tra gli individui dei due sessi, è sbilanciata in favore delle femmine. Ma non è la dimensione dell’uovo in sè che conta, ma l’ammontare di tuorlo contenuto al suo interno. La rimozione o l’aggiunta sperimentali di un piccolo quantitativo di questo componente, a simulare una diversa allocazione materna di tuorlo al momento dell’ovoposizione, sembra essere sufficiente ad influenzare il sesso dei nascituri. Dalle uova che hanno subito la rimozione di parte del contenuto di tuorlo l’88% degli individui nuovi nati era di sesso maschile, mentre in quelle che avevano subito il trattamento opposto le femmine rappresentavano il 93% della prole! Un risultato difficilmente attribuibile al caso.
Bisogna sottolineare, però, che questa modificazione della sex-ratio della progenie si verifica solamente quando l’incubazione delle uova avviene a basse temperature, mentre il contenuto di tuorlo sembra non influenzare il sesso ad alte temperature. Questa evidente interazione tra la temperatura di incubazione e l’ammontare di tuorlo nell’uovo segnala la grande complessità, fino ad ora sconosciuta, dei meccanismi di determinazione del sesso nei rettili.
A tal proposito, è noto da tempo che le femmine di molti animali ovipari possono variare il proprio investimento parentale sia come qualità che come quantità di risorse destinate a ciascun uovo in relazione al valore riproduttivo dei diversi individui della prole. E’ dunque possibile, concludono i ricercatori, che le madri, al momento dell’ovopozione, possano influire direttamente e in maniera determinante sul sesso della progenie, sia selezionando il luogo idoneo alla deposizione delle uova in base alla temperatura sia allocando diverse quantità di tuorlo alle stesse.
Andrea Romano
Riferimenti:
Rajkumar S. Radder,David A. Pike,Alexander E. Quinn, Richard Shine, Offspring Sex in a Lizard Depends on Egg Size, Current Biology, 04 June 2009, doi:10.1016/j.cub.2009.05.027
Ecologo e docente di Etologia e Comportamento Animale presso il Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università di Milano. Ha scritto di animali ed evoluzione su Le Scienze, Mente e Cervello, Oggiscienza e Focus D&R . Collabora con Pikaia, di cui è stato caporedattore dal lontano 2007 al 2020.