La più antica specie di antropoide è indiana

Tutte le scimmie che ancora abitano il nostro pianeta, uomo compreso, appartengono al gruppo tassonomico Anthropoidea, che insieme ai tarsi (Tarsiiformes), piccole proscimmie arboricole (nella foto Tarsius syrichta), costituisce il sottordine dei primati Haplorrhini. Dai resti fossili in mano ai paleoantropologi di tutto il mondo emerge che la separazione di queste due linee filetiche sia avvenuta intorno a 45 milioni

Tutte le scimmie che ancora abitano il nostro pianeta, uomo compreso, appartengono al gruppo tassonomico Anthropoidea, che insieme ai tarsi (Tarsiiformes), piccole proscimmie arboricole (nella foto Tarsius syrichta), costituisce il sottordine dei primati Haplorrhini. Dai resti fossili in mano ai paleoantropologi di tutto il mondo emerge che la separazione di queste due linee filetiche sia avvenuta intorno a 45 milioni di anni fa, probabilmente nel continente africano. Un recente ritrovamento nella miniera di Vastan, nell’India occidentale, potrebbe però modificare molte convinzioni riguardo le prime fasi di evoluzione dei primati antropoidei.

Un gruppo di ricercatori della Duke University e dell’Indian Institute of Technology Roorkee ha infatti rinvenuto alcuni piccoli denti (due molari superiori e uno inferiore) che apparterrebbero alla specie di antropoide più antica fino ad ora conosciuta, risalente circa 54,5 milioni di anni fa. Si tratta dei resti di una specie dalle dimensioni piuttosto ridotte, più piccole di tutte le specie di primati esistenti, ad esclusione di alcuni lemuri nani o microcebi del genere Microcebus e alcuni galagoni del genere Galago, denominata Anthrasimias gujaratensis (genere e specie nuovi). Considerando le sue limitate dimensioni corporee, con un peso stimato di circa 75 grammi, e la forma dei suoi denti, si pensa che questa specie adottasse una dieta mista di frutta ed insetti.

Dopo aver analizzato i reperti e formulato ipotesi sull’ecologia di questa piccola scimmia, i ricercatori hanno realizzato un’analisi filogenetica da cui emerge che questa specie si andrebbe a collocare proprio alla base della linea evolutiva degli Anthropoidea, dunque subito dopo la separazione dal gruppo dei tarsi. Questo ritrovamento retrodata dunque di circa 10 milioni di anni l’origine della linea filetica che, nel corso di milioni di anni, ha dato origine a tutte le scimmie moderne. Anthrasimias gujaratensis potrebbe dunque essere il più antico antropoide del mondo, anche se questo primato potrebbe spettare ad un’altra specie nordafricana, la cui appartenenza a questo gruppo tassonomico non è ancora stata accertata.

Come si legge sulle pagine della rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS), questa scoperta ha anche importanti implicazioni di carattere biogeografico. Nella miniera di Vastan, insieme a Anthrasimias gujaratensis sono state infatti rinvenute altre due specie appartenenti a differenti gruppi di primati: una tale abbondanza e diversità di specie sottolinea l’importanza dell’India come centro di differenziazione di tutti le principali linee filetiche dei primati nelle prime fasi di evoluzione di questo ordine di mammiferi. 

Per informazioni sulla sistematica dei primati (estinti e non) ecco due indirizzi:  http://www.theprimata.com/taxonomy_primata.html; http://www.tolweb.org/Primates/15963

Andrea Romano

Riferimenti:
Sunil Bajpai, Richard F. Kay, Blythe A. Williams, Debasis P. Das, Vivesh V. Kapur, B. N. Tiwari, The oldest Asian record of Anthropoidea, PNAS, published online before print August 6, 2008.

Fonte dell’immagine: Wikimedia Commons