La prima scimmia ruminante
La nasica (Nasalis larvatus) è famosa soprattutto per la lunghezza dell’incredibile naso dei maschi, che differenzia questa specie da tutti gli altri primati. Da quello che emerge da una recente ricerca pubblicata sulla rivista Biology Letters, questo primate potrebbe avere un’altra caratteristica unica all’interno dell’ordine di mammiferi a cui appartiene: la nasica è infatti un ruminante a tutti gli effetti, […]
La nasica (Nasalis larvatus) è famosa soprattutto per la lunghezza dell’incredibile naso dei maschi, che differenzia questa specie da tutti gli altri primati. Da quello che emerge da una recente ricerca pubblicata sulla rivista Biology Letters, questo primate potrebbe avere un’altra caratteristica unica all’interno dell’ordine di mammiferi a cui appartiene: la nasica è infatti un ruminante a tutti gli effetti, come numerosi ungulati erbivori, quali mucche, giraffe, antilopi e cammelli.
La ruminazione è un processo digestivo mediante cui il cibo ingerito viene successivamente rigurgitato per essere rimasticato, in modo tale da facilitare l’assimilazione delle fibre vegetali, quali la cellulosa. Questo comportamento è messo in atto soprattutto quando viene ingerito molto cibo in tempi brevi e si pensa si sia evoluto come risposta alle elevate pressioni predatorie, tipiche delle regioni con piante basse ed erbe, consentendo il rapido accumulo delle risorse alimentari che verranno rimasticate e digerite in luoghi meno aperti, quindi più sicuri.
Ebbene, come si può vedere da alcuni video girati dagli autori, disponibili sul canale Youtube della Royal Society (Video 1, Video 2, Video 3), anche la nasica è solita rigurgitare il cibo e rimasticarlo. E questo comportamento viene messo in atto particolarmente nei giorni di intensa ingestione di cibo, ad indicare una vera e propria ruminazione volta all’incremento della capacità di assimilazione della cellulosa da parte del proprio apparato digestivo.
Sebbene alcuni casi di rigurgito e rimasticazione del cibo siano stati segnalati sporadicamente in altre specie affini (ma in questi casi si parla di mericismo anzichè di ruminazione), concludono i ricercatori, questa è la prima testimonianza di tale comportamento nei primati e costituisce un ottimo esempio di convergenza evolutiva, lo sviluppo di strategie simili in gruppi filogeneticamente diversi in risposta all’utilizzo delle medesime risorse.
Andrea Romano
Riferimenti:
Ikki Matsuda1, Tadahiro Murai, Marcus Clauss, Tomomi Yamada, Augustine Tuuga, Henry Bernard, Seigo Higashi; Regurgitation and remastication in the foregut-fermenting proboscis monkey (Nasalis larvatus); Biol. Lett. March 30, 2011, doi: 10.1098/rsbl.2011.0197
Ecologo e docente di Etologia e Comportamento Animale presso il Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università di Milano. Ha scritto di animali ed evoluzione su Le Scienze, Mente e Cervello, Oggiscienza e Focus D&R . Collabora con Pikaia, di cui è stato caporedattore dal lontano 2007 al 2020.