La rapida evoluzione nell’eterna lotta tra ospiti e parassiti
La coevoluzione tra ospiti e parassiti accelera i ritmi evolutivi: uno studio su una farfalla polinesiana
Nella popolazione residente nell’isola di Savaii, Samoa, della farfalla Hypolimnas bolina, tipico abitante delle isole del Pacifico meridionale, la proporzione di maschi è salita dall’1% a circa il 39% nell’arco di dieci generazioni, per un arco di tempo della durata di un anno.
La causa di questa imponente modificazione della sex-ratio (il rapporto tra individui dei due sessi) è dovuto alla diffusione nella popolazione di un gene che previene l’infezione di un batterio del genere Wolbachia, che uccide gli embrioni di sesso maschile. Questo batterio, che viene trasferito dalla madre direttamente nelle uova, elimina dalle popolazioni quegli individui che non sono “utili” alla propria trasmissione alle generazioni successive, quindi i maschi.
I maschi portatori di questo gene benefico risultano immuni alla Wolbachia e sono dunque in grado di riprodursi con molte femmine e trasferire il proprio patrimonio genetico, comprendente il gene che conferisce la resistenza, alla prole, che a sua volta risulterà immune. La conseguenza di questo processo è la rapida diffusione del gene mutato nella popolazione.
Non è ancora chiaro ai ricercatori della University of California, Berkeley, e della University College London, che hanno svolto la ricerca, se tale gene vantaggioso sia insorto nella popolazione tramite una mutazione o sia stato introdotto da un evento migratorio da parte di individui portatori.
E’ chiaro, invece, che si tratta di un cambiamento evolutivo di una velocità impressionante: una modificazione della frequenza allelica così rapida non era fin’ora mai stata documentata in organismi pluricellulari. Lo studio, pubblicato sulla rivista Science, dimostra che quando una popolazione è sottoposta a pressioni selettive molto intense può rispondere molto velocemente.
I ricercatori fanno notare come il rapporto tra Hypolimnas bolina e Wolbachia sia un tipico rapporto ospite-parassita, che illustra perfettamente il cosiddetto “Principio della Regina Rossa”: gli organismi sono in continua evoluzione ma si mantengono sempre nelle medesime relazioni, per l’effetto del processo di coevoluzione.
Dopo la pubblicazione di questo studio, qualcuno ha ancora il coraggio di affermare che non ci sono prove documentate in natura dell’azione della selezione naturale?
La foto di W.A. Djatmiko, che immortala un maschio di Hypolimnas bolina, è tratta da Wikipedia.
Ecologo e docente di Etologia e Comportamento Animale presso il Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università di Milano. Ha scritto di animali ed evoluzione su Le Scienze, Mente e Cervello, Oggiscienza e Focus D&R . Collabora con Pikaia, di cui è stato caporedattore dal lontano 2007 al 2020.