La rivoluzione dell’evoluzione
A richiesta con il numero di marzo di Le Scienze il sesto volume della collana “La scienza per gioco”, che si occupa della teoria dell’evoluzione
Anche la scienza può essere rivoluzionaria, come insegna la teoria della selezione naturale, che a metà dell’Ottocento rimosse l’essere umano dallo scranno più alto del regno animale. E proprio questa teoria, elaborata da Charles Darwin, e le sue magnifiche implicazioni sono protagoniste di La rivoluzione dell’evoluzione, sesta uscita della collana La scienza per gioco, in edicola a marzo a 9,90 euro oltre al prezzo della rivista.
Tra storia e scienza, viene illustrato il dibattito che ha portato alla teoria dell’evoluzione per selezione naturale, definita la più grande idea scientifica di tutti i tempi. Si parte, è proprio il caso di dire, dal viaggio di Darwin intorno al mondo, a bordo del brigantino Beagle tra il 1831 e il 1836. Grazie a questo periplo, il naturalista britannico ha potuto elaborare una propria idea sull’origine dei misteriosi fossili che all’epoca venivano alla luce in diverse parti del mondo, o che erano stati scoperti in epoche precedenti.
Da allora, la teoria dell’evoluzione ha conquistato altri campi della scienza, come per esempio la genetica. E in effetti una parte di La rivoluzione dell’evoluzione è dedicata ai geni: che ruolo hanno nella selezione delle specie e come agiscono? Se pensate poi che l’evoluzione sia una cosa che non ci riguarda, l’ultima parte del libro vi smentirà e stupirà. L’evoluzione è sempre in azione, anche oggi e anche sulla nostra specie, che non può sfuggire a questa legge della natura, proprio come ogni forma di vita. Per esempio, la proboscide dell’elefante è un affascinante esempio di sviluppo evolutivo, che risale a remoti antenati dei pachidermi vissuti oltre 34 milioni di anni fa, nell’Eocene. Allo stesso modo, il nostro cervello è passato per le forche caudine evolutive, modulando le capacità mentali e cognitive rispetto all’ambiente circostante in modo da aumentare la probabilità di riproduzione degli individui.
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Tutto il piano dell’opera
Tra storia e scienza, viene illustrato il dibattito che ha portato alla teoria dell’evoluzione per selezione naturale, definita la più grande idea scientifica di tutti i tempi. Si parte, è proprio il caso di dire, dal viaggio di Darwin intorno al mondo, a bordo del brigantino Beagle tra il 1831 e il 1836. Grazie a questo periplo, il naturalista britannico ha potuto elaborare una propria idea sull’origine dei misteriosi fossili che all’epoca venivano alla luce in diverse parti del mondo, o che erano stati scoperti in epoche precedenti.
Da allora, la teoria dell’evoluzione ha conquistato altri campi della scienza, come per esempio la genetica. E in effetti una parte di La rivoluzione dell’evoluzione è dedicata ai geni: che ruolo hanno nella selezione delle specie e come agiscono? Se pensate poi che l’evoluzione sia una cosa che non ci riguarda, l’ultima parte del libro vi smentirà e stupirà. L’evoluzione è sempre in azione, anche oggi e anche sulla nostra specie, che non può sfuggire a questa legge della natura, proprio come ogni forma di vita. Per esempio, la proboscide dell’elefante è un affascinante esempio di sviluppo evolutivo, che risale a remoti antenati dei pachidermi vissuti oltre 34 milioni di anni fa, nell’Eocene. Allo stesso modo, il nostro cervello è passato per le forche caudine evolutive, modulando le capacità mentali e cognitive rispetto all’ambiente circostante in modo da aumentare la probabilità di riproduzione degli individui.
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