La selezione sessuale favorisce la speciazione

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L’idea che la selezione sessuale possa essere una forza in grado di guidare la speciazione è da tempo stata eleborata: questa pressione selettiva sarebbe infatti responsabile dell’evoluzione di meccanismi di isolamento riproduttivo pre-zigotici, quelle barriere eco-etologiche che impediscono l’incontro tra individui appartenenti a specie diverse e ne impediscono l’ibridazione. Esistono riscontri positivi a suffraggio di questa teoria, tuttavia gli studi […]

L’idea che la selezione sessuale possa essere una forza in grado di guidare la speciazione è da tempo stata eleborata: questa pressione selettiva sarebbe infatti responsabile dell’evoluzione di meccanismi di isolamento riproduttivo pre-zigotici, quelle barriere eco-etologiche che impediscono l’incontro tra individui appartenenti a specie diverse e ne impediscono l’ibridazione. Esistono riscontri positivi a suffraggio di questa teoria, tuttavia gli studi sperimentali hanno spesso fornito informazioni contrastanti. In generale, si pensa che la selezione sessuale possa sì essere una forza in grado di condurre alla nascita di due specie a partire da una popolazione originaria, tuttavia questo potrebbe essere vero solo per alcuni taxa e non per altri.

In questo contesto si colloca una recente ricerca, condotto da ricercatori delle Università di Oxford e di Cambridge, che ha avuto come oggetto di studio gli uccelli formica (famiglia Thamnophilidae), un gruppo monofiletico di uccelli, molto ricco di generi (45) e specie (oltre 200), che vive nelle foreste umide dell’America Centrale e Meridionale. Lo studio, pubblicato sulla rivista The American Naturalist, ha messo in relazione all’interno di ciascun genere il livello di dicromatismo sessuale del piumaggio e la complessità dei canti di corteggiamento dei maschi, come indicatori di un processo di selezione sessuale passato o presente, con il numero di specie, indice del numero di eventi di speciazione avvenuti, e di sottospecie, indice di potenziali eventi di speciazione in atto.

Dall’analisi comparativa emerge che i generi in cui si manifesta una maggiore differenza tra le colorazioni di maschi e femmine e in cui i canti dei maschi sono più elaborati sono quelli con un più alto numero di specie e sottospecie. Questo indica che l’intensità della selezione sessuale può effettivamente giocare un ruolo di primissimo piano nei processi di formazione delle specie. Le colorazioni del piumaggio e il canto di corteggiamento dei maschi sono infatti fattori di primaria importanza sia nella scelta sessuale che nel riconoscimento tra conspecifici, fondamentale per garantire l’isolamento riproduttivo ed evitare l’ibridazione.

Inoltre, questi due caratteri sessuali secondari sono risultati migliori predittori del numero di sottospecie piuttosto che di specie al’interno dei diversi generi, ad indicare l’attuale azione di questa pressione selettiva nel favorire altri eventi di speciazione in questo gruppo di uccelli.

Andrea Romano

Fonte dell’immagine: Wikimedia Commons