Gli aminoacidi sono piccole molecole organiche che costituiscono l’impalcatura delle proteine, macrocomolecole fondamentali per tutte le cellule, vegetali e animali. Le proteine, infatti, svolgono le funzioni più disparate all’interno degli organismi, dal sostegno alla protezione, dalla respirazione alla catalisi delle reazioni chimiche. Data la loro assoluta importanza per i viventi, risulta necessario comprenderne la formazione, come passo evolutivo fondamentale verso l’origine della vita sul nostro pianeta.
Già da molti anni, i ricercatori di tutto il mondo hanno dimostrato la possibilità della costituzione degli aminoacidi a partire da molecole inorganiche. In particolare, il biochimico americano
Stanley L. Miller ha ricostruito in laboratorio il cosiddetto “brodo primordiale”, simulando l’ambiente terrestre e le condizioni atmosferiche ipotizzati agli albori della vita, ottenendo, tramite un complesso insieme di reazioni chimiche, alcune molecole organiche, compresi gli aminoacidi.
Nonostante questa grande conquista della ricerca moderna, la presenza di queste piccole molecole anche in alcuni meteoriti giunti sulla Terra, ha fatto ipotizzare a molti esperti la possibile origine extraterrestre degli aminioacidi. Questa versione non è mai stata particolarmente suffragata da ricerche e analisi sperimentali, in quanto la concentrazione delle molecole organiche sembrava sempre molto bassa per poter aver dato origine a tutto quello che vediamo intorno a noi.
Una recente analisi chimica, condotta da ricercatori del
Leiden Institute of Chemistry, in Olanda, del
Carnegie Institution for Science di Washington e del
Imperial College London, ha rinvenuto concentrazioni di aminoacidi in due condriti, meteoriti che hanno avuto origine durante la formazione del sistema solare, molto superiori a quelle rilevate in ogni altro materiale proveniente dallo spazio. I due meteoriti, come si legge sulle pagine di
Meteoritics and Planetary Science, contengono infatti rispettivamente una concentrazione di aminoacidi pari a 180 e 249 ppm (parti per milione), circa dieci volte superiore ai valori massimi fino ad ora mai rinvenuti (15 ppm).
Considerando che tra circa 3,8 e 4,5 miliardi di anni fa, il periodo che si pensa abbia visto l’origine delle prime forme di vita, la Terra subì un imponenente bombardamento di materiale extraterrestre, gli autori della ricerca sostengono che non può essere rifiutata l’ipotesi di un incremento del contenuto di aminoacidi proveniente dallo spazio nel brodo primordiale.
Secondo questa visione il contributo extraterrestre all’origine della vita sulla Terra sarebbe stato, se non fondamentale, quanto meno non trascurabile.
L’articolo “
Indigenous amino acids in primitive CR meteorites” è disponibile online.
Riferimenti: Martins, Z., Alexander, C. M. O’D., Orzechowska, G. E., Fogel, M. L., & Ehrenfreund, P. (2008). Indigenous amino acids in primitive CR meteorites. ArXiv e-prints, 0803.0743. Retrieved from
https://arxiv.org/abs/0803.0743v2
Fonte dell’immagine:
Wikimedia Commons
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