L’animale più rumoroso del mondo
Una delle caratteristiche del processo evolutivo è che non si finisce mai di scoprire quanto sia fantasioso e creativo, quante siano le novità e non ci si meravigli a scoprire che molto probabilmente non esiste affatto un progetto, né forse potrebbe nemmeno esistere; e se esistesse per lo meno non sarebbe un progetto razionale. Come già aveva fatto notare decenni […]
Una delle caratteristiche del processo evolutivo è che non si finisce mai di scoprire quanto sia fantasioso e creativo, quante siano le novità e non ci si meravigli a scoprire che molto probabilmente non esiste affatto un progetto, né forse potrebbe nemmeno esistere; e se esistesse per lo meno non sarebbe un progetto razionale.
Come già aveva fatto notare decenni fa un famoso biologo francese, Francois Jacob, la natura non butta via niente, e di solito preferisce modificare o utilizzare anche in modi diversi una stessa struttura biologica (“Evoluzione e bricolage. Gli «Espedienti» della selezione naturale”). Nessuno però immaginerebbe che organo ricicla l’animale di cui parla un articolo di PLOS One (“So Small, So Loud: Extremely High Sound Pressure Level from a Pygmy Aquatic Insect”), una Micronecta simile a quelle che molti di noi hanno visto nuotare nei fossi, per realizzare sott’acqua il rumore più forte finora scoperto (99,2 dB!!) in relazione alle sue dimensioni (2 mm).
Per chi fosse curioso di approfondire l’argomento, qui nel sito di Nature news della BBC puo’ leggere l’articolo: “Singing penis’ sets noise record for water insect”, con registrazioni audio annesse (perfino di un coretto a 70 dB). Ovviamente c’è sempre spazio per chi volesse ripetere anche questa volta la sua tradizionale spiegazione, valida per ogni occasione e quindi utilizzabile anche per questa: “God did it”.
Sarebbe interessante sapere se 2 mm è una dimensione che evoca “l’ossessione di andare alla ricerca del sempre più piccolo” o sono necessari i 50 µm della pars stridens di questa Micronecta. Di questo “rumorosissimo” animale scrive anche Jerry Coyne nel suo blog interessantissimo (“World’s loudest creature (for its size)”).