L’antica “mucca di mare” di Panama

A Panama è stato rinvenuto uno scheletro fossile straordinariamente completo di un sirenide con grossi incisivi vissuta circa 20 milioni di anni fa
I sirenii sono un ordine di mammiferi acquatici erbivori (detti anche “mucche di mare” per il fatto che brucano frequentemente la vegetazione subacquea) suddivisi in due famiglie: lamantini (Trichechidae) e dugonghi (Dugongidae). Mentre della prima famiglia si contano 3 specie, diffuse nelle coste e nei corsi d’acqua delle Americhe e dell’Africa centro-occidentale, dei dugonghi è rimasta un’unica specie, Dugong dugon, diffusa dalle coste dell’Africa orientale, all’Asia e l’Oceania. Fino al XVIII secolo esisteva un’altra specie di dugongo, la ritina di Steller (Hydrodamalis gigas), portata purtroppo all’estinzione dalla caccia intensiva. Diverse ricerche, tuttavia, mostrano come questo gruppo fosse molto più numeroso: dai reperti fossili sono emerse circa 30 specie appartenenti a questo gruppo (Pikaia ne ha parlato qui e qui).
Un recente studio, pubblicato su Journal of Vertebrate Paleontology, ha portato alla luce un fossile di dugongo vissuto circa 20 milioni di anni fa (Miocene) nell’attuale Panama: la prima prova di un mammifero marino dal lato pacifico del canale, che suggerirebbe una diversa storia biogeografica dell’intero gruppo. Il paleontologo Jorge Velez-Juarbe del Museo di Storia Naturale della Contea di Los Angeles, primo autore dello studio, sostiene che il gruppo avrebbe avuto origine nell’Atlantico occidentale e nei Caraibi e si è poi disperso verso ovest attraverso Panama e a sud del Brasile in base ai reperti rinvenuti.
Il cranio fossile, le vertebre, le costole e altre ossa di Culebratherium alemani sono stati recuperati dai depositi marini del Culebra Cut nei pressi del Canale di Panama. L’esemplare, lungo 4,6 metri, non aveva ancora terminato la crescita: dallo studio delle zanne e dei molari poco usurati, infatti, i ricercatori hanno osservato che stavano ancora crescendo indicando che non era ancora un adulto.
Il dott. Velez-Juarbe e il suo collega, il dott. Aaron Wood della Iowa State University e il Museo di storia naturale della Florida, sostengono che gli spessi muscoli del collo di Culebratherium alemani, le zanne curve e il muso rivolto verso il basso, fossero adattamenti per scavare buche sul fondo dell’oceano per procacciarsi i gambi sotterranei di fanerogame marine: le parti più nutritive delle piante. Il ritrovamento di questa specie, specializzata nel consumo di fanerogame, è una prova chiara, sebbene indiretta, che in questa regione 20 milioni di anni fa crescessero e proliferassero piante marine.
Nella stessa area in cui è stata ritrovata questa specie di dugongo sono stati rinvenuti anche i resti di un’altra specie di sirenide ancora da descrivere e definire. Se si considera che in zone vicine, come nelle acque caraibiche e in quelle californiane, era già nota la coesistenza in simpatria di diverse specie di questo gruppo di mammiferi marini, questi risultati, concludono i ricercatori, suggeriscono che le comunità multispecie fossero la norma nel corso del Miocene.
Fonti
Jorge Velez-Juarbe & Aaron R. Wood. An early Miocene dugongine (Sirenia: Dugongidae) from Panama. Journal of Vertebrate Paleontology, published online February 15, 2019; doi: 10.1080/02724634.2018.1511799
Immagine: Julien Willem [CC BY-SA 3.0], Wikimedia Commons